Quiete

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Il parco del municipio di Dark River era grande ed elegante. Un vecchio giardino che era sempre stato curato con la massima attenzione. Un luogo che da sempre aveva ospitato matrimoni ed eventi speciali, importanti, di élite. Quella sera di luglio inoltrato, invece, vide raccolta la nuova parte sana di Dark River. Il nuovo sindaco, Carl LeBron, aveva richiesto caldamente la presenza di tutti i vertici delle principali istituzioni: polizia, vigili del fuoco, comune, strutture ospedaliere ed ecclesiastiche. Un nuovo reverendo sarebbe stato nominato di lì a poco, per sostituire il defunto Keeling. Le indagini sul cerchio della morte avevano dato una bella scossa a tutti, in ogni caso.

<<Una ventata di aria nuova e pulita>> disse il sindaco LeBron portandosi dietro al microfono sul palco che era stato montato per l'occasione. Di fronte a lui, molti cittadini di Dark River sedevano con le famiglie, mentre i rappresentanti delle varie istituzioni occupavano le prime file. Frank Goldsmith era seduta accanto a sua moglie Julia e a Rick e Scarlett. Eleonore era seduta dietro insieme a Trevor. Erano presenti anche Vincent LaMarca e Maggie Holloway, oltre vari altri agenti del dipartimento. C'era il tenente Washington, che aveva trascorso la prima parte della serata stringendo mani ed elargendo sorrisi, orgogliosa per l'esito del caso che le era stato assegnato. E poi, naturalmente, c'era la stampa. Diversi fotografi e molti giornalisti non soltanto dei quotidiani locali di Dark River, ma anche di tutta la Louisiana. C'era addirittura qualcuno giunto da altri Stati. Sì, perché il cerchio della morte aveva assunto un'eco gigantesca. Le voci orribili su quella sorta di setta si erano rincorse ben oltre i confini locali. Il marciume era venuto finalmente a galla. L'indagine stessa aveva assunto dimensioni che per portata e vastità non avevano precedenti in tutta la Louisiana. Ogni giorno saltavano fuori nuovi nomi di persone che in qualche modo erano risultate coinvolte in quegli eventi. Ogni giorno c'erano nuovo arresti in tutte le città e le cittadine affacciate lungo quel tratto di fiume: Dark River, Lakeville, CottonTown, addirittura New Orleans.

<<Una ventata d'aria fresca, sì. Perché tutti abbiamo avuto paura, miei cari concittadini. Lasciatemelo dire: abbiamo vissuto insieme all'orrore più oscuro -in silenzio- per tutti questi anni. Avevamo il male a un passo da noi, e non siamo mai riusciti a rendercene conto. Ma lo sconcerto causato dagli arresti di questi giorni e dalle verità sulle morti dei giorni scorsi ha cambiato tutto. Ha instillato in ciascuno di noi il dubbio: il dubbio che il vicino di casa possa essere parte di quel male. Fa paura, non è vero? Tuttavia è una paura necessaria: serve un risveglio delle coscienze. Serve una forza nuova, pulita, onesta. Ed è da qui- dalla ricerca di questa nuova giustizia, che io voglio ricominciare. Insieme a ciascuno di voi. Nessuno escluso. E adesso, facciamo un grande applauso all'uomo che, al comando del dipartimento di polizia di Dark River, ha dato un contributo fondamentale per il raggiungimento dei risultati di oggi: signore e signori, un applauso al capitano Frank Goldsmith!>>

L'applauso esplose vibrante e Frank, con il sorriso in volto, si alzò e fece cenno con le mani che era sufficiente così, che non occorreva applaudire ancora. Vincent LaMarca, seduto un paio di file dietro di lui, guardò Rick e inarcò le sopracciglia, scuotendo poi lentamente la testa. Rick sorrise.

Il discorso del nuovo sindaco proseguì a suon di frasi fatte, trite e ritrite, e Rick ebbe voglia di tornare a casa dopo circa tre minuti. Scarlett gli strinse la mano però, e quel gesto fu sufficiente a farlo sentir meglio.

Mezz'ora dopo, i presenti girovagavano per il parco con drink in mano, circondati dal alberi secolari e buffet colmi di delizie di ogni genere. Dal comune avevano organizzato tutto in grande stile: un gruppo di ragazzi neri suonava e cantava cover di canzoni country, sporcate da un soul profondo come il cuore di quel sud bollente e afoso, nel mezzo di un'estete che sarebbe passata alla storia.

C'era anche Marie Ledoux. Scarlett la abbracciò e parlarono a lungo, sopratutto del fatto che durante quei giorni sarebbe stato bello frequentarsi di più. Scarlett le diede appuntamento per la sera seguente.

<<Cinema?>> domandò Marie, sorridendole. <<Io e te da sole, come ai vecchi tempi?>>
<<Volentieri>> rispose Scarlett.
<<Così potrai raccontarmi tutto su di lui, eh? Vecchia volpe.>>
Scarlett rise e Marie le diede una pacca su di una spalla, poi finì di bere il cocktail e ne prese un altro da uno dei tavolini intorno a loro. Un attimo dopo furono raggiunte da Rick.
<<Vi state divertendo, voi due?>>
<<Ci puoi scommettere. Abbiamo già avuto modo di spettegolare su di te, ad esempio>> rispose Scarlett sorridendogli. Lui la guardò e si sorprese nel notare ancora una volta, come la prima, quanto fosse bella. Indossava un vestito semplice e scuro che le lasciava scoperte le gambe poco sopra le ginocchia e che metteva in risalto la linea sensuale del suo corpo.

E poi c'era il suo profumo. Quello che era suo e suo soltanto. Lo stesso che aveva riacceso una luce in lui; dopo tanto vagare tra le ombre sempre più lunghe degli anni che, tutti uguali, si inseguivano senza lasciar traccia.

Scarlett aveva dato una scossa a tutto.

<<Tieni>> disse Rick, offrendole un Margarita.
<<Oh, grazie, detective. Lei è molto gentile. Lo sa?>>

Marie Ledoux li guardò e sorrise.

<<E colmo di fascino>> aggiunse. Rick abbassò gli occhi, forse imbarazzato dall'estrosità dell'amica di Scarlett.

Furono raggiunti da Eleonore e da Trevor e rimasero per un po' tutti insieme, osservati dalle stelle che avevano fatto capolino oltre le nubi che sonnecchiavano in mezzo al cielo. 

Nessuno di loro poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto di lì a pochi minuti.

Dall'altra parte della città, intanto, giù alle paludi, Mick "il picchiatore" Freeman era tornato dalla Celebratrice.
Sedevano l'uno di fronte all'altra, avvolti dall'odore intenso, quasi insopportabile, di qualcosa che somigliava all'incenso.

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