Capitolo 4

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Per Celeste non esisteva una parte negativa della vita o forse non riusciva a vederne una e di certo non avrebbe voluto vederla, e infatti non aveva mai chiesto il perché delle cose. 

Perché suo nonno non le aveva mai parlato di sua moglie? Perché suo padre non le aveva mai raccontato qualcosa della sua gioventù?

 I suoi parenti per lei erano come degli estranei se ci pensava ma lei non lo aveva mai fatto. Era sempre stata circondata dal luccichio delle cose che non vedeva lo sporco attorno a se. Ma essere trattata da bambina aveva permesso che questo non accadesse, anche se aveva diciannove anni non aveva ancora fatto nessuna esperienza nella sua vita e non voleva neanche farla a lei bastavano le sue piccole gioie quotidiane, un bel voto all'università a cui si era iscritta da poco, la riuscita perfetta di un brano suonato al pianoforte, la sua passione. 

Nessuno però l'aveva avvisata che la vita è breve e non deve essere sprecata.


Passò una settimana dall'incontro e il nonno di Celeste si ostinava a non far conoscere a nessuno la trattativa che aveva fatto con il giovane Alexander. Però tutti sanno che i segreti portano solo problemi e che tutti prima o poi vengono a galla. Una cena in famiglia sarebbe stata un ottimo modo per informare tutti dell'imminente matrimonio. Così quella sera tutto si riunirono nella suite del nonno dove una tavola in terrazza era già stata preparata però con un posto in più.

Celeste se ne accorse subito e pensò che fosse solo una svista di qualche cameriera, decise di farlo notare alla donna che stava portando l'aperitivo ma questa gli rispose cortesemente "no suo nonno ha sottolineato di preparare un posto in più" e infatti appena si girò verso il nonno Celeste vide l'uomo che aveva conosciuto al ballo di gala. 

Si era informata si chiamava Alexander Volvon ed era russo anche se dalla voce non lo aveva capito, tutto questo lo aveva scoperto dalla sua amica Molly.

"Bene vorrei cogliere l'occasione" disse suo nonno prendendo un calice in mano "di darvi una notizia che ci riguarderà tutti da vicino ma soprattutto la mia cara nipotina" fece una pausa dove tutti gli sguardi si rivolsero a Celeste che arrossì vistosamente e che cercò di farsi piccola piccola davanti a quegli sguardi "ma che riguarda anche il nostro ospite il signor Alexander" Celeste non capiva cosa centrava lui con lei e che notizia doveva darle il nonno, pensava che la festa fosse solo un altro contratto stipulato, non che centrasse anche lei. 

Il nonno le si avvicinò e le appoggiò la mano con molti anelli d'oro sulla sua spalla.
"Mia piccola e unica nipote forse non sarai pronta per tutto quello che ti accadrà ma devi farlo per il bene della tua famiglia, devi accettare così che noi saremo al sicuro da tutti e da tutto, promettimi che lo farai che accetterai qualunque cosa ti venga chiesta" mai fare promesse a un mafioso saprà sempre come rivoltartele contro ed è quello che successe a Celeste.

 Suo nonno si spostò di lato, dopo che lei ebbe risposto di sì, nessuno tranne lei e il vecchio avevano ascoltato la conversazione, poi fece un cenno al padre della ragazza, che aveva guardato la scena senza intervenire. 

"Alexander ti concedo di unirti in matrimonio con la mia unica figlia" Celeste guardò prima suo padre, che aveva appena parlato e poi suo nonno pensando fosse uno scherzo, incontrando solo faccio serie, rivolse uno sguardo anche a sua madre pensando chele si sarebbe opposta a quello che stava succedendo ma piangeva e basta. Lei non ci credeva ma finché non vide l'uomo a cui era stata promessa avvicinarsi con passo felino, fissandola fiero e sorridente muovere il braccio e prendere una scatolina dalla tasca.

 Fu lì che Celeste capì che era tutto vero che avrebbe passato il resto della sua lunga vita con un uomo che ancora non conosceva, ma che sembrava un leone pronto a sbranare la sua preda, un uomo che le faceva paura solo guardandolo da lontano. La paura che si intensificò quando l'uomo le prese la mano sinistra e senza inginocchiarsi li chiese "sposami Celeste Faiter?" 


Si guardarono negli occhi alcuni istanti, la notte che si scontrava con il giorno, gli occhi di Celeste azzurro chiari alle volte trasparenti, che trasmettevano tranquillità, contro quelli di Alexander scuri da cui era difficile distinguere l'iride e la pupilla, che facevano tremare e che avevano visto cose che Celeste non poteva neanche immaginare.
Lo aveva promesso avrebbe dovuto dire di sì per suo nonno, lei manteneva le promesse lo aveva sempre fatto.
Deglutì e disse quelle due lettere controvoglia e con paura, abbassando lo sguardo sull'anello d'oro con un gran diamante che le stava infilando al dito quell'uomo per lei ancora sconosciuto.

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