L'incubo di Eleonore (il re del luna park)

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Anche Eleonore aveva incominciato ad avere gli incubi.

Più che di incubi, a dire il vero, si trattava di sogni legati a quella notte, quando lei e i suoi amici si erano recati alle paludi.

Certo, Eleonore. Che cosa credevi? Vai a Chicago e tutto svanisce? No, ragazzina, non funziona così. Avete voluto giocare con il fuoco. Vi è piaciuto divertirvi. Adesso

BRUCIATE!

Era una sorta di voce fuori campo a parlare; o meglio, era soltanto l'eco di una voce fuori campo.

Nel sogno Eleonore si trovava al cinema all'aperto allestito al parco Moon Garden di Dark River, insieme a Trevor. Lì si teneva sempre una sorta di rassegna cinematografica durante l'estate e quel grande giardino ogni sera si riempiva di ragazzi, ragazze e famiglie. Lei vi si era recata insieme a Trevor, e proiettavano "Seven".

(E i tuoi amici? E le tue amiche? Non sono venuti? Sarà perché sono già tutti morti?)

Tutti morti. Tutti MORTI.

Trevor le stringeva la mano e lei lo baciava. Respirava il suo profumo e vi ci si perdeva. Gli passava una mano tra i capelli e intanto si domandava se fosse innamorata di lui.

(Innamorata di un morto, Ele?)

Ma Trevor non era morto! Non era... lui era soltanto...

(Scomparso. Scomparso=morto)

Poco dopo era altrove. C'era il professor Dallinger che scriveva equazioni sulla lavagna, forse un anno prima. L'ultimo prima del college a New Orleans. Soltanto che il gesso bianco ... scriveva in rosso, e i numeri colavano giù, lentamente.

(Sangue).

(Ma adesso era tempo di pausa estiva e di gite giù alla palude - DOVE NON SI DOVREBBE MAI ANDARE-  insieme a Junet, a Sue, A Dominic... )

...morti. Tutti morti. Hai saputo, Eleonore?
Hai seguito il notiziario? Anche il povero Dominic ha ricevuto un bel regalo da parte nostra nostra nostra nostra:

(La gola tagliata perché Dominic ha VISTO, così come anche tu e le tue amiche avete VISTO. Non avreste dovuto perché è una cosa troppo grossa, troppo importante, hai visto quante automobili parcheggiate nel buio?)

Poi all'improvviso Brad Pitt e Morgan Freeman entravano in una stanza piena di Arbre Magique appesi al soffitto per trovare inchiodata al letto in condizioni terrificanti la vittima dell'accidia, nel piano sanguinario del serial killer cui stavano dando la caccia.

Eleonore si voltava verso Trevor, cercando ancora le sue mani, ma ecco che capitava qualcosa di strano. Era come se... non fosse più lui, seduto lì. Il cielo era diventato nero tutto d'un tratto: una grossa nube aveva coperto le stelle minacciando tempesta. E seduto accanto a lei c'era qualcun altro, adesso.

(Ma chi? Chi?)

Cercava di guardare la persona che aveva preso il posto del suo amico (solo un amico? Davvero?) ma non vi riusciva. Si sforzava, ed era come se il suo collo rifiutasse di girarsi. Percepiva però con assoluta certezza qualcosa di sinistro: non era più Trevor a trovarsi accanto a lei, ma qualcuno che... (era già morto).
E poi? E poi qualcun altro, come se quella seggiola in legno, scomoda e dura, fosse diventata una poltrona riservata a più persone, ma soprattutto a una, una in particolare, una che lei aveva scorto durante QUELLA MALEDETTA NOTTE.

(Il re del Luna Park?)

(Era lo stesso uomo... uomo, sì, lo stesso che aveva QUEL DETTAGLIO, quello che continuava a restare fermo sulla punta della sua lingua o del suo essere cosciente, perché non riusciva a ricordare di che cosa si trattasse. Ricordava che c'era una particolarità in quella persona vestita di scuro che parlava con la prostituta di colore, ma non riusciva a metterla a fuoco. Era come una presenza nascosta da un gigantesco blocco di nebbia.)

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