Ti mancherò?

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Era trascorsa una settimana dall'incendio giù a Lakeville e dalle scoperte all'interno della villa. L'identità del Leone era stata svelata. La serie di omicidi si era interrotta. Non era morto più nessun uomo e non era morta più nessuna ragazza. Certo, nessuno garantiva che le sparizioni fossero cessate o che altre ragazze non sarebbero più state rapite.  Nessuno poteva prevedere il futuro, ma ciò che era successo durante gli ultimi sette giorni rappresentava una svolta dalle proporzioni stratosferiche per quanto riguardava il caso.

Il Leone aveva lasciato cadere la maschera. Rick l'aveva riconosciuto. La comunità di Dark River, ipocrita e ben pensante, l'aveva riconosciuto.

L'avevano riconosciuto tutti.

Le luci del locale erano soffuse, calde e basse.

Rick era seduto a uno dei tanti tavolini in legno disposti a schiera lungo le grandi vetrate. Scarlett era accanto a lui. Di fronte, c'erano Eleonore e Trevor. Si trovavano A Stoke Hill, una piccola cittadina non tanto distante da Dark River. Avevano deciso di raggiungere New Orleans quella sera, ma poi avevano cambiato idea. L'insegna luminosa lampeggiante del Country Club aveva fatto colpo su ciascuno di loro; o forse, più probabilmente, era stato il grande appetito a costringerli a cambiare i loro piani.

Così erano entrati in quel locale che somigliava a quelli di una volta, dagli interni quasi completamene in legno e il jukebox che suonava canzoni country. C'era una pista da ballo al centro della sala circondata dal tavolini in legno, e alcune coppie ballavano lentamente sulle note di "Rocky mountain high" di John Denver.
A Rick piaceva molto. E anche a Scarlett.

<<Papà, questo posto...>>
<<È super>> disse il detective, sorridendo.
<<È... beh, non è come i posti che frequentiamo di solito.>>

Lui annuì.

<<Già. Sembra uno di quei posti di una volta, sai. Di quando ero ragazzo io.>>

Scarlett lo guardò e sgranò gli occhi, poi rise.

<<Tuo padre fa l'uomo vissuto, adesso, Eleonore. Ma in realtà è più ragazzino di voi. Ve lo garantisco.>>

Eleonore allora rise e guardò prima Scarlett e poi Rick. Le piacevano insieme. Per qualche ragione, era felice che suo padre si vedesse con lei. Soprattutto, era contenta di credere che potesse esistere speranza anche per lui, dopotutto.

Niente più solitudine, papà. Niente più solitudine.

Trevor le fece passare con dolcezza un braccio intorno alle spalle e lei appoggiò la testa contro il suo petto.

<<È finita, papà? È finita?>>

Rick annuì, lentamente.

<<Forse, tesoro. È ciò che mi auguro.>>
<<Come hanno potuto... proprio loro?>>

Rick non rispose. Abbassò gli occhi sulla birra piena per metà che aveva di fronte a sé.

<<Questa è la vita, Eleonore. Vorrei dirti che le cose andranno meglio, d'ora in avanti. Ma la verità è che non si può mai sapere che cosa ci aspetta dietro l'angolo. Bisogna tenere gli occhi aperti. E non fidarsi mai troppo.>>

Lei annuì. Aveva imparato la lezione, comunque. La riflessione generale scaturita dopo la rivelazione sull'identità del Leone aveva sconvolto la cittadina. Nessuno era uscito illeso da quella notizia.

Rick ripensò a ciò che era successo nella villa, mentre una canzone un po' più movimentata aveva preso il posto della precedente, facendo cambiare anche il modo di ballare delle persone al centro della pista.

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