Capitolo 31

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L'acqua li separava e scendeva lungo i loro corpi nudi. Era prima fredda e poi calda,continuando a scendere riempiva la vasca enorme. I brividi percorrevano il corpo di Celeste ma non sapeva bene da cosa fossero causati, quella situazione non le piaceva e si sentiva molto vulnerabile al suo contrario Alexander era abituato a stare in presenza di una donna nuda. Celeste si spinse sotto il getto d'acqua togliendosi definitivamente quell'odore di alcol che la faceva nauseare anche Alexander la raggiunse stringendola a se e cogliendola di sorpresa. 

Anche lui però non sapeva più come comportarsi doveva tormentarla renderle la vita orribile ma non ci riusciva si sentiva bloccato in quel limbo sempre più convinto che stesse sbagliando tutto con quella donna. Lei si girò verso di lui e lo fisso negli occhi stava cercando risposte stava cercando di capirlo, e forse ci riusciva. Aveva imparato a nascondere i suoi sentimenti da sempre ma quegli occhi celesti e quasi trasparenti erano come due specchi ti facevano vedere perfettamente che mostro eri senza filtri. 

Con un impeto la sollevo e la distese di nuovo sul pavimento come aveva fatto poco prima, lei lo guardo confuso e cerco di spostarlo da sopra di lei stingendoli con entrambe le mani il collo. Stringeva più forte che poteva, ma nulla in confronto alla forza che ci aveva messo lui prima. 

"Cosa fai Celeste mollami" disse però lasciandola continuare e lasciandole capire da sola la stupidaggine che stava facendo. Per fermarla li basta percorrerle la gamba con la mano fino ad arrivare li, la tocco guardandola negli occhi infilo un dito nella sua intimità facendole mollare completamente le presa sul suo collo ma iniziando a dimenarsi per scappare dal suo tocco. Lui le prese i polsi portandoglieli sopra la testa e infilo un altro dito dentro di lei, mentre con la bocca le stuzzicava i capezzoli. Non voleva godere, non voleva provare quelle sensazioni con lui, ma non riuscì a trattenersi dal gemere, attirando cosi  lo sguardo dell'uomo e provocandoli un sorriso sfacciato sulle labbra. 

"Lasciati andare, fai vedere che ti piace, fai vedere che sei come tutte le puttane che mi scopo anche se hai una faccia da angioletto" finì la frase urlando, anche se inizialmente aveva usato un tono basso, ma non fu l'unico ad urlare anche Celeste non resistette e si lasciò andare all'orgasmo.

Lui si sposto e torno sotto il getto d'acqua, per calmare la sua erezione, portandolo verso il freddo mentre lei regolava il suo respiro.Lo guardò farsi la doccia, ammirando il suo corpo scolpito, i suoi muscoli ben definiti, le cicatrici. Da quando si erano conosciuti i capelli li erano cresciuti come la barba che però continuava a rasarsi. L'acqua percorreva quel corpo portandosi dietro il sapone ma anche il sangue di cui si era sporcato. L'acqua aveva questo potere, lavare via tutto anche lo sporco dell'anima e anche Celeste lo fece, si mise sotto il getto, per lavarsi di tutti i peccati che aveva commesso ma era Alexander quello che aveva più bisogno di depurarsi.

In silenzio e così vicini finirono di lavarsi, si vestirono e scesero al piano inferiore per la cena con degli ospiti invitati da Alexander.

...

La cena era stata abbastanza noiosa, Alexander e un tipo avevano parlato solo di affari e le altre sei persone presenti non l'avevano neanche notata o almeno così pensava dato che nessuno le aveva rivolto la parola. Anche quando cenava con i suoi, alla cene aziendali succedeva lo stesso, ma con loro, lei era considerata la bambina invece li doveva essere l'adulta ma nessuno l'aveva considerata come tale. Neanche Alexander, l'aveva considerata una persona matura, aveva evitato di parlarle ma Celeste non sapeva che in realtà lui cercava solo di toglierla dalla sua testa. Difficile da fare se la persona è affianco a te, lui continuava a rivederla nuda e bella mentre si insaponava con tanta delicatezza che gli sembrava irreale, l'immagine gli era rimasta in testa da prima e non riusciva neanche a guardarla perché gli sarebbe saltato addosso. Penso che non avrebbe potuto dormirle vicino per tutta la notte senza toccarla, sarebbe morto.

Si diressero nella camera, lui camminava davanti mentre lei faceva fatica a seguirlo, camminava troppo veloci e lei aveva dei tacchi troppo alti a cui non si era ancora abituata. Entrarono nella grande stanza e Alexander si diresse subito agli alcolici. Celeste era disorientata e stanca, non sapeva cosa fare, dove erano le sue cose e soprattutto non sapeva dove era. La sua vita in pochi mesi era diventata un interrogativo, cosa sarebbe successo con quel l'uomo non lo sapeva, non aveva più le redini di tutto quello che in realtà le apparteneva , la sua vita.

Si sedette sul divano distrutta da questi pensieri, stava male, si tolse le scarpe appoggiandole sul parquet della camera e aspetto qualche segnale da lui guardandolo. 

"Cosa hai?" Alexander amava essere guardato in quel modo dalle donne,significava che aspettano solo una sua mossa. Come adesso,  ma lei non rispose scosse solo la testa, non aveva niente e abbasso lo sguardo. Ma Alexander non mollò gli si avvicinò e li richiese che cosa avesse, non rispose di nuovo. Li prese il volto con la mano destra stringendole le guance con le dita, facendola urlare di lasciarla. Stranamente lo fece e si allontanò, le stava facendo di nuovo male.

"Allora?" richiese con un tono più pacato e senza guardarla ma avvicinandosi alla finestra che copriva metà parete.

"Non so dove sono le mie cose " minimizzò Celeste, non sapeva che cosa altre avrebbe dovuto dirli, non poteva confidarsi come se fosse un suo amico.E lui che pensava fosse qualcosa di serio, sorrise con disprezzo di quella ragazza che lo aveva eccitato senza neanche toccarlo. Aveva un effetto su di lui che Alexander non sopportava e non capiva il perché, e questo lo innervosiva ancora di più.

"L'unica porta che c'è in questa stanza porta alla nostra cabina armadio, li ho fatto sistemare i tuoi vestiti insieme ai miei" le rispose dirigendosi verso la porta e aprendola. Tutti i suoi vestiti erano li come aveva detto, ma affianco a quelli c'erano alcuni che non aveva mai visto, molto eleganti e bellissimi. Si avvicino facendo passere la sua mano sui vari tessuti e ammirandone la bellezza.

"Mi sono preso il permesso di comprarti alcuni vestiti più adatti... spero ti piacciano" lei si rivolse verso di lui e forse per la prima volta li rispose, stavano avendo una conversazione normale tra persone. "Sono stupendi ma anche molto costosi immagino" disse rivolgendosi a lui e guardandolo, aveva le mani in tasca e non rideva di lei, il suo sguardo era serio e questo le fece piacere. Tanto che le scappo un sorriso, era felice che quell'uomo non la stesse deridendo e la trattasse come una persona normale. 

"Si sono costosi ma tu diventerai mia moglie che ti piaccia o no e io non baderò a spese per te" le rispose avvicinandosi e provocando un rossore sulle guance di Celeste. E questa volta sorrise anche lui, per pochi secondi che Celeste neanche se ne accorse, per l'imbarazzo aveva chinato gli occhi. Lo riteneva un gesto di affetto, qualunque cosa sarebbe successa Celeste ci sarebbe passata sopra con un mazzo di fiori o un vestito nuovo.

Era cosi lei, poteva sembrare materialista ma aveva sempre perdonato una persona le che faceva  un dono. Era stata educata cosi, se succedeva qualcosa di brutto tutto veniva risolto con un regalo. Anche suo padre lo faceva con la sua mamma, il giorno dopo qualunque discussione la loro casa si trasformava in un giardino pieno di rose rosse. Per lei significava che quella persona ci teneva e aveva speso del tempo per farti un regalo, eri nei suoi pensieri quando aveva deciso di comprarti qualcosa, quando aveva trovato la cosa che sapeva ti sarebbe piaciuta e quando te la consegnava. Faceva tutto pensandoti.

Per lei in quel momento Alexander si stava scusando per tutto quello che le aveva fatto, perché non aveva comprato un singolo vestito ma un intero armadio. Poi diresse lo sguardo verso la fine della cabina, guardo la teca enorme e il suo contenuto. Due abiti, uno smoking nero e un abito da sposa bianco e stupendo e le venne un colpo al cuore.  

CelesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora