Gira voce che le abbiano portato via gli occhi

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L'Old Side Dinner era rimasto più o meno come Scarlett l'aveva lasciato diciannove anni prima. C'era stato qualche lavoro di ristrutturazione nel corso del tempo, ma nel complesso la vecchia tavola calda aveva conservato quell'aspetto di familiarità che a lei era sempre piaciuto. Tuttavia non sarebbe stata in grado, né in passato né ora, di spiegare che cosa fosse a farla sentire tanto a casa, lì dentro. Forse l'odore dei piccoli tavoli in legno, forse il colore caldo delle pareti, anch'esse in legno. Oppure era il profumo intenso del caffè che attraversava la sala e si insinuava ovunque, mescolandosi a quello dolce dei pancakes. Ma forse ciò che più di tutto le trasmetteva tranquillità era l'espressione pacata e accomodante del signor Todd. Harold Todd era il proprietario dell'Old Side Dinner. Per tanti anni aveva gestito il locale insieme ai genitori e quando loro erano invecchiati abbastanza da godere di una meritata pensione aveva proseguito da solo. Era un brav'uomo e sembrava che il tempo non lo avesse cambiato particolarmente.

<<Santo cielo Scarlett>> disse, servendole il caffè e un pancake appena sfornato <<sei diventata una donna bellissima. Non sembra che siano trascorsi tutti questi anni.>>
Scarlett sorrise, annuì, assaggiò il caffè.
<<Ma non sono così tanti, non è vero?>>

Todd si strinse nelle spalle.

<<Eravamo dei ragazzini allora. La vita qui è rimasta la stessa, e tu... tu hai scritto un romanzo. È fantastico.>>

Lei sorrise ancora e addentò il pancake. Guardò Harold. Era un uomo alto e robusto, e dimostrava i quarant'anni che aveva. La vita dietro il bancone non era semplice e Scarlett lo sapeva. Ricordava le giornate trascorse lì dentro, in quella tavola calda, quando era soltanto una ragazzina, e i sacrifici che i genitori di Harold avevano fatto per far sì che quel locale potesse durare davvero nel tempo. Ci erano riusciti e lei ne era felice.

Si guardò intorno. I primi raggi di sole del mattino avevano cominciato ad accarezzare i tavoli scivolando attraverso le finestre aperte. Poteva sentire il rumore del fiume che correva poco oltre il dehor estivo. Si sarebbe dovuta incontrare con la sua più grande e forse unica amica di infanzia, Marie Ledoux, per ricevere le chiavi della casa che aveva deciso di prendere in affitto, ma l'appuntamento era fissato per le dieci e aveva deciso di uscire un po' prima per provare a mettere insieme qualche idea per il romanzo.

Si diresse verso uno dei tanti tavolini paralleli alle grandi finestre che si affacciavano sul fiume e posò la borsetta. Tornò al bancone per farsi versare dell'altro caffè e ad ogni passo provò qualcosa di inaspettato.

Un ricordo dopo l'altro. Sta già accadendo, Scarlett. È iniziata subito. La giostra della memoria si mette in moto da sola, e una volta che sei sopra non puoi più scendere.

Apri la porta.

No, non farlo.

Il televisore piazzato in alto, alle spalle di Harold, era acceso su un canale che aveva interrotto il programma in onda per trasmettere un notiziario locale. Scarlett riconobbe la zona delle paludi al confine con la strada statale, non distante dal passaggio della ferrovia.

La voce della giornalista usciva cristallina e metallica al tempo stesso. Parlava di morte e sembrava lontana, lontana.

Lontanissima.

Scarlett appoggiò i gomiti contro il bancone e chiese a Harold di alzare un po' il volume.

...E sono stati dei ragazzini del posto a imbattersi, ieri in tarda serata, nel cadavere martoriato di Woopy Sanchez, una prostituta poco più che ventenne. Non c'è nulla che possa lasciar pensare a un movente per il momento, ma sembra che stiano trapelando dettagli sempre più inquietanti sul ritrovamento del corpo e sulle condizioni della vittima.

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