Capitolo 53

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Celeste non si era mai sentita mai così male, la testa le girava e la stanza sembrava ruotarle intorno ininterrottamente da quando Alexander era uscito. Aspettava con ansia e paura il momento in cui avrebbe varcato di nuovo la porta e si sarebbe diretto verso di lei, con quello sguardo che tanto intimoriva Celeste. Lei si guardò per l'ennesima volta i polsi legati alla tastiera, come faceva a saperlo? Come poteva immaginare che dentro quella semplice scatola per le consegne ci fosse una mano che una volta era appartenuta ad un corpo e che adesso era tagliata e si trovava nell'ufficio di suo marito. No non poteva immaginare che al mondo esistessero persone che facevano del male, come non avrebbe mai immaginato il lavoro dei suoi genitori. Un brivido la percorse, i suoi genitori facevano quelle cose? Inviavano parti del corpo di una persona ai loro nemici? No, non poteva neanche pensarci, ma qualcosa nella sua testa le disse che era proprio quella la realtà. 

Ormai non avrebbe dovuto neanche essere sconvolta da quello che aveva visto, sicuramente Alexander aveva molti nemici, lo aveva visto uccidere un suo alleato e strangolare suo fratello ma come poteva abituarsi a quella disumanità.

Cosa le avrebbe fatto era l'ultima domanda che lei si era posta, aveva rischiato facendo quello che aveva fatto ed ora avrebbe pagato le conseguenze che Alexander sapeva aver già deciso. Non si sentiva in colpa però continuava a dirsi che lui non avrebbe dovuto incazzarsi con lei, era lui la colpa di tutto. 

L'ansia esplose quando senti la porta cigolare, fuori il cielo era sempre uguale, grigio e cupo, poca luce entrava dalle finestre coperte dalle tende e la stanza era molto silenziosa e spoglia. Tutto intorno Celeste notò come un velo di tristezza che ricopriva i mobili e il pavimento ma era tutto nella sua testa, se lo stava immaginando. Fisso la porta, pronta a vedere il volto di Alexander che la osservava dall'alto al basso, gli occhi gelidi e vuoti. Quello che vide però fu diverso. Alexander entrò nella stanza senza neanche rivolgerle uno sguardo, non sembrava arrabbiato ma solamente seccato, si diresse al solito mini bar e bevve un sorso troppo lungo direttamente dalla bottiglia. Solamente dopo si girò verso di lei ancora legata al loro letto, i suoi occhi erano iniettati di sangue e sembrava impazzito ma non le si avvicinò. Rimase dall'altra parte della stanza osservando fuori dalle finestre la testa dritta davanti a se sembrava che qualcosa avesse attirato la sua attenzione ma Celeste non riusciva a scorgere niente dalla sua posizione e non si sarebbe comunque mossa. Rimaneva immobile, a parte il tremolio, l'ultima volta che Alexander aveva bevuto lei era riuscita a toglierli delle informazioni ma in quel momento non era nella posizione giusta per chiedere cose ed essendo legata non poteva ribellarsi in alcun modo.

Sembra che ancora qualcosa lo turbasse, sentiva quella cosa ed era certa che qualcosa non stesse andando secondo i suoi piani. Quando lui si avvicinò lei si ritrasse avvicinandosi sempre di più alla tastiera del letto. Alexander osservando per l'ennesima volta la paura che sua moglie aveva si lui rise amaramente, 'non doveva preoccuparsi di lui ma di tutte le persone che la fuori avrebbero fatto di tutto per ucciderla solo per farlo innervosire' penso sapendo che la cosa che avrebbe voluto di più Celeste era scappare. Non le si avvicinò molto ma si sedette sul bordo del letto.

"Perché lo hai fatto Celeste?" chiese spiazzando la ragazza che si aspettava un'altra reazione.

"Io... io volevo .... insomma io" iniziò ma mentre iniziava a pronunciare quello poche parole la sua mente si svuotò e lei dimenticò il perché del suo gesto. Si perse negli occhi neri, venendo quasi risucchiata da quel pozzo così scuro, di Alexander e lui non fece niente per interrompere il contatto. La sua mano stava già percorrendo le gambe di Celeste che aveva iniziato a sentire solamente dei brividi lungo la schiena, non tremando più di paura, sembrava che lui non volesse punirla. 

"Non mi chiedi di chi è quella mano?" le chiese di nuovo ma ricevette solo il silenzio come risposta "Cosa succede Celeste il topo ti ha mangiato la lingua?"  

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