Capitolo 21

2.2K 75 2
                                    

La città scorreva molto velocemente affianco a lei, cercò di concentrarsi su quel paesaggio ma non riuscì, l'ansia non glielo permetteva.
Quell'uomo, per lei ancora sconosciuto la stava portando da qualche parte, ma al contrario delle altre volte erano da soli.
La paura crebbe quando lasciarono la parte più abbiente della città per entrare nei sobborghi, i pensieri di Celeste erano brutti, "se l'avesse uccisa o minacciata o qualsiasi altra cosa nessuno sarebbe venuto a saperlo", niente riuscì a calmarla neanche quando uscirono completamente dalla città, anzi tutto divento più negativo e iniziò a mangiarsi le unghie e poi le pellicine. Fino a sanguinare.

Alexander era tranquillo, come sempre, ma vederla così agitata stava facendo cambiare anche il suo umore. Si stava arrabbiando non voleva che si comportasse così con lui, era la prima donna che non ci provava con lui o che non approfittava almeno un po', lei era solo terrorizzata e questo li provocava qualcosa di strano che sentiva di non aver mai provato qualcosa come dispiacere.

Parcheggio la macchina davanti al mare sulla sommità di una costiera, pochi metri è un dirupo si presentava sotto di loro.
Tutto risulto così strano per Celeste perché erano lì ? Voleva ucciderla con una bella vista? Si forse era quello.
"Non siamo arrivati" disse Alexander come se le avesse letto nel pensiero.
Così prese a camminare per una stradina che lei non aveva neanche visto. Scesero giù per la strada è durante il percorso Celeste sarebbe caduta parecchie volte se non fosse stato per Alexander che l'aveva aiutata.
Tutto era stranissimo, quel posto era bellissimo e lui era stato molto gentile ad aiutarla. Così prese coraggio e li domandò cosa ci facevano li.

La risposta di Alexander tardò un po' ad arrivare, per poi rispondere molto velocemente "avevo del tempo libero".

Quando arrivarono si presentò davanti a loro una spiaggia, la sabbia color oro era entro nelle scarpe di Celeste che però era troppo concentrata sul il paesaggio per accorgersene. L'acqua era trasparente e fresca per essere estate. Erano solo loro due ma Celeste era più calma. Aveva trovato la sua debolezza, lei adorava nuotare o semplicemente stare vicino ad uno specchio d'acqua. Ma Alexander come faceva a saperlo lei non glielo aveva detto.

Non importava forse, era da tanto che non sorrideva e vedere quello splendido paesaggio con il confine del mare che si confondeva con quello del cielo la faceva stare bene.

Non si accorse neanche di Alexander in slip che stava per entrare in acqua.
"Cosa fai?" Sembrava più una affermazione la sua, lui non aveva il costume.

"Vieni Celeste" le urlo

"Non ho il costume" rispose all'uomo che si era fermato sul bagnasciuga. Lui ride ma non la costrinse a fare niente anzi voleva che lei lo seguisse. Voleva vedere quanta forza aveva su di lei. Sarebbe riuscito a convincerla?

La risposta fu una negazione, lei non voleva esporsi, fare il bagno in intimo non era per lei, non l'avrebbe mai fatto. Ma si mise con i piedi nell'acqua ad osservare il suo futuro marito, fino a quando non tornò indietro e si sedette affianco a Celeste, che si spostò leggermente.

Non parlarono per parecchio, ma sorprendentemente fu Celeste a spezzare quella situazione.

"Come facevi a sapere che risarebbe piaciuto questo posto?" era una domanda molto stupida ma Celeste voleva conoscere il suo futuro marito voleva pensare che ci fosse anche del buono in lui.

"A chi non piace ?" rispose seccato effetti aveva ragione ma non serviva che rispondesse in malo modo. Quando parlava con lui si sentiva sempre una bambina di quelle che non riesce a formulare una frase di senso compiuto e deve essere ancora aiutata nel fare tutto. Quella situazione non le piaceva perché lei era diversa i suoi genitori avevano  sempre apprezzato in lei la sua superiorità agli altri, ogni volta che qualcuno la prendeva in giro infatti lei li ignorava facendo capire che era inutile e da bambini. Ma adesso sentiva di non riuscire a ignorare il comportamento di quell'uomo che come un bambino la minacciava e la prendeva in giro, ci soffriva, questo voleva dire che ci teneva al suo giudizio anche se non lo conosceva.

Alexander non capiva cosa frullasse in testa a Celeste ma la vide abbassare lo sguardo e diventare sempre più triste il suo sorriso si era spento e adesso tutto sembrava più grigio. Anche se non aveva detto niente di offensivo lui si sentiva colpevole di quel cambio d'umore improvviso della ragazza. Appoggio una mano sulla sua coscia, facendo si che Celeste percorse con lo sguardo dalla mano di Alexander al suo volto, serio come sempre non mostrava empatia verso la sofferenza della ragazza. 

"Goditi questo momento Celeste" un espressione interrogativa comparve sul viso della ragazza e lui si spiegò meglio "fra poco partiamo, la Russia ci aspetta e li non c'è il mare" 

Celeste degluti, fra poco anche i suoi riferimenti sarebbero saltati, il paesaggio che aveva visto per venti anni si sarebbe trasformato completamente. Avrebbe visto ogni giorno la neve al posto del sole e al posto di andare al mare sarebbe rimasta chiusa in casa, per vedere i suoi genitori avrebbe dovuto prendere un aereo e chi sa cosa farà tutti i giorni o come vivrà.

Presa da un istinto che Celeste non aveva mai sentito si alzo e si tolse i vestiti che aveva addosso, lasciando solamente l'intimo come aveva fatto Alexander e si tuffo. Il contatto con l'acqua rese indistinguibili le sue lacrime e tutto li sembro più lontano i pensieri che l'avevano attanagliata fino a due secondi prima erano stati lavati via dall'acqua salata. Le succedeva sempre quando entrava in acqua pensava solo a rimanere il più sotto possibile.  Perché da quella visuale tutto era diverso tutto era più silenzioso e isolato, tutto più tranquillo. Sarebbe rimasta sotto acqua per ore se non fosse per il fatto che non era un pesce e aveva bisogno di respirare, ma in quel momento c'era qualcosa di diverso non sentiva la necessità di respirare, non voleva farlo. Ritornare in superficie e riaffrontare il mondo, non voleva continuare a vivere era quella la verità. 

Lotto contro quella voglia naturale e spontanea di ossigeno finché due mani distrussero il suo desiderio risvegliandola da quello stato.


CelesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora