Non morirò neanch'io
Anche Elisabetta d'Inghilterra lo ha,sicuramente
Da quando siamo piccoli ci dicono che ognuno di noi ha un talento e con il tempo lo troverà.
E quindi cerchiamo di scoprirlo sperando che sia qualcosa di stupendo.Così iniziamo con qualcosa.
Con la danza,il calcio, la pittura, il karate, sperando di trovare un talento in noi. Ma un talento figo.Il talento che avevo trovato io in me era forse il non far niente tranne che leggere e guardare serie tv, ma da piccola provai a trovare qualcosa: provai a fare danza ma avevo la grazia di un elefante e così lasciai,poi provai il corso di arte ma facevo dei semplici scarabocchi, decisi di provare pallavolo ma appena il pallone mi colpí dritto in faccia capii che lo sport non faceva per me.
Così a un certo punto mi arresi alla convinzione di non avere neanche un briciolo di talento in qualcosa ma Anna mi disse una frase che avrei ricordato sempre " Non hai talento in qualcosa? Bene, vuol dire che ci sarà altro per te anche se non è comune."E così sorrisi, capendo che qualcosa un giorno avrei fatto. Forse.
"Scacco matto" Urlò Kiara mentre era seduta sulla sedia in cucina con davanti Jack che giocava anzi le insegnava scacchi.
"Kiara non lo è " disse Jack alzando gli occhi al cielo mentre Kiara si metteva con le ginocchia sulla sedia "Si invece "
"Ma se non sai neanche le regole"
"Sono troppo difficili. Quindi le invento io" disse lei alzando le spalle.
"Ma non puoi farlo" disse Jack facendo un piccolo sorriso.
"Io posso fare tutto,stupido uomo " esclamò lei facendoci voltare tutti verso di lei con sguardo stranito.
"Mi sa che tu smetti di vedere i film con noi Kiara "disse mia madre sospirando e mettendo sul tavolo un piatto di crepes con Nutella che aveva appena finito di preparare.
Tutti quanti ci fiondammo al tavolo prendendo una crepês arrotolata mentre mia madre si era messa da parte un piatto lontano dalle nostre grinfie.
"Amo la Nutella "esclamò Kiara mentre mangiava con i contorni della bocca sporca tutta di nutella fino ad arrivare alla guancia.
Sorrisi mentre mi voltai a guardare mia madre che aveva un volto pensiero, quasi stanco."Mamma,tutto okay?"le chiesi facendola tornare tra di noi.
"Si Emma certo "disse lei sorridendo "Perché? "
"Ti vedo pensierosa e fin troppo" dissi facendo un sorriso mentre prendevo un altro morso.
"E che pensavo che in casa siamo in tanti, Anna al college, tra nemmeno due anni ci andrai tu ,ci sono i bambini e il denaro serve. Per quanto tuo padre lavori non sempre riusciamo a pagare tutto puntualmente,dobbiamo sempre rinunciare a qualcosa. In più sono stanca di stare a casa, voglio trovarmi un lavoro. "
"Ti credo mamma "dissi pensierosa, sapevo quanto fosse difficile per i miei mandare avanti la famiglia. Bollette, college,altre necessità e non sempre tanti soldi, anche se ora Anna fa lavori part-time.
Mia madre prima di Sofia lavorava e le cose erano più semplici ma dopo la sua nascita per forza è dovuta rimanere a casa " e se vuoi davvero,possiamo trovarlo""Sofia è ancora piccola" disse lei mentre stava appoggiata al bancone.
"Mamma, esistono gli asilo nido e poi possiamo sempre fare a turno per tenerlo il pomeriggio " la tranquilizzai "So che ti piace lavorare "
Lei mi sorrise contenta che avessi capito quanto ci tenesse.
Una cosa che avevo imparato da lei è che il lavoro era importante e sacro e qualsiasi lavoro andava rispettato e fatto con il massimo impegno. Sempre.
STAI LEGGENDO
La Ragazza Dei Libri
Teen FictionI libri: quelli che contengono un mondo diverso,dei personaggi che diventano parte di te ,parole che ti cambiano interiormente. Molti non ne capiscono il valore e il potere,e a questa categoria appartiene anche Dylan, ragazzo diciassettenne con pien...