Capitolo 21

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Erano passate due ore da quando era riuscita ad uscire dall'inferno dello studio di quell'uomo, si era calmata dopo aver pianto e consumato tutte le lacrime. Si era fatta una doccia e adesso era di nuovo distesa sul suo letto. Pensò che quella sarebbe diventata la sua vita sarebbe stata schiava di quell'uomo per sempre e questo non poteva tollerarlo. Le donne dovrebbero essere rispettate e non trattate come oggetto del desiderio come faceva Alexander. Poi il pensiero ricadde su quella donna che era entrata nell'ufficio solo per soddisfare quel mostro, si ricordo di come aveva soddisfatto l'uomo e aveva goduto nel farlo. Avrebbe voluto chiederle come faceva a farsi trattare in quel modo, ma poteva immaginare la risposta, i soldi solo quello potevano costringere una persona a farsi manipolare così.

Lei proveniva da una famiglia facoltosa che riciclava il denaro e sicuramente pagava le puttane, come quella di Alexander.

I sui pensieri vennero interrotti dalla porta della camera che si apriva e come per spavento Celeste si nascose sotto le coperte, come se servisse a qualcosa farlo. Immaginava che fosse Alexander e invece era la sua guardia del corpo Ludovica e questo le fece tirare un sospiro di sollievo, lei non poteva toccarla.

"Ti ha messo in riga lo Zar finalmente"disse ridendo la donna

"Cosa ti ha detto?" rispose la ragazza pensando che l'uomo le avesse raccontato quello che le aveva fatto, facendo si che l'imbarazzo che provava aumentò vistosamente.

"Niente, non sai ancora che quello che succede negli uffici o nelle stanza dello Zar rimane sempre secreto?" per Ludovica quello era scontato, era rimasta molte volte nell'ufficio del suo Zar e ne era uscita sempre sottomessa ma soddisfatta sessualmente. Per Celeste non era per niente scontato, ma non le cambio molto era sempre scossa e la paura la stava per assalire di nuovo sapendo che doveva rivedere Alexander fra meno di un ora.

Ludovica fece chiamare le altre donne che avrebbero acconciato Celeste, anche se era una semplice cena lei doveva essere perfetta. Tacchi alti aperti e jeans attillati abbinati a una semplice canottiera stretta sul seno e più larga in vita, di colore rossa. I sui capelli castani furono raccolti in un semplice chignon alto e spettinato e le fu applicato un po' di mascara e correttore sulle occhiaie. Era molto carina e si chiese perché tutto quel lavoro per una stupida cena.

Quando scese le scale tenendosi alla ringhiera e seguita da Ludovica si accorse che ad aspettarla  non c'era nessuno, così decise di aspettare nella veranda della casa. Un posto delle casi che le era sempre piaciuto perché si ricordava delle storie che le raccontava la mamma, finivano sempre con una doppietta felice che si rilassava al tramonto su una veranda. Era una cosa carina e amorevole, ma questo pensiero spari quando il cancello del giardino si apri e un rombo di macchina preannunciò l'arrivo di una Ferrari. Lei rimase seduta sulla poltrona in vimini, guardando l'auto parcheggiare e Alexander e Markus scendere. Ludovica che si era seduta accanto alla ragazza si alzo in piedi come se glielo avessero ordinato, poi una volta avvicinato baciò la mano dello Zar. Questo non le dette attenzioni stava fissando Celeste che abbassò subito lo sguardo e non osò spostarsi o salutarlo, era davanti a lei ma non le fece niente sembrava come non la vedesse.

"Markus resta vado a cambiarmi" fece una piccola pausa fermo sulla soglia "e seguimi Ludovica" pronunciò il nome lanciando uno sguardo a Celeste, ignara di cosa significasse. Fu Markus a illuminarla.

"Ci metteranno un po'" lei fece uno sguardo di incomprensione e Markus rise "Dato che sei vergine Celeste e che lo rimarrai fino al matrimonio lo zar deve sfogarsi con qualcuna" termino con un occhiolino e Celeste divampo, lui sapeva che lei era vergine e che lo sarebbe rimasta fino la matrimonio e poi Ludovica era una poco di buono? Scioccata non voleva saperlo, non l'avrebbe più guardata nello stesso modo.

Ma la cosa più importante era che doveva rimandare il suo matrimonio il più possibile, non voleva andare a letto con quel mostro, non gli avrebbe mai permesso di toglierle la verginità.
Celeste sapeva che sarebbe stato difficile, ma doveva provare a scappare sarebbe stata l'unica soluzione, doveva architettare qualcosa.
Si girò verso Markus che stava guardando il suo cellulare e si chiede perché lei non potesse averne uno, non sarebbe stata più isolata dal mondo e magari avrebbe potuto trovare delle idee per evadere dal suo carcere personale.

Il suo sguardo poi si posò sulla macchina di lusso e si alzò per avvicinarsene, Markus la segui con lo sguardo, non aveva mai guidato una macchina del genere, era solo salita come passeggero. Aveva le chiavi sul sedile ed era aperta, sarebbe stata perfetta per la fuga ma dove sarebbe andata se il cancello di ferro era chiuso e non sapeva come fare ad aprirlo.

"Ti piace tesoro? Pensa quando ci sposeremo sarà anche tua" sussultò Celeste, non lo aveva sentito arrivare perché troppo concentrata a pensare. Quelle parole fecero fare una smorfia alla ragazza, Alexander la stava toccando dopo che aveva toccato la sua guardia nel corpo e l'immagine di loro due insieme peggiorò l'umore di lei.
"Non toccarmi, tocca le tue puttane" disse gesticolando e indicando Ludovica che si trovava vicino Markus e assisteva alla scena sicura che Alexander l'avrebbe fatta pagare, e invece lui rimase impassibile.

"Entra in macchina" lei non accennò a muoversi "subito"alzo di più la voce, seccata allora obbedì.

Sali e in quel momento si rese conto della cavolata che aveva fatto, dove l'avrebbe portata il suo diavolo personale?
Pensò mentre sfrecciavano tra le strade seguiti solo da Markus verso una destinazione. Lui sì giro un paio di volte verso la ragazza per vedere  cosa stesse facendo trovandola assorta nei suoi pensieri, come persa in un suo mondo, magari tutto rosa e fiori. Avrebbe cambiato il suo mondo, l'avrebbe stravolta completamente, doveva diventare la donna che lui cercava e la prima cosa che le avrebbe insegnato sarebbe stata la sottomissione.

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