Déjà vu (Ciò che avevi dimenticato)

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Rick fu trasportato al Dark River Hospital. Per la fretta, il caos, la situazione e altre misure di sicurezza, non fu permesso a nessuno di salire sull'ambulanza. Nella confusione del momento, poco per volta la serata assunse una piega differente: le persone continuarono ad andar via, a piccoli gruppi o singolarmente. Più testimoni avrebbero raccontato in seguito di aver visto Rick Davenport afflosciarsi a terra da un momento all'altro, tutto qui.

<<Che cosa gli è successo! Che cosa gli è successo!>>
A gridare, in lacrime, era Eleonore. Trevor le stringeva un braccio intorno alla vita cercando invano di calmarla. Anche Scarlett faceva il possibile per contenere la disperazione della ragazza. Arrivarono anche Frank e Vincent LaMarca. Maggie Holloway e il tenente Washington avevano lasciato il party poco prima.

Si avvicinarono a Eleonore.

<<Devo andare in ospedale>> gridò la figlia di Rick in lacrime.
<<Andiamo>> rispose Scarlett. <<Chiamiamo un taxi e...>>
<<Ho l'auto qui. Metto la sirena>> disse Frank. <<Partiamo subito.>>

LaMarca disse che avrebbe preso la sua e si diedero appuntamento al Dark River Hospital. Scarlett, Eleonore e Trevor salirono sulla monovolume di Frank e insieme lasciarono il parco del municipio. Trevor si sedette davanti, lasciando che Scarlett, dietro, si prendesse cura di Eleonore. Fu una scelta spontanea; quasi come se fosse ovvio che per certe cose Scarlett sarebbe stata più brava di lui.

Era accaduto tutto troppo in fretta.

Il modo in cui Rick era stato male. Che cosa era successo? Come era stato possibile? Stava bene fino a pochi minuti prima.

Nella mente di Scarlett si accavallavano ipotesi su ipotesi, ma nessuna certezza.

Un malessere? O altro? Era a terra. Senza sensi. Respirava, sì. Oppure no? Era accaduto tutto troppo in fretta. Difficile dire che cosa fosse. I paramedici l'avevano caricato sull'ambulanza e poi erano ripartiti.

La strada correva scura fuori dai finestrini. Il cielo si era rannuvolato e prometteva pioggia, adesso. In lontananza, il tuono esplose minaccioso.

<<Ho paura>> disse Eleonore e Scarlett le portò un braccio intorno alle spalle. Poi la figlia di Rick compose il numero della madre e la chiamò al telefono senza ottenere risposta.

<<Tuo padre è forte, Eleonore. Vedrai che non è niente. Ne sono sicuro>> disse Frank con dolcezza, guardandola attraverso lo specchietto centrale della monovolume. Ma erano parole difficili, per Eleonore. Non riusciva a riporvi fiducia. Era troppo impaurita. Continuava a tremare e singhiozzare.

<<Stai tranquilla, Ele. Frank ha ragione>> disse Scarlett, avvicinandosi ancora un po' di più a lei. So fermarono a un semaforo rosso, ma siccome non c'era nessuno, Frank ripartì subito.

Squillò poi il telefono all'interno dell'automobile, e Frank rispose in viva voce.

<<Capitano Goldsmith>>

Era Vincent LaMarca.

<<Agente speciale LaMarca>> disse Frank, svoltando a sinistra su Station Street.
<<Siamo arrivati all'ospedale, capitano. Rick è stato portato dentro. Entriamo anche noi. Ci vediamo all'interno, d'accordo?>>
<<Sì. Stiamo arrivando>> rispose Frank.

LaMarca lo salutò; poi nell'auto, per qualche istante, nessuno parlò. Trevor non aveva detto una parola. Scarlett pensò che fosse sconvolto, al pari di Eleonore. Cercò i suoi occhi ma non li trovò.
Il ragazzo rivolgeva il volto verso il finestrino, con la testa appoggiata al sedile, e l'interno dell'auto, come l'esterno, era rivolto dall'oscurità.

Eleonore, che era seduta sul lato destro della vettura, poteva vedere bene Frank.

E vide qualcosa. Fu subito dopo la fine della telefonata con Vincent LaMarca.

Déjà vu.

Ma che cosa, Eleonore? Che cosa hai visto adesso?

Un brivido folle percorse per intero il suo corpo ed esplose con una vibrazione devastante nella sua testa. Un brivido di paura: antica, pura, viscerale. Assoluta. Durò una frazione di secondo, ma fu sufficiente. Quanto bastava per risvegliare un mostro addormentato.

Che cosa hai visto, Ele? Che cosa hai visto?

Oh, sì. Aveva visto qualcosa. Aveva visto qualcosa, a dire il vero, per la seconda volta. Era ciò che aveva dimenticato. Quello strano dettaglio che era rimasto fermo in punta di piedi ai confini dei suoi pensieri. Il particolare che credeva di aver notato la prima notte giù alle paludi ma che non era più riuscita a mettere a fuoco.

Adesso ci era finalmente riuscita.
Adesso, che il cuore le batteva a mille nel petto e adesso che negli occhi ricolmi di lacrime aveva ancora ben nitida l'immagine di suo padre disteso a terra con gli uomini dell'ambulanza intorno.

Eleonore deglutì. Le mani avevano preso a sudarle ma era un sudore freddo. Gelido. Si voltò verso Scarlett, con le labbra socchiuse e gli occhi spalancati. Guardò fuori dal finestrino alle spalle della scrittrice la strada che diventava sempre più nera, sempre più buia e sempre più stretta.

Mise insieme i pezzi in una frazione di secondo.

Che cosa aveva visto, allora? Un movimento strano. Una specie di tic corporeo. Come se il corpo (di chi? Il corpo di chi?) come se il corpo... come se il corpo (di Frank) fosse stato attraversato da una specie di scossa elettrica.

(Frank) Si era piegato all'indietro e poi si era ripiegato in avanti, (Frank Frank Frank!) abbassando per un attimo la testa quasi a toccare il volante. Sì, sembrava davvero una specie di tic nervoso. E quella notte alle paludi... quando l'uomo mascherato e vestito di scuro aveva parlato con la prostituta che poi sarebbe stata uccisa... sì, quella notte quell'uomo aveva avuto lo STESSO IDENTICO TIC. Lo stesso identico movimento scattante del corpo. Uguale. Uguale a quello spasmo avuto da Frank mentre era al telefono con Vincent LaMarca. Gli capitava soltanto qualche volta, allora. Magari nei momenti di maggior tensione.

E non era tutto, no. La telefona con LaMarca, Eleonore.

Che cosa si erano detti? LaMarca aveva chiamato per avvisarli che era GIÀ ARRIVATO ALL'OSPEDALE. Erano partiti più o meno nello stesso momento. Com'era possibile che LaMarca fosse già lì e loro no?

E poi, in ultimo, la strada, Ele.

La strada.

È vero, fuori è buio. Non si vede nulla. Ma guarda bene.
Fai attenzione.
Non è la strada che porta all'ospedale, Ele.

Frank non vi sta portando all'ospedale.

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