Capitolo 60

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La mattina del suo diciannovesimo compleanno Celeste si sveglio nel suo letto avvolta dalle corpo caldo di Alexander, lui era ancora addormentato. Lo osservò con attenzione aveva il volto molto rilassato e sembrava così tranquillo e innocente li a fianco a lei, un brivido la percorse ripesando a quello che era successo poche ore prima. Non aveva mai provato così tanto piacere e a ricordarlo si sentiva avvampare. Cerco di spostarsi leggermente ma non riusci era bloccata dalle sue braccia decise allora di non fare niente e cercare di riaddormentarsi, di godersi quel momento. Appena chiuse gli occhiun telefono nella stanza suonò facendo svegliare Alexander. Lui mugugno e si lamento un po' e senza aprire gli occhi si districo ma non rispose al telefono ricevendo uno sguardo preoccupato da Celeste.

"è il tuo" taglio corto lui tornando a chiudere gli occhi e allungando le braccia verso l'alto per svegliarsi. Celeste invece si fiondò fuori dal letto, non sapeva neanche dove aveva messo il suo cellulare perché non lo usava mai. Ribaltò mezza camera per trovarlo ma per fortuna chi la chiamava era insistente e riusci a rispondere dopo aver individuato il telefono sul uno dei tavolini.

"Pronto sono la mamma" disse la voce dal telefono, Celeste in quel momento si sveglio era ancora il suo compleanno anche se il regalo più interessante lo aveva già ricevuto.

"Ciao mamma" rispose lei con gli occhi lucidi spostando lo sguardo per la stanza e fermandosi sullo sguardo malizioso di Alexander mentre ascoltava la voce di sua madre che le faceva gli auguri.

Ci mise qualche secondo a realizzare il perché di quello sguardo, quando lui la guardava infatti cercava sempre di coprirsi e lo avrebbe fatto anche in quel momento non aveva niente addosso, era nuda davanti a lui.

"Allora cosa farete oggi dovete festeggiare" parlo di nuovo sua madre

"Io non lo so" rispose lei dirigendosi verso il letto per cercare i suoi vestiti ma appena si avvicinò Alexander la tiro verso di se facendola sedere vicino a lui "Io... io penso che oggi Alexander lavorerà tutto il giorno e quindi resterò a casa" La mano di Alexander si posò sul suo fianco.

"Capito ma oggi è il tuo compleanno non ti ha fatto neanche un regalo?" anche l'altra mano si posò sul fianco e si sentì sollevare per finire seduta sulle sue gambe con solo le coperte a separare le loro intimità. Celeste rossa in volto rispose a sua madre "Si si mi ha fatto un regalo" ricevendo un'altro sguardo malizioso da Alexander che sposto le mani sui suoi capezzoli facendo prendere un profondo respiro a Celeste.

"Mamma... posso .... richiamarti magari più tardi?" prese una lunga pausa mentre Alexander giocava con lei "devo andare Alexander mi sta cercando" riusci a finire la frase resistendo alle provocazioni di lui che adesso stava spostando la mano più giù.

"Va bene chiamami tu tesoro mi raccomando" rispose sua madre in tono più triste.

"Ciao mamma" disse Celeste e in pochi secondi si sentì sbattere sul morbido materasso e un lungo brivido di piacere la pervase. Alexander le lascio un lungo bacio sulle labbra mentre le sue mani scendevano verso l'intimità di Celeste, ormai lui la conosceva e sapeva dove lei provava più piacere. Le mani di Celeste invece percorrevano la schiena muscolosa di lui stringendola quando raggiunse il piacere massimo. Lei però voleva fare qualcosa di diverso, ormai anche lei conosceva suo marito e non era più una ragazzina inesperta così decise di voler ribaltare la situazione.

Cercò di spingere Alexander da sopra di lei al suo fianco ma lui se ne accorse subito.

"Che fai?" chiese lui staccandosi dalle sue labbra solo per pronunciare le due parole e permettendo a Celeste di continuare.

Lei non rispose ma neanche quando riusci a guadagnare la posizione sopra di lui, si staccarono dal bacio ed Alexander la guardava con molto desiderio ma non disse una parola. Lei vedeva la sua erezione e si sollevò un pochino e con un leggero rossore sulle guance e gli occhi fissi su quelli di lui iniziò a scendere. Le mani di lui la aiutarono nel movimento e presto i loro respiri divennero affannati e lui si sollevò per raggiungere la sua bocca e venire assieme.

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