Capitolo 40

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Il trucco sbavato, i capelli ormai asciutti tutti arruffati e lo sguardo triste ma convinto. Voleva quello certezze, da quella visita ad Alexander, Celeste aveva solo desiderato delle certezze e le aveva ottenute e adesso poteva dirsi pronta.

Tornò sotto la doccia, si fece truccare di nuovo e questa volta anche acconciare. Poi lo indosso, indosso il suo vestito da sposa sotto gli occhi lacrimanti di sua madre,era bellissima e le mancava solo il diadema che arrivo in una scatola accompagnato da un biglietto. Era di Alexander, lo apri sorpresa che lui facesse queste cose ma quando lesse la frase non fu più meravigliata da quel gesto "Non provare a scappare o ti vengo a cercare, con amore tuo Alexander". Quando alzò lo sguardo dal biglietto una ragazza le stava indossando il diadema che le stava alla perfezione ed era cosi bello che non poteva neanche immaginare il costo di quelle pietre preziose che lo arricchivano. Le fecero indossare il velo e si guardò. Era pronta.

Il suo abito era come se lo ricordava, anche se non lo aveva scelto rispecchiava alla perfezione il vestito dei suoi sogni. Lo aveva ammirato ogni volta che era entrata nella cabina armadio per vestirsi e forse lo adorava anche perché sarebbe stata l'unica cosa bella quella giornata. Il pizzo ricamato a mano, bianco e puro come era lei ricopriva il suo petto, lasciando uno scollo a cuore ripreso da un tessuto trasparente che copriva lo scollo e proseguiva sulle maniche dove anche qua era cucito il pizzo. Queste non erano coperte totalmente ma il pizzo lasciava scoperta parecchia della pelle chiara di Celeste ma non era per niente volgare. La gonna gonfia era tutta in tessuto trasparente ma l'orlo era sempre in pizzo richiamando il corpetto e adorava quel particolare, le scarpe bianche erano coperte da questa ma lei adorava anche queste e le sentiva comodissime. Ed infine i diamantini posizionati un po' a caso sulla gonna e sul petto davano il tocco finale ed illuminavano Celeste in quella giornata che per lei non sarebbe stata la più bella della sua vita.

Era bella, doveva ammetterlo adorava come il vestito la faceva sembrare degna della corona che stava per ricevere, anche se sarebbe diventata la regina di un mafioso. Vedersi così la rendeva quasi sicura di quello che stava per fare e si fece coraggio, ma nella sua mente fece un patto con se stessa: non si sarebbe lasciata andare anche se sembrava tutto finito quel giorno avrebbe cercato un modo per riprendersi la propria vita indietro.

Alexander già uscito quando Celeste raggiunse suo padre sulla porta di casa, i fotografi ufficiali del matrimonio fecero un sacco di foto, in camera sulla scalinata e sull'uscio della porta con suo padre che la teneva a braccetto con un po' di difficoltà per colpa del vestito. Un paio di giorni prima lei era andata a vedere la chiesa dove quel giorno avrebbe celebrato il suo matrimonio e aveva fatto anche delle prove ma Alexander non si era degnato di presentarsi, dicendo che aveva da fare, e aveva dovuto provare con sua madre quello che sarebbe successo.

Durante il viaggio in macchina Celeste pensò a parecchie cose come a tutte le donne che si erano presentate a casa sua mentre si stava vestendo e avevano finto di essere le sue damigelle, lei non conosceva neanche una di quelle ragazze e le sembro una cosa bruttissima. D'altronde cosa si aspettava tutto il matrimonio era finto, ma Celeste avrebbe almeno voluto avere delle amiche al suo fianco in quel giorno triste ed invece non aveva stretto nessun rapporto con le persone che frequentava nella sua vecchia vita. Poi penso suo padre, affianco a lei, come faceva a starle vicino dopo quello che le aveva fatto, aveva permesso a suo nonno di organizzare tutta quella messa in scena, e adesso se ne stava tranquillo e sorrideva a mia madre in lacrime seduta davanti a noi. Le mise una mano sulla gamba cercando di tranquillizzarla ma tutto era così triste, anche il tempo le faceva sentire di essere nel posto sbagliato. Nevicava e il cielo era grigio, malinconico, era il giorno perfetto, secondo Celeste, per starsene a casa sotto le coperte. Ed invece stava scendendo dalla macchina per salire le gradinate della chiesa. Fu in quel momento che si accorse che tra le damigelle ce n'era una che conosceva, con un vestito rosa e poco appariscente. Era Molly. La ragazza che aveva avviato tutto quello, non sapeva perché fosse li ma in quel momento le corse in contro e la strinse forte a se. Lei che era rimasta in disparte fu colpita dai flash dei fotografi che stavano ancora inseguendo Celeste, non aveva osato avvicinarsi alla sposa aveva paura che Celeste fosse stata arrabbiata con lei per quello che aveva fatto. Ma non era così gli unici a cui Celeste aveva dato la colpa erano suo nonno e lo Zar.

Molly era stata pagata per andare a quel matrimonio, lei si era rifiutata quando la madre di Celeste si era presentata da lei con quella proposta, avrebbe perso dei giorni di lavoro e non poteva permettersi il viaggio, poi la donna aveva iniziato a proporle dei soldi che superavano di gran lunga lo stipendio che avrebbe preso durante qui giorni di lavoro e aveva accettato. Cosi era finita in Russia, aveva viaggiato con la madre di Celeste e aveva alloggiato in una camera di hotel a cinque stelle, un esperienza unica ed irripetibile per lei che era solo una cameriera.

Celeste non ebbe il tempo di parlare con Molly ma le promise che si sarebbero rincontrate durante la giornata e sii sarebbero raccontate tutto, ma quell'incontro aveva già fatto scendere alcune lacrime sulle guance della ragazza. Fu trascinata dentro in chiesa, anche perché al di fuori si stava creando una vera folla oltre che di fotografi anche di curiosi, ma a Celeste non importava molto aveva ormai capito che Alexander era una persona influente e perseguitata da tutte le riviste da quelle che parlavano di Gossip a quelle di economia, e Mosca era il suo regno.

La cattedrale di Cristo Salvatore era molto grande e ospitava tutti i presenti che riempivano la maggior parte dei posti a sedere, tutti i presenti erano conoscenti di Alexander, ma nessuno di essi poteva ritenersi un amico fidato, forse Markus che aveva seguito Celeste tutto il resto della mattinata dalla sua entrata in camera di Alexander fino in chiesa e Nikola, l'altra sua guardia del corpo o meglio fidato collaboratore e sicario.

Alexander aveva pensato più volte che quel matrimonio fosse una tavolata e che bastava una piccola cerimonia ed invece il nonno di Celeste aveva insistito per organizzare una cosa enorme, invitando molta gente e sprecando molti soldi. Odiava queste cose ma aveva promesso a John che lo avrebbe fatto ed eccolo qua davanti a tutte quelle persone mentre in sottofondo parte la musica nuziale,non si sarebbe mai immaginato di trovarsi li e in quel momento si sente un uomo comune, si dimentica per un secondo di essere un assassino, un boss della droga, un uomo ricco. Per quel minuto in cui la sua futura moglie attraversa la navata Alexander prova qualcosa che non aveva mai sentito e percepisce che sta tornando alle origini della sua storia, sta tornando al momento in cui non era nessuno perché provava sentimenti. Ma tutto quello che stava provando lo cancello quando Celeste accompagnata da suo padre si fermò davanti all'altare. Alexander porse la mano al padre e poi prese la mano della donna, tremava, gliela strinse forte come a dirle qualcosa ma Celeste neanche se ne accorse.

La sua mente volava e ripercorreva il viaggio che aveva fatto per arrivare fin li, la sua vita, i suoi diciotto anni di studio di indipendenza gettati. Penso anche ai diritti delle donne, a quante erano state ammazzate per ottenere il suffragio universale e a quante stavano ancora lottando. Lei era li invece non si era opposta a suo nonno e adesso non si opponeva ad Alexander, suo marito.

I pensieri volarono quando lui, Alexander alzò il velo spesso che copriva il volto di Celeste e si guardarono profondamente. Solo loro si capirono, non c'era sentimento in quegli sguardi e quello che poteva sembrare amore era solo odio reciproco.

Il prete parlò, la celebrazione era iniziata. Per Celeste fu tutto così veloce, recitò le sue parole che aveva imparato a memoria e anche Alexander lo fece mentre le infilava l'anello a dito. Le stringeva forte la mano come se lei l'avrebbe ritirata da un momento all'altro, per lui doveva andare tutto perfetto, l'esitazione non era contemplata, perché lui doveva mantenere un immagine davanti a tutti.

Entrambi avevano addosso l'anello che li avrebbe legati per il resto della vita.

SPAZIO AUTRICE:
Ho deciso anche leggendo i commenti di non dare dai volti ai nostri personaggi, per adesso.
Spero che i prossimi capitoli non siano troppo sconvolgenti 😅

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