Che cosa abbiamo fatto la notte scorsa?

177 31 19
                                    

Prima di parlare di ciò che era accaduto a sé stessa durante la propria prigionia, Rowena aveva spiegato a Rick e agli altri ciò che era successo durante le ultime ore. Il detective ci pensava mentre guidava verso il luogo in cui Jane gli aveva detto di recarsi, da qualche parte lungo la strada statale che collegava Lakeville a Dark River.

La voce di Rowena risuonava nitida nella sua testa.

<<È grazie al ragazzo se sono viva. Come vi ho spiegato, hanno mandato qualcuno a cercarci lungo la strada, dopo la nostra fuga dalla villa. L'automobile che abbiamo fermato, che credevamo ci avrebbe condotti in salvo, in realtà era guidata da uno di loro.>>
<<Dove si trova adesso?>>
<<Dove l'ho lasciata, se non l'hanno portata via. Da qualche parte lungo la statale.>>
<<Che cosa è successo con l'uomo che la guidava?>>
<<Il ragazzo l'ha colpito più volte. Anche io, a dire il vero. L'ho accecato. Aveva un coltello. Ha cercato di ucciderci, ma non vedeva più nulla, tagliava l'aria. Andava a vuoto. Ha premuto il piede sull'acceleratore dopo aver colpito il ragazzo un'ultima volta, facendogli sbattere la testa contro il finestrino. Poi ha accelerato sperando di schiantarsi contro un albero, credo. Forse pensava che nell'impatto noi saremmo morti. Credo che l'abbia fatto perché le mie dita sono andate in profondità nei suoi occhi. Ho spinto i pollici con tutta la forza e la rabbia e la disperazione che avevo in corpo. Suppongo che si sia sentito con le spalle al muro, senza scelta. Ha fatto l'ultima cosa che riteneva di poter fare. Ma non ha considerato l'imprevisto.>>
<<L'imprevisto?>>

Rowena aveva smesso di parlare per un po'. Aveva tossito, aveva bevuto dell'acqua, aveva chiuso gli occhi per un istante. Poi aveva ripreso con il racconto.

<<Già. Ci trovavamo molto vicini alle paludi. Il fiume era davvero a un passo da noi. L'uomo era cieco e non si era reso conto dell'alligatore. A dire il vero, non l'avevo notato neanch'io, fino a che non siamo andati a sbattere contro l'albero. Per fortuna l'automobile non aveva preso molta velocità. Lo schianto è stato leggero. Ma l'alligatore... era enorme. Era proprio di fronte all'automobile. Ho tentato il tutto per tutto. Ho spinto ancora le dita in fondo agli occhi dell'uomo. Lui continuava a gridare, disperato. Credo che abbia provato a riprendere il coltello. Allora ho allungato il braccio verso la sua portiera e sono riuscita ad aprirla. Urlava e si dimenava, dicendo che non vedeva nulla. Strillava che mi avrebbe fatta a pezzi. Mi sono sporta in avanti e l'ho spinto fuori dal veicolo, cercando di non pensare a nulla.>>
<<Porca puttana>> aveva detto LaMarca, non riuscendo a trattenersi.
<<Che cosa è successo dopo?>>

Rowena era rimasta in silenzio ancora per un po'. Aveva scosso debolmente la testa.

<<Ho richiuso immediatamente la portiera. L'alligatore avanzava lento verso di lui. Era a terra e si dimenava. Si è rialzato sulle ginocchia. Ma è stata l'ultima cosa che ha fatto. L'alligatore l'ha raggiunto. Ha morso il suo braccio, non ricordo quale dei due. Gliel'ha strappato via. È stato un attimo. Ricordo lo schiocco secco. Il rumore sordo della lacerazione. Non lo dimenticherò mai. Le sue grida sono cessate quasi subito. Dopo avergli staccato il braccio, l'ha azzannato al collo. L'ha divorato davanti ai miei occhi. Per ciò che sono riuscita a vedere in quegli istanti folli... alcuni secondi dopo, il suo viso non esitava più. E quel figlio di puttana... beh, ha avuto ciò che meritava. Ci avrebbe uccisi. Ho scavalcato il cambio, sono passata al posto di guida. Ho inserito la retromarcia con il cuore in gola, che correva a mille. Per fortuna l'automobile aveva retto l'urto. Il ragazzo accanto a me era privo di sensi. Avevo paura, una paura folle. Non so come abbia fatto a guidare, ma ci sono riuscita. Istinto di sopravvivenza, credo. Per tenermi stretta la vita da puttana in questo buco di cittadina, sapete.>>
<<Sei stata grandiosa, Rowena. Dico sul serio.>> Rick l'aveva guardata dritto negli occhi e lei gli aveva rivolto un sorriso triste.
<<Ho guidato finché ho potuto e fino a che mi è sembrato di essere abbastanza lontana da lì, poi ho accostato. Ho aspettato che passasse qualcuno, che qualcuno si fermasse. Sapevo che era rischioso ma non ero in me, non avevo idea di dove fossi né di dove stessi andando ed ero preoccupata per il ragazzo. Si è fermato una persona, alla fine. Un ragazzo di colore. Stava andando a lavorare da qualche parte, non ho capito dove. Ho corso il rischio. Gli ho spiegato del ragazzo che era con me e di ciò che ci era successo. Se fosse stato uno di loro, sarei morta. Ma sentivo di non avere scelta. Sono stata fortunata. Lui ha chiamato voi e adesso siamo qui.>>

Si era interrotta, il suo racconto era terminato. Rick aveva provato una fitta di dolore e pietà per lei e per Trevor Salinger.

<<Come sta il ragazzo?>> aveva domandato Rowena.

<<Ci siamo>> disse LaMarca riportando Rick alla realtà. <<Eccoli.>>

Rick spostò gli occhi a sinistra e li vide. C'erano Jane, Frank Goldsmith, il tenente Brice Washington e altri agenti. C'erano anche alcuni uomini della task force dei federali. Le luci lampeggianti delle volanti della polizia e dell'ambulanza accorsa sul posto illuminavano di blu e rosso il paesaggio intorno. La notte stava ormai volgendo al termine.
Il detective e LaMarca scesero e raggiunsero il nastro che non andava oltrepassato. Lo scavalcarono e si unirono agli altri.

<<Ci siamo>> disse Rick guardando Jane e Frank. Maggie Holloway lo salutò e poi salutò Vincent LaMarca. <<L'avete trovato?>>
<<Abbiamo trovato il poco che resta di lui.>>
Rick si voltò e vide alle proprie spalle il tenente Brice Washington. Era immobile.
<<Dov'è?>> le domandò.
Lei indicò con un cenno del capo un punto poco distante dal fiume e Rick, guardando in quella direzione, vide gli uomini della Scientifica al lavoro. Si avviò.
<<Detective>> lo avvisò il tenente, <<non è un bello spettacolo.>>
Lui annuì senza curarsi di quelle parole.

E quando lo vide, ebbe voglia di vomitare.

La testa gli era stata strappata via dal collo e giaceva non lontano dal resto del cadavere. Il volto non esisteva più. Era un ammasso di carne che sembrava tritata.
Il corpo era irriconoscibile: il busto era diviso in due parti ed entrambe le braccia non c'erano più, tranciate di netto. Così come la gamba destra. La sinistra era stata morsicata all'altezza del ginocchio, e la parte inferiore mancava. Ciò che restava di mani e piedi era sparso sul terreno.

Rick, dal profondo della propria zona nera, parve sorridere.

IncuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora