Vittime e anime innocenti

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C'erano soltanto due o tre locali a Dark River dove fosse possibile recarsi la sera per bere qualcosa. Uno di questi, il più frequentato, si chiamava Blues'n'Bear, e come suggerito dal nome, regalava ottimo blues ai propri clienti accompagnato da fiumi di birra versata in grandi boccali di vetro. Era la birra che i pub più moderni ormai non servivano più; era quella con la schiuma che rimaneva alta e viva fino all'orlo, fino a straboccare, anche. Ed era così che a Rick Davenport piaceva berla. Fredda e schiumosa. Per lui, finalmente, la giornata stava volgendo al termine. Non sapeva che durante quegli stessi minuti, mentre era occupato ad ascoltare un vecchio pezzo di Henrik Freischlader seduto al bancone , da qualche parte a Dark River l'altra migliore amica di sua figlia Eleonore, Sue Greyson, stava perdendo la vita.

Rick ripensava al momento in cui, un'ora prima, aveva dovuto raccontare a Eleonore che Junet Sandman era stata assassinata. Era stato un momento atroce, per entrambi.

<<Che cos'è successo, pa'?>> gli aveva domandato lei con voce tremante.
<<Se n'è andata, amore. Se n'è andata.>>

La ragazza aveva chiuso gli occhi, era rimasta immobile per qualche istante, e poi era esplosa in un pianto incontrollabile, furioso, cupo. Rick l'aveva stretta a sé e aveva potuto sentire i tremiti sconvolti che attraversavano impazziti il suo corpo.

<<Mi dispiace da morire, Ele.>>

Ele. Era così che la chiamava, la maggior parte delle volte. Sua madre -l'ex moglie di Rick- l'aveva lasciato da una decina d'anni. Non erano rimasti in buoni rapporti. Lei, chirurgo di uno degli ospedali più importanti della Louisiana, incapace di sopportare la vita di lui, aveva conosciuto un medico di Chicago durante una conferenza e tre mesi dopo gli aveva chiesto il divorzio. Divorzio che lui, dal canto suo, aveva concesso senza esitazione. Sapevano entrambi che l'amore era cessato, ed erano abbastanza adulti per vivere le rispettive esistenze con quella consapevolezza. Eleonore ne aveva sofferto, ma non c'erano state liti per l'affidamento. Lei era rimasta con il padre, per propria volontà e perché il comportamento della madre era stato visto non proprio di buon occhio dal giudice.

<<Come è morta, papà?>>

Vittime e anime innocenti. Ecco a cosa si riduceva tutto quanto. Polvere, cenere.

Rick aveva ripensato al corpo di Junet, o a ciò che ne restava. I suoi occhi erano stati asportati. La gola recisa. Le braccia presentavano ferite multiple da armi da taglio. Sul seno sinistro era stata incisa -sempre con un'arma da taglio - una stella rovesciata. Sapeva che era un simbolo legato a riti voodoo e magia nera. Ciò che il suo cervello rifiutava di accettare era che Junet Sandman fosse diventata la vittima reale di quel massacro. Racchiudeva tutto ciò che di migliore si potesse chiedere in una ragazza della sua età. Che cosa avrebbe dovuto rispondere a Eleonore?

<<È stata una morte brutta, Ele.>>

La verità. Perché a sua figlia non aveva mai mentito. Aveva promesso a se stesso che sarebbe stato sempre sincero con lei, in tutto. Anche a costo di farle prendere qualche colpo in più. Anche se i lividi si sarebbero visti sulla sua pelle per un po' di tempo. La fortificherà, aveva pensato, da sempre. Io e tua madre non ci amiamo più, ed è così che possono andare a finire le cose. Lo sai, Eleonore? È peggio illudersi e poi schiantarsi contro la realtà. Ed Eleonore era cresciuta bene, così come Junet Sandman e come Sue Greyson. Che trio che erano state, insieme. Avevano condiviso infanzia e adolescenza, i momenti più belli.
Tutto.
E adesso? Che cosa avrebbe dovuto dirle, per consolarla? Lui, proprio lui che aveva scelto sempre la via più dura, più difficile da affrontare, si era ritrovato con le mani che tremavano, mentre gli occhi di Eleonore stentavano a riconoscere quella nuova realtà.

<<Non si sa ancora molto, amore. Mi dispiace tanto. Scopriremo chi è stato.>>

Eleonore era caduta a terra, sulle ginocchia. Aveva portato le mani sul volto, e poi era crollata sul pavimento. Aveva preso del sonnifero e dopo un paio d'ore si era addormentata. Lui era dovuto uscire per recarsi in centrale a interrogare quei due sposi francesi in viaggio di nozze che erano stati arrestati qualche ora prima per il duplice omicidio avvenuto a bordo del NewStar. Non aveva scoperto nulla: entrambi erano in stato di shock.

Che serie di giornate incredibili, aveva pensato, mandando giù parte della birra. Woopy Sanchez, la prostituta di colore trovata morta il giorno prima. Poi Junet  Sandman, identico modus operandi. E più o meno nello stesso momento anche la tragedia a bordo del battello. Anche in quel caso erano state rinvenute sui cadaveri tracce che sembravano ricondurre ad una pista voodoo. Sui corpi di David Stone e di sua moglie Melissa era stata incisa la stella a cinque punte, capovolta. Come sul corpo di Junet e su quello di Woopy Sanchez.

Rick, appoggiato contro il bancone, finì di bere la birra. Stava per uscire dal locale, quando la porta d'ingresso si aprì.

Scarlett entrò, da sola, e lo vide. Lui la salutò alzando la mano e lei gli si avvicinò.

<<Detective>> gli disse.
<<Scrittrice>> le rispose.

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