Scarlett - Ciò che accadde diciannove anni prima

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<<Li hai uccisi tu>> ripetè Rick incredulo, continuando a fissare la strada di fronte a sé. Scarlett non rispose ma piombò in silenzio nei propri ricordi. Tornò al giorno dell'orrore, il giorno in cui...

Correva. Fragile e dilaniata dentro dalla scoperta della morte di sua madre Celine, avvenuta da così poco tempo.

Correva verso il luogo degli appunti. Aveva trovato la valigetta lasciata da suo padre Harrison giù, nella taverna che lui utilizzava un po' come piccolo magazzino e un po' come angolo privato. Il posto in cui andava a rifugiarsi quando diceva di dover lavorare a qualcosa, magari con la legna; ma dove in realtà poteva trascorrere del tempo soltanto con se stesso, perché lei e Celine non scendevano mai là sotto. Adesso, però, la mamma di Scarlett non c'era più e Harrison non era tornato dal lavoro. A dire il vero, non era stato affatto alla bottega. Scarlett non l'aveva visto per tutto il giorno, ed era  qualcosa di troppo insolito. Soprattutto dopo ciò che era accaduto a Cecile.

Così, verso il tardo pomeriggio, era scesa nella taverna. Aveva messo tutto a soqquadro, alla ricerca di qualche cosa. Qualsisia cosa. Un punto di partenza, o di arrivo. Una traccia, un segnale, una prova. Tutto sarebbe stato utile, in quel momento, perduta com'era in una disperazione viscerale, primitiva. Aveva girovagato tra pezzi di legna da lavorare e chiodi, bulloni, frese. Aveva aperto scatoloni e si era perduta nella volvere, mettendo sottosopra un intero mondo che prima di quel gironi non aveva mai visto: vecchi vestiti, scartoffie, alcuni giocattoli, giornali, riviste. Una bicicletta con la catena a terra, ancora da sistemare. Certi vecchi quadri.
Dopo ore senza risultati si era interrogata su che cosa stesse facendo. Perché avrebbe dovuto trovare qualcosa proprio là sotto?
Ma non si era arresa.  Alla fine, la verità era venuta a galla nel modo più semplice. Attraverso i fogli depositati con cura all'interno di una vecchia cartellina dalla copertina nera, in pelle.
Era riposta nell'unico cassetto dell'unica scrivania presente là sotto.

Scarlett l'aveva aperta, e allora il mondo malato di cui anche suo padre Harrison aveva fatto parte era venuto a galla di fronte ai suoi occhi, catapultandola in silenzio nel mezzo dell'orrore. Aveva trovato di tutto: fotografie di persone che non conosceva - altri uomini che in seguito avrebbe scoperto fare parte di quella "setta"; lettere; simboli incomprensibili.
Di tutto.
Avrebbe trascorso i successivi diciannove anni lavorando su quel materiale. Ma durante quel pomeriggio di fine estate, Scarlett si soffermò su un unico foglio. Era l'ultima pagina di un vecchio quaderno dalla copertina rovinata. Suo padre aveva scritto in alto la data di quel giorno: 12 settembre 2000. Sotto, più in basso, poche semplici parole:

"Ore diciassette. Al vecchio capanno tra la palude e il fiume, prima della radura. È tempo di uscire da questo schifo una volta per tutte. L'inizio di una nuova vita. Lo farò per mia figlia."

Scarlett aveva guardato l'orologio. Erano le quattro. Avrebbe fatto in tempo a raggiungere quel capanno. Sapeva dove si trovava: c'era stata una volta sola con Martin Coleman, il ragazzo che frequentava all'epoca. Era un posto che metteva i brividi, ma se suo padre era lì non avrebbe potuto perdere tempo.

Forse perché in fondo era soltanto una ragazzina, o forse perché era ancora sotto shock per la morte di sua madre e per ciò che aveva appena trovato nella tavernetta, Scarlett non aveva pensato di rivolgersi alla polizia. Era montata sulla bicicletta e aveva iniziato a pedalare alla velocità della luce, diretta verso il vecchio capanno. Ci era arrivata venti minuti più tardi. L'automobile di suo padre era già lì, però. L'aveva riconosciuta. Lui l'aveva preceduta, anche se non erano ancora le cinque.

Scarlett si era guardata intorno e non aveva visto nessuno. Aveva gettato la bicicletta a terra, incurante di qualsiasi possibile pericolo. Suo padre, che era anche l'ultima persona che le restava, era più importante di tutto il resto. E non aveva idea di che cosa avrebbe potuto fare, ma qualcosa avrebbe fatto.
Qualsiasi cosa pur di aiutarlo.

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