Capitolo 6

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Alexander quel giorno aveva un sacco di impegni, doveva organizzare un attacco in una banca in Russia, non avevano rispettato gli accordi,è tutto da lontano non sarebbe partito senza la ragazza. Si perché appena sposati l'avrebbe portata in Russia dove era lui il capo e lei non si sarebbe permessa di comportarsi come stava facendo. Non la vedeva da giorni ma non gli importava le sue puttane compensavano benissimo il suo vuoto, lei era sono una spina nel fianco in quel l'accordo. Qualcosa in lui l'attirava forse il suo comportamento o forse era solo la voglia di metterle paura o di farle scoprire un nuovo mondo. Avrebbe scommesso sulla sua vita che quella bambina fosse ancora vergine e che non aveva mai baciato nessuno e lui non vedeva l'ora di fotterla. Rubarle quella cosa così preziosa.
"Alexander, il colpo è andato bene, ha appena chiamato Gerry"
"Perfetto" disse rispondendo al suo uomo più fidato Markus e prendendo in mano il suo bicchiere contenete il liquido ambrato
"Il signor John l'ha invitato a un ballo di gala, ci sarà anche la ragazza" a quelle parole Alexander si illuminò.
"Digli che ci sarò e manda qualcuno a comprare un vestito bianco per la mia piccola Celeste" rise, quella ragazza aveva un paura assurda di lui e questo li piaceva molto.

Se fosse stato per Celeste avrebbe passato in altra settimana al letto ma un insistente bussare alla porta la costrinse a svegliarsi, guardò l'orologio al polso, era un bellissimo e semplice orologio oro, erano le 14.00 ma a lei sembravano le sette di mattina.
"Buongiorno signorina" disse la sua amica Molly appoggiando una scatola di Gucci sul tavolino davanti al letto " un suo spasimante signorina le ha regalato un bellissimo vestito di Gucci" lei rideva non sapeva niente delle ultime cose successe. Prese il biglietto attaccato alla scatola io cercai di stapparglielo delle mani, senza riuscirci, lei lo lesse ad alta voce.
"Non farlo, non leggerlo"
"Chi è il fortunato? A Celeste dal tuo futuro marito" si fermò li e rilesse quelle parole poi guardò Celeste, la quale non fece altro che mostrare l'anello all'amica e ricominciare a piangere. Non lo aveva al dito era appoggiato sul comodino.
"Chi è?"
"Alexander Romanov"
Non rispose la sua amica, cambio discorso.
Celeste fu obbligata a cambiarsi e dopo un bagno rigenerante indosso il vestito, era bellissimo, il corpetto pieno di brillantini bianchi e ambrati con le maniche lunghe mentre la gonna era colpa e gonfia piena di tulle. La misura era perfetta e lo abbino con delle scarpe bianche col tacco molto alto.

La sala grande dell'hotel era piena di persone e lei era abituata a vederla così, tutti gli invitati per entrarvi dovevano scendere una scalinata. Lei non voleva scendere e si era nascosta nella hall dell'hotel, non era veramente nascosta si era solo seduta su un divanetto non aveva voglia di entrare e le lacrime stavano minacciando di scendere di nuovo. Decise così di prendere il telefono, si era truccata ma non era riuscita a coprire le giornate, che aveva passato a piangere, dal viso e Alexander lo aveva notato subito. Si perché lui la stava fissando già da un po' non era più come la settimana prima, l'aveva già spenta.
Era stato facile pensò.
"Passerai la serata li?" le chiese avvicinandosi e sedendosi in parte a lei, allargando le braccia e poggiandole sul poggia schiena del divanetto.
Celeste prese paura e si allontanò il più possibile poi rispose con un no secco.
"E chi aspetti?" Sembrava un interrogatorio ma Alexander non sarebbe stato paziente ancora per molto
"I miei genitori non vado in giro con gli sconosciuti " a quelle parole Alexander rise di gusto per tornare di nuovo serio subito dopo
"Bhe se non ci fosse questo sconosciuto non sapresti che i tuoi genitori non ci saranno sta sera" Celeste che fino ad allora non aveva osato guardare gli occhi dell'uomo imparate a lei si girò verso di lui e incontrando i suoi occhi un brivido la attraversò.
"Andiamo" disse l'uomo alzandosi e porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi, lei la rifiutò ma non servi a molto perché da bravo futuro marito Alexander le mise un braccio attorno alla vita e l'attiro a se. Celeste non poteva sopportare quel contatto e le lacrime le scesero da sole, cosa che fece innervosire Alexander che le notò subito scendere sulle sue guance perfette. Così la giro tra le sue braccia e la mise davanti a se, gli sembrava di giocare con una bambola che obbediva a tutti i suoi comandi, le si avvicinò e lei fece per ritrarsi ma glielo impedì.
"Smettila di piangere e comportati da donna, io non voglio una bambina come moglie" fu un sussurro ma Celeste capì subito cosa avrebbe dovuto fare. Lui si allontanò dal suo viso e prendendole il viso con la mano grande le asciugò le lacrime. Poi si porto il pollice sulle labbra e fissandola assaggio il liquido. Celeste abbassò lo sguardo rossa in viso e quel gesto fece sorridere l'uomo, che con un sorriso finto spinse, con una mano sulla parte bassa della schiena, la ragazza all'interno della grande sala.

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