Capitolo 28

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Celeste correva per i corridoi di quella casa enorme, non si sarebbe lasciata scappare un occasione del genere era da troppo tempo che non usciva dalla camera. Era la seconda volta che teneva in mano quella pistola e il potere che sentiva facendolo la rendeva sicura di se soprattutto. Non aveva un piano ma sapeva che qualcuno l'avrebbe seguita di questo ne era certa. Trovò il salone centrale ed usci dalla porta principale trovandosi nel grande giardino, il sole la colpi sugli occhi e si chiese che ora fosse, non era sola un sacco di persone armate circondavano la casa ma nessuno sembro accorgersi di lei. Poi una macchina entro nel cancello seguita da altre erano tutte nere e blindate, con i finestrini oscurati e sicuramente anti proiettili.

Si fermarono davanti a lei parcheggiate una di fianco all'altra e da una in particolare scese un uomo, sulla trentina alto e ben messo ma sempre meno muscoloso di Alexander, capelli castani e con addosso una tuta da ginnastica ma di quelle molto costose sicuramente in edizione limitata.

L'uomo la guardò ridendo e anche gli altri uomini, circa una trentina che erano scesi anche loro dalle macchine, la fissarono. Non aveva un abbigliamento consono era in pigiama, i suoi pantaloncini erano molto corti e la sua canottiera era molto scollata, ovviamente non era stata una suo acquisto.

Poi lo sguardo di quell'uomo misterioso si sposto prima sulla pistola che lei aveva in mano e poi dietro di lei, non aveva sentito i passi ma solo le mani di Alexander accarezzarle le spalle per poi scendere lungo le braccia, la mano destra prosegui il suo percorso fino alla mano di lei e delicatamente le tolse la pistola. Lei abbassò lo sguardo e attese le sue parole, nell'orecchio senza farsi sentire da chi aveva davanti, le disse di andarsi a vestire il più in fretta possibile e di riscendere per la colazione.

"Joshua Jackson che piacere rivederti" disse scostandosi da lei e rimettendo la pistola nella fondina.

"Anche per me Alexander, poi mi racconterai del gioco erotico che ho appena interrotto" risero falsamente mentre lei correva a cambiarsi.


Tacchi alti e neri, gonna di jeans e camicetta rosa pesca, mascara e correttore con una coda alta, scese così in sala da pranzo per la colazione attirando l'attenzione dei due uomini appena entrata. Nella sala scese il silenzio e solo il rumore dei suoi tacchi si sentiva, stava per sedersi ma Alexander la interruppe.

"Non vieni a darmi un bacio amore ?" era una domanda retorica dato che l'avrebbe dovuto fare per forza, mollò la presa sulla sedia e si diresse verso Alexander sotto lo sguardo dell'uomo che si chiamava Joshua, si avvicino al viso dello zar non sapeva comportarsi non avendolo mai baciato volontariamente. Fu lui che le prese il mento e le dette un bacio sulle labbra morbide. Fu veloce e freddo quel contatto e lei ne fu felice ma ripensando al bacio della sera prima una strana sensazione le percorse lo stomaco. Voleva risentire la sensazione che aveva provato nel baciarlo quel calore che li aveva provocato, voleva sentirlo di nuovo.

Torno a sedersi e cominciò a mangiare la sua colazione, yogurt bianco con i frutti di bosco appena raccolti, non osò alzare lo sguardo dalla ciotola ma ascoltava e basta finche non si senti chiamata in causa nella conversazione. Il tipo aveva domandato del loro matrimonio aveva chiesto quando sarebbe stato il grande evento.

"Fra una settimana partiamo per la Russia" aveva risposto Alexander e lei sentiva il suo sguardo addosso come se stesse parlando con lei e non con Joshua.

Subito però cambiarono discorso e finito di mangiare si alzarono per dirigersi in ufficio, l'uomo la salutò con il baciamano e disse che le aveva fatto molto piacere conoscere la donna che era riuscita a far innamorare un uomo come Alexander, lo disse ridendo e Celeste capì che era solo una presa in giro.

Rimase cosi sola nell'ingresso principale Alexander non le aveva dato nessuna indicazione. Ma appena si girò verso il salone Markus comparve e si diresse verso di lei. Alexander non aveva dato indicazioni a lei ma al suo sicario si, lui non lasciava nulla al caso.

"Alexander mi ha detto che ti manca la tua famiglia e mi ha detto di portarti da loro" se ne era accorto, aveva capito i suoi sentimenti e la sua bontà la sorprendeva.

L'incontro con i suoi genitori là fece sentire meglio, i loro abbracci dopo tutto quel tempo erano impagabili. Sembrava che si fosse dimenticata di quello che avevano fatto, ma lei non lo avrebbe mai fatto e soprattutto non li avrebbe mai perdonati, ma nonostante tutto erano sempre i suoi genitori e lei li voleva molto bene. Non era mai stata così tanto tempo lontano da casa e sentiva di aver lasciato la sua vita per entrare in quella di una estranea.

Passò tutto il pomeriggio con sua madre nella sua vecchia camera a parlare di tutto. Il passato soprattutto era al centro della loro conversazione, Celeste fu inondata dai ricordi e si sfogò piangendo tra le braccia di sua madre. Era quello il contatto che quel giorno stava cercando dall'uomo ma che non aveva trovato ed era grata che comunque lui le avesse concesso di vedere i suoi.

Quando si calmò sua madre li fece una domanda che Celeste si aspettava ma che non voleva le facesse. Le chiese se Alexander l'aveva toccata ma al contrario di quanto si aspettava la sua voce era priva di ogni pregiudizio. Le rispose che no non era successo niente aveva mentito ma non era pronta ad affrontare quella conversazione e non sapeva neanche quando lo sarebbe stata. Aveva paura di non riuscire a parlare apertamente con lei, tra una settimana sarebbe partita e non sapeva se l'avrebbe rivista.

Fu sempre Markus a riportarla a casa e quando le aprirono la portiera e scese notò che nel giardino erano sparite le auto dell'ospite di quella mattina. Notò solo un'altro particolare Alexander era sulla porta, stava fumando ma non era quello l'importante, la cosa importante erano le valige pronte ai suoi piedi.
Quelle valige le usava sempre quando partiva con i suoi genitori per le lunghe vacanze negli hotel di lusso del nonno.
Ma vederle li significava solo una cosa. Quel giorno sarebbero partiti e il pomeriggio con sua madre sarebbe stato il loro ultimo incontro per parecchio tempo.

CelesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora