Incubo

Giro di vite e scherzi del destino

Settembre, due mesi dopo.

L'estate era così giunta al termine.
La vita era tornata lentamente alla normalità, per i bravi cittadini di Dark River. Dopo la morte di Frank Goldsmith, le indagini svolte insieme da federali e polizia avevano portato alla luce tante verità colme di orrore che erano rimaste sepolte per decenni nel buio e soprattutto nell'omertà di chi sapeva e non diceva nulla, o faceva soltanto finta di niente. Come l'elegante Julia, la moglie del capitano Frank. Era al corrente di gran parte delle attività oscene del marito, e tuttavia era sempre stata abilissima nel chiudere non un occhio, ma entrambi. Aveva presto imparato a beneficiare dei vantaggi di quel matrimonio, e per quanto non fosse davvero innamorata di Frank (come biasimarla, dopotutto), era invece diventata dipendente dai vantaggi che quello stile di vita le permetteva di ottenere. Si trattava di benefici non soltanto economici, ma di diversa natura. Le conoscenze del marito le avevano aperto, nel corso del tempo, porte che poi richiudere sarebbe stato impossible. Così Julia aveva smesso ben presto di porre domande. Andava avanti. Desiderava qualcosa? Qualsisia cosa? Poteva averla. E subito. Il caro nipote di una sua vecchia amica di infanzia finiva al fresco per spaccio? Non c'era nessun problema: una telefonata di Julia a Frank e il ragazzo era fuori. Si trattava di un enorme circolo vizioso il cui prezzo da pagare era soltanto uno: la cecità nei confronti dell'operato del marito. D'altro canto, il matrimonio con la bella e raffinata Julia Applestone garantiva a Frank la possibilità non scontata di condurre un'esistenza all'apparenza perfetta. Il tipo di comportamento che ci si aspettava da un rappresentate delle forze dell'ordine come lui. In ogni caso, Julia fu arrestata e accusata di diversi reati: complicità, intralcio alla giustizia e forse -ma era tutto da dimostrare- concorso in omicidio. La loro villa a Dark River fu perquisita da cima a fondo, sotto gli ordini del tenente Washington, che nel frattempo aveva preso il posto di Frank diventando così il nuovo capitano del dipartimento. Vennero a galla, dopo giorni e giorni di ricerche estenuanti, tante prove che collegavano il mondo di Frank ai delitti di tutti quegli anni. Si scoprì che conservava alcune fotografie di ragazze nude intente a soddisfare i desideri di altri adepti, tra cui la rana, Andrew Greyhounds, e il reverendo Charles Keeling. Forse conservava quelle immagini per potersi tutelare in un futuro remoto, ricattandoli; o forse le teneva perché, semplicemente, gli piacevano. Nessuno, comunque, avrebbe più potuto domandarglielo.

Si perse il conto delle vittime. Vennero contattate le famiglie di certe ragazze di cui furono trovate tracce indagando nelle vite delle persone coinvolte, ma erano sempre soltanto parole. I corpi delle persone scomparse li aveva portati via il fiume e non sarebbero mai più stati rinvenuti. Il dolore sarebbe rimasto però, forte e vivido. Il giro di vite perdute si sarebbe manifestato come un cerchio che si chiude agli occhi dei parenti e dei familiari sopravvissuti. Un cerchio vuoto come vuoto era il posto lasciato da chi non c'era più.

Il piano di Frank era folle ma non stupido. Nei suoi progetti, avrebbe senza dubbio ucciso Trevor, Mick "il picchiatore" Freeman, Scarlett ed Eleonore, se le cose non fossero andate come poi andarono. Chiunque fosse in qualche modo ancora collegato a lui, anche per via incidentale. Aveva così ordinato l'omicidio di Rowena, la prostituta ricoverata in ospedale. Aveva fallito anche in quel caso però, per un incredibile scherzo del destino.
L'agente federale Vincent LaMarca, mentre era in attesa di notizie di fronte alla camera in cui era stato portato Rick Davenport, aveva provato un forte bisogno di una tazza di caffè. Così aveva lasciato la sua partner Maggie Holloway da sola per qualche minuto ed era andato verso il distributore automatico, che però era fuori servizio. Un'infermiera carina di nome Karen gli aveva detto che per il caffè l'unica macchinetta in funzione era quella al piano di sopra, lo stesso in cui era ricoverata Rowena. Così LaMarca, diretto alle scale, era passato accanto all'ascensore che si era aperto facendo uscire un paio di altre infermiere.