Dietro la finestra

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All'interno del locale risuonava la versione di 'Round Midnight incisa da Miles Davis. Le luce calde e morbide creavano un'atmosfera piacevole, che contrastava con ciò che stava succedendo fuori, anche in quel momento.

Sue Greyson che stava morendo, da qualche parte nel buio.

<<È un'animale notturno, Scarlett?>>  domandò Rick, dopo che lei si fu seduta accanto al lui davanti al bancone.
<<A quanto pare sì. Da molto tempo a questa parte.>>
Lui annuì. <<Beve qualcosa?>>
<<Soltanto se è forte.>>

Rick ordinò un Jack Daniels e Scarlett lo ringraziò.

<<Ci va giù pensante, vedo. Qualcuno da dimenticare?>>
Lei si strinse nelle spalle ma non rispose.
<<L'ho vista oggi, detective. Vicino Compton Bassett. Poi ho acceso la televisione, ho guardato il notiziario e mi sono sentita male. Come è potuto succedere? Era una ragazza così giovane. Come si chiamava...?>>
<<Junet>> rispose lui, sottovoce. <<Si chiamava Junet Sandman, ed era una delle migliori amiche di mia figlia.>>

Scarlett scosse la testa. 

<<Mi dispiace molto. Il notiziario parlava di una pista legata a sette sataniche e magia nera. È davvero possibile?>>

Rick scosse la testa. Bevette un altro sorso di birra e poi si guardò intorno con attenzione.

<<Tutto è possibile in questa cittadina. Guardi>> le disse, << le persone che sono sedute qui adesso, in questo momento. Ne conosco personalmente molte. Brava gente che lavora, gente con famiglia, con figli, nipoti. Poi domani si scopre che uno di loro in realtà fa parte di un gruppo di maniaci adepti a chissà quale credo. Gente che la notte si raduna in fottuti luoghi nascosti a fare chissà che. È un attimo, e si arriva ad uccidere una ragazza per bene come Junet Sandman.>>

Rick esitò, finì la birra. <<Questo mondo fa schifo>> sussurrò, guardano Scarlett. <<E lei, perché è qui?>>
<<Qui nel locale?>>
Lui sorrise per la prima volta.
<<No. Qui a Dark River. Quando ci siamo conosciuti mi ha detto che era di queste parti. Viveva qui?>>
<<Sì, tanto tempo fa. Da ragazzina.>>
<<Perché è andata via?>>

Perché, Scarlett? Per scappare dal demonio che si è insinuato sotto la pelle di Dark River, forse. Per uccidere le tue (mosche) paure più profonde, e cercare di tirare la testa fuori dall'acqua ( del fiume). Per non (ri)aprire la porta, quella chiusa, quella che emana odore di marcio. Per...

<<È la vita. Si deve cambiare quando si arriva a un certo punto, detective. Non sarò io a doverglielo raccontare, vero?>>

Rick annuì. Già, anche lui era arrivato al punto di svolta. Il divorzio e poi la vita con Eleonore. Nulla era stato prestabilito. Semplicemente, si era trovato a dover imparare a restare a galla, lui che era sempre stato un gran nuotatore. Per la figlia.

Pensò che ci fosse qualcosa di forte in Scarlett. Qualcosa di grande, intenso e triste al tempo stesso. Era il movimento dei suoi occhi, forse. Sfuggevoli, a volte sembravano distanti; come se fossero sospesi a un tempo lontano. Come se di tanto in tanto scivolassero su un ricordo che non riuscivano a lasciarsi alle spalle.

Rick stava per domandarle qualcosa quando il suo telefono squillò. Era Eleonore. Guardò l'ora, rispondendo. Mezzanotte se n'era andata da un pezzo. Senza sapere perché, provò improvvisamente una sensazione di paura.

<<Amore>> disse. <<È tutto ok?>>
<<Papà. Sto provando a chiamare Sue, papà. E non risponde. E mi è sembrato di sentire un rumore... vedo qualcosa, qualcuno, papà... sembrano dietro... dietro la finestra, papà...>>

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