Capitolo 45

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Il viaggio durò un eternità, non si era resa conto della distanza tra la Russia e le Hawaii prima di quel volo. Almeno non c'erano state che delle piccole turbolenze che non avevano terrorizzato Celeste. Si era sentita leggera per tutto il viaggio e dopo il bacio lei e Alexander non avevano parlato molto, forse perché quest'ultimo era troppo impegnato a organizzare tutti i suoi affari per il tempo che sarebbe stato lontano. Pranzarono assieme sull'aereo, solo loro ma nessuno dei due voleva parlare. C'era qualcosa di strano tra di loro forse quel bacio aveva cambiato qualcosa o forse gli aveva solo impauriti entrambi. Forse la cosa che li stava preoccupando era la loro vacanza, cosa sarebbe successo non lo sapeva nessuno dei due. Come si sarebbero comportati insieme? Loro due da soli senza guardie del corpo nella casa e solamente poche cameriere, si certo avevano già passato del tempo in intimità ma quello era diverso e lo pensavano entrambi.

Quando scesero dall'aereo salirono sulla macchina che li avrebbe portati alla villa, Celeste occupò il tempo a guardarsi in giro. Il paesaggio era come se lo ricordava, lei infatti c'era già stata li ma non l'aveva ancora detto ad Alexander, non era importante. Quando arrivarono più vicino alla città riconobbe anche l'hotel in cui aveva alloggiato, era uguale anche se erano passati già cinque anni. Le grandi strutture lasciavano spazio a qualche parco e percorsero tutto il viale lungo il mare fino ad arrivare ad una zona riservata. Markus che era salito in macchina con loro scese per consegnare delle carte e i cancelli davanti a loro si aprirono. Le ville che vide Celeste erano una più bella dell'altra ma uno strano groppo in gola le fece pensare che avrebbe dovuto condividere quella vacanza con suo marito. Sarebbe stata una brutta vacanza.

Alexander scese dalla macchina e fece il giro di questa per trovarsi di fianco a sua moglie sul vialetto della casa, si aggiusto la giacca leggermente stropicciata per il viaggio. Guardandosi attorno si accorse dei vicini, due donne nel giardino della casa davanti alla loro lo stavano fissando ed erano anche piuttosto giovani. Lui le fece un saluto sorridendo e queste ricambiarono ridendo tra loro, 'bisogna essere cordiali con i vicini' pensò. Anche Celeste si accorse di quello che era successo e guardò Alexander con sguardo disgustato, non che fosse gelosa ma... almeno poteva non provarci con le altre davanti a lei.

Lui non ci fece caso e prosegui aprendo con la chiave che aveva in mano la villa. Markus si fermo fuori a fumarsi una sigaretta e anche lui scambio parecchi sguardi con le vicine.

"Allora ti piace?" la casa era grande e il salone aveva delle enormi vetrate che davano verso l'esterno, fece un piccolo giro del piano terreno, guardando la cucina il salotto che si trovavano in due stanze differenti e la piccola sala da pranzo. Non era una casa enorme, in confronto a quella in Russia ma per Celeste era più bella e anche meglio arredata. Quello stile era più semplice di quello regale di casa loro e la luce che filtrava rendeva l'ambiente più vivace e luminoso ovviamente.

"Si mi piace" quella casa Alexander non l'aveva scelta secondo il suo stile ma secondo quello della ragazza anche se c'era qualcosa che piaceva anche a lui, tutto l'arredamento era molto moderno.

La cucina aveva un solo colore dominante, il bianco, l'isola in mezzo era fatta di marmo e non c'era un colore che spezzava quella monotonia perché anche il pavimento era in marmo. In salotto invece la monotonia veniva spezzata dai tappeti sgargianti che erano posiziona un po' dappertutto, il divano era molto grande e dal colore beige, c'erano anche delle belle poltrone color rosso e una bella tv posizionata in mezzo a due vetrate. Poi l'angolo lettura e anche un amaca occupavano gli angoli del salotto. Celeste usci dalla casa nel giardino sul retro, camminando sul prato osservo la piscina ma soprattutto la vista sull'oceano. Alexander le si avvicino, l'aveva osservata mentre aveva ispezionato la casa, si era cambiata in aereo a contrario suo e adesso aveva un vestitino corto e attillato nero, le stava veramente bene faceva giustizia a tutte le sue curve che lei non voleva mai mettere in luce. Lei si girò verso di lui, cercava delle risposte dal suo sguardo ma non capiva neanche cosa stesse provando.

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