Accadde tutto durante la sera successiva.
Mick "Il picchiatore" Freeman aveva appena aperto la porta di casa, trovando di fronte a sé Rick.
Il detective, mosso da un istinto di antica fratellanza, si era recato da solo dal padre adottivo di Junet Sandman. Tuttavia, non riuscì a pronunciare una sola parola.
La sua radio, dalla cintura, vibrò. Era la centrale.
<<Qui Rick Davenport. Che cosa succede, centrale?>>
Lo domandò alla voce metallica che era in linea, mentre fissava Mick negli occhi. Cercava, nella profondità triste del suo sguardo, una verità che in fondo, in cuor suo, già conosceva.
<<Un incendio, detective Davenport. Dai primi dati di cui disponiamo, sembra collegato al caso che lei sta seguendo. Abbiamo ricevuto una dritta anonima prima che il fuoco divampasse. Un bigliettino consegnato da un ragazzino direttamente in centrale. Dice che a questo indirizzo la polizia avrebbe trovato parte delle risposte che sta cercando. Parla anche di una villa, qualche miglio a nord dell'incendio. Abbiamo diramato adesso il comunicato. La segnalazione indica il terzo miglio della statale dodici, tra Dark River e Lakeville.>>
Rick sentì il sangue gelarsi nelle vene. La statale dodici era quella che Trevor e Rowena avevano percorso quando erano riusciti a fuggire.
Mick lo guardò.
<<Vieni con me>> gli disse il detective. Subito dopo, ricevette la chiamata da parte di Jane.
<<Sì, Jane. Sono stato avvisato adesso. Ci vediamo lì.>>
Chiuse la comunicazione e guardò Mick che, senza dire nulla, si dirigeva verso la Jeep di Rick.
In circostanze normali non gli avrebbe mai chiesto di accompagnarlo sul luogo di un crimine. Ma il suo istinto, in maniera del tutto autonoma, aveva già svolto una quantità impressionante di deduzioni che Mick stesso avrebbe compreso soltanto più tardi, durante quella stessa sera.
<<Sei stato tu, Mick?>> gli domandò, senza alcun tono particolare nella voce, dopo aver messo in moto.
Mick non rispose.
<<Mick. Hai ucciso tu George St. Maximilian?>>
Ancora una volta, l'amico non disse nulla. Così, quel silenzio fu la risposta.
Nessuno dei due parlò, per tutto il tragitto. Se Rick avesse deciso di farlo incriminare, Mick l'avrebbe accettato di buon grado. Era pronto anche a morire.
Raggiunsero il luogo dell'incendio in meno di quindici minuti.
Il fumo era grigio e ammassato in enormi e minacciose nubi crescenti. LaMarca, Holloway e il tenente Washington erano già lì insieme a Jane, ai vigili del fuoco e agli uomini della Scientifica.Nessuno di loro poteva immaginare quanto grossa sarebbe stata la svolta che li attendeva dietro quelle fiamme.
<<Resta qui>> disse Rick e Mick annuì.
Il detective uscì e raggiunse gli altri. Fu avvicinandosi al fumo che la vide, imponente e sinistra al di là del fuoco.
La villa.
Prima, però, c'era da occuparsi della scena che aveva di fronte.
Oltre i federali e gli uomini della Scientifica, oltre i vigili del fuoco e i medici delle due ambulanze accorse sul posto, si ergevano due alti pali di legno, circondati da ciò che restava di svariate erbe e sterpaglie. I pali erano alti e ben saldi nel terreno, vicini l'uno all'altro.
Rick si guardò intorno: la zona era isolata. Una deviazione della statale che non portava a nulla, se non a uno spazio di aperta campagna dove non passava mai nessuno. La villa era distante diverse miglia ma Rick in quel momento non ebbe dubbi: si trattava della casa che stavano cercando.
Doveva esserlo per forza.
Guardando oltre lo spettacolo che i pali gli avrebbero presto presentato, poteva scorgere ad est e a ovest della dimora i boschi che si estendevano in entrambe le direzioni, custodi dei propri sinistri segreti. Era da laggiù che dovevano essere passati Trevor e Rowena fuggendo.Dopo, Rick.
Prima ci sono i pali che hai davanti.
Prima c'è il rogo.Perché questo è un rogo. Lo è. Lo è a tutti gli effetti. Queste due persone sono state arse come un tempo venivano bruciate le streghe.
Ed era proprio così. L'odore che respirava, avvicinandosi alla scena, era devastante. Carne bruciata. Odore di morte. Qualcosa scoppiettava ancora nell'aria, tra i fumi che rendevano difficile avvicinarsi di più.
<<Che cosa abbiamo?>> domandò Rick a LaMarca.
L'agente federale guardava pietrificato di fronte a sé.<<Duplice omicidio. Due uomini. Adulti.>
Allora Rick si avvicinò di un passo, uno solo, e guardò.
Due persone erano legate schiena contro schiena ai due pali. Di loro, non restava quasi più nulla. Erano carbonizzate. Qualcuno le aveva legate lassù e aveva dato loro fuoco.
<<Rick, non è tutto. La dritta arrivata in centrale diceva anche che all'interno di quella villa avremmo trovato le alcune delle risposte che stiamo cercando. Dobbiamo andare. Qui non c'è più nulla che possiamo fare.>>
Rick annuì.
<<Amico, la tua teoria... potrebbe essere corretta. Qualcuno li sta uccidendo. Uno dopo l'altro. Scommetto che queste due vittime facevano parte della setta. Ne sono certo.>>
<<Sì. Lo credo anch'io.>>
<<Rick, va tutto bene?>>Rick esitò per un istante. Si voltò verso Mick, che era ancora seduto all'interno della sua Jeep. Era chiaro che non poteva essere stato lui ad appiccare quell'incendio, dal momento che si trovava a casa e che lì era rimasto almeno per le ultime tre ore. La moglie lo avrebbe potuto testimoniare.
<<Va tutto bene, Vincent. Stavo soltanto cercando di riordinare alcune idee.>>
<<Dopo, dopo. Probabilmente all'interno della villa troveremo molte risposte alle nostre domande. Ehi>>, aggiunse poi, guardando la jeep del detective, <<ma con chi sei venuto?>>Rick esitò ancora per un attimo.
<<Una persona che stavo ascoltando in via ufficiosa, per il caso.>>
<<Un sospettato?>>Rimase in silenzio per alcuni istanti, tornando a guardare Mick.
<<No. Direi proprio di no. Avevo bisogno di alcune informazioni, e le ho avute. Non portavano a nulla.>>
LaMarca annuì.
<<Allora forse sarà meglio che tu gli dica di tornare a casa. Non so per quanto tempo ne avremo, là dentro.>>
<<Giusto. Vado e torno.>>E così fece.
Mick "il picchiatore" Freeman guardò Rick negli occhi, mentre lui gli faceva cenno di scendere dalla vettura.
<<Ho chiamato un taxi per te, Mick. Sembra che questo caso sia connesso agli altri sui quali stiamo lavorando. Quelli per cui ero venuto a cercarti. Ma dal momento che ti trovavi a casa insieme a tua moglie prima, e insieme a me poi, mentre qui scoppiava l'inferno, è chiaro che tu non abbia nulla a che fare con tutta questa storia. Giusto, amico?>>
Mick non rispose. Si limitò a sorridergli.
Porse la mano al detective e lui rivide per un istante il volto di Junet: racchiudeva in sé anche i volti di tutte le altre persone che avevano perso la vita durante quegli anni. Gli strinse la mano e gli sorrise a sua volta, mentre LaMarca lo chiamava a gran voce.
Ecco che cosa aveva fatto, portandolo con sé dov'era scoppiato l'incendio: gli aveva regalato un alibi.
Un alibi di ferro.<<Buona fortuna, amico>> gli disse Mick "il picchiatore" Freeman.
Rick annuì.
<<Anche a te, Mick.>>
Poi, si voltò e si diresse verso gli altri, pronto ad entrare nella villa.
STAI LEGGENDO
Incubo
Mystery / ThrillerDurante i primi giorni di una torrida estate, nella piccola cittadina di Dark River, in Louisiana, a bordo di un battello in procinto di partire per una crociera lungo il fiume Mississipi, vengono rinvenuti i cadaveri di una coppia. Lo scenario è te...