Capitolo 47

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Celeste in quell'istante aveva una paura tremenda ma in generale da quando aveva sposato quell'uomo si sentiva in continuazione in uno stato di terrore. Non sapeva mai cosa succedeva, non aveva più il controllo sulla sua vita e non sopportava quella situazione. Anche in quel momento guardando fisso negli occhi Alexander non sapeva cosa sarebbe capitato, sapeva solo che per lui era colpa sua se si era ritrovata in una camera a caso a piangere. Ma in realtà Celeste non si sarebbe mai presa quella stupida colpa, anzi non capiva neanche il perché delle scuse di Markus che come un cagnolino era tornato a riconquistarsi la fiducia del suo padrone. Che cosa assurda penso mentre le sue convinzioni di effettiva innocenza le facevano passare leggermente la paura di quello sguardo penetrante. Gli occhi neri di Alexander la intimorivano, erano troppo scuri per i suoi gusti e alle volte non sembravano neanche umani, quante persone con gli occhi neri conosceva? Una ed era lui Alexander. Celeste inizio a stillare nella sua mente una veloce lista per motivare la sua innocenza ma non le servi, lui tolse le distanze dai loro volti e appoggio le sue labbra su quella di Celeste che  si aspettava tutto ma non quel bacio. Alexander lo approfondì vedendo che lei glielo concedeva, le loro lingue si muovevano in una danza mentre il resto del corpo di Celeste voleva sentire la vicinanza di quell'uomo. Lo odiava si, ma ogni volta che lui la baciava lei vedeva il paradiso, adorava le sue labbra e come la toccava, le sue mani grandi che le percorrevano il corpo e il suo sguardo malizioso e provocante. Pensare a quelle sensazioni mentre lo baciava fece eccitare Celeste che si accorse come se si fosse appena svegliata, di quello a cui inconsciamente stava pensando e facendola ritrarre dal bacio. Le sue guance diventarono rosse e tenne gli occhi per non osservare il volto di Alexander era sicura che stesse sorridendo malignamente del suo imbarazzo. Lui non la obbligo a guardarlo ma si avvicino soltanto al suo orecchio.

"Sai già come farti perdonare Celeste metti il completino intimo del matrimonio mi raccomando" detto ciò si allontanò e finendo l'acqua che era rimasta nel bicchiere della ragazza usci dalla cucina "Esco ci vediamo stasera in camera" 

Celeste aveva riaperto gli occhi appena aveva sentito le sue guance diventare di un colore normale. Non sapeva cosa dire rispetto quello che le aveva appena detto Alexander ma sapeva che quello era il suo ultimatum e mancavano solo poche ore, erano circa le sei di sera. Doveva prepararsi psicologicamente anche se quella giornata era stata così stancante che non riusciva neanche più a pensare. Ma ovviamente dovette mettere da parte la sua stanchezza e si diresse in camera, per terra nel bagno c'erano ancora i capelli tagliati di Alexander e torno in dietro con la mente a quello che era successo, non aveva ancora capito perché se la fosse presa così tanto quando li aveva passato le mani tra i capelli stringendoglieli. Prosegui e spogliandosi entro in doccia voleva schiarirsi e stare sotto il getto dell'acqua calda l'aiutava molto. Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto, gli avrebbe dato la sua verginità oppure si sarebbe rifiutata, poi fece lo stesso ragionamento della mattina, avrebbe dovuto farlo prima o poi Alexander le stava solo concedendo del tempo in più. 

Si fece la doccia, si depilò si spalmò la sua crema idratante profumata ed indosso il completino intimo bianco che aveva già indossato al suo matrimonio e si guardò al grande specchio del bagno sistemandosi i capelli che li cadevano lunghi sulle spalle. Si piaceva, guardandosi allo specchio si vedeva bella è quello le infuse coraggio quando nella sua immagine riflessa comparve anche quella di Alexander. Aveva in dosso un paio di pantaloni di tuta leggeri e una maglietta a maniche corte che li stava molto aderente. Si fermò ad osservarla e subito si eccitò, quella ragazza sapeva come provocarlo. Le si avvicinò osservando che non si era ancora girata, si mise dietro di lei e le sposto i capelli su una spalla in modo da appoggiare il suo mento su l'altra.
"Hai deciso?" Le chiese sottovoce poggiando le mani sull'elastico delle mutandine di Celeste. Fissava lo specchio guardando il corpo della ragazza che aveva circondato le sue mani, la desiderava e in quel momento Celeste avrebbe potuto fargli di tutto che lui non si sarebbe ribellato. Ma la voleva e non avrebbe accettato un rifiuto, voleva possederla e sentirla gridare i suo nome mentre raggiungeva l'orgasmo.
"Ho altra scelta?" Anche la voce di Celeste era calma, si sentiva pronta voleva concedersi ad Alexander e questa volta sarebbe andata fino in fondo.
"No" fu l'ultima cosa che le disse, la fece girare verso di lui e le prese il volto tra le mani baciandola, Celeste sentiva la voglia di Alexander e la sua voga la spinse addosso lo specchio facendola gemere, sarebbe caduta se non fosse per lui che la teneva. Celeste era già bagnata, le mani di Alexander stavano toccando i punti giusti e lei lo stava odiando in quel momento e mentre le baciava il collo il suo cervello iniziò a crearsi un sacco di problemi. Come doveva comportarsi? E se non le fosse piaciuto e se a lui non fosse piaciuto? E le avrebbe fatto male ? Tante domande le affollavano la mente mentre Alexander era deciso in quello che faceva, le slaccio il reggiseno che aveva i laccetti sul davanti e le tocco i seni, i suoi capezzoli si irrigidirono e lui iniziò a giocarci. Celeste alzo lo sguardo e chiuse gli occhi stava cercando di non pensare a quello che avrebbero fatto dopo. Alexander si accorse di nuovo che Celeste aveva cambiato idea,non voleva farlo glielo si leggeva nei movimenti del corpo, nel l'espressione. Ma lui decide di non fermarsi forse per colpa del liquore che aveva bevuto prima di salire le scale o la voglia di scopare sua moglie. La sollevò portandola in camera, Celeste aveva aperto gli occhi e rivide la stessa scena di quella mattina e sperò veramente che lui si fermasse di nuovo. Ma non lo fece, tornò a baciarla, e lei cercò di concentrarsi solo su quello e non sull'erezione di Alexander sulla sua coscia oppure sulle mani di lui che le sfilavano le mutandine lasciandola nuda.
"Non sono sicura" parlò veloce ma lui capì subito
"Devi farti perdonare Celeste" le rispose iniziando a baciarle l'orecchio mentre la sua mano si posizionava in mezzo alle cosce della ragazza.
"Io non ho fatto niente" parlavano sottovoce come se qualcuno li stesse ascoltando
"Non mi interessa" le disse passando le dita sull'intimità di Celeste
"Ti prego lasciami stare"disse alzando il tono dell'ultima parola in quando Alexander l'aveva penetrata con un dito.
"Ti voglio mia Celeste" lei cerco di concentrarsi su quello che doveva dire e non su quello che le stava facendo Alexander. Non trovò nessuna parola da dire il piacere era troppo per pensare a cosa dire ma poi si interruppe proprio quando la stava facendo arrivare al apice e non era la prima volta che lo faceva. Lo vide mentre si toglieva i boxer, la maglia e i pantaloni se li era già tolti quando l'aveva fatta distendere sul letto. L'aveva già visto nudo anche se la maggior parte delle volte lui rimaneva vestito mentre era lei quella che veniva spogliata. Li osservo per l'ennesima volta i tatuaggi che li coprivano il petto scorgendone sempre di nuovi, poi tornò a mettersi sopra di lei. Si guardarono fissi negli occhi e Celeste deglutì, si sentiva tesa e poco rassicurata.
"Ti prego non farmi male" fu l'unica cosa che riuscì a dire. Lui si era sistemato tra le sue gambe e la guardo mentre lo implorava con lo sguardo.
Le si avvicinò al volto, il loro respiro si mescolava e quando parlo la ragazza senti il suo fiato sulla sua bocca.
"Non posso promettertelo" non le permise di ribattere, la penetro lentamente osservandola mentre la sua schiena si inarcava e la sua bocca si apriva per emettere un gemito di dolore, le scesero anche qualche lacrima e Alexander la baciò mentre iniziò a spingere sempre più forte e veloce.
Celeste chiuse gli occhi, stava per venire e lui se ne accorse dalle unghie sulla sua schiena che lo stavano graffiando senza pietà.
"Celeste dillo che sei mia" lei non lo avrebbe fatto. Quando arrivò al massimo del piacere riuscì solo ad urlare il suo nome, urlo il nome di Alexander che però non era ancora uscito da lei e continuava a spingere dentro di lei.
"Ti prego Alexander" urlo di nuovo, questa volta anche lui urlò "DILLO CELESTE" lei non riusciva più a reggere
"Sono tua Alexander sono tua" e anche lui venne fuori da lei, non aveva messo il preservativo.
Si alzò e si diresse in bagno aprendo l'acqua della doccia e sciacquandosi velocemente sotto l'acqua congelata. Celeste lo guardò e vedendolo andarsene si rannicchio su un lato coprendosi con il lenzuolo beige di seta. Quando Alexander tornò nella camera si senti subito lo sguardo di lei addosso, ma non la calcolò si rimise i boxer e a quel punto la guardò. Le si avvicinò e si sedette sul letto, le passò una mano sui capelli passando al suo collo scoperto raggiungendo la spalla e proseguendo per il braccio.
"Dove vai?"
"Da nessuna parte" le rispose posando le sue labbra su quelle di lei. Alexander si ritrovò sopra di lei di nuovo ma questa volta il lenzuolo li separava e anche se quella donna lo stava eccitando di nuovo si fermò. Si distese al suo fianco appoggiando la testa sul cuscino mentre quella di Celeste si appoggiò sul suo petto e si addormentarono così vicini.


La mattina dopo Celeste fu svegliata dalla donna delle pulizie che entrò nella camera pensando fosse vuota.

"Oh mi scusi signora Volkov non era mia intenzione disturbarla passo dopo"

"No aspetti mi vesto e scendo subito" Celeste le sorrise mentre la guardo uscire, era una donna sulla quarantina, i capelli castani li aveva raccolti in uno chignon e indossava una divisa nera e classica. Lei si sedette sul bordo del letto rendendosi conto che era ancora nuda, si affretto a cercare le sue mutande, fece una leggera fatica ad alzarsi le gambe le cedevano e aveva un leggero fastidio li sotto. Per il resto Celeste si sentiva normalissima anche se la sua mente le continuava ad urlare che aveva perso la verginità la sera prima. L'aver dormito tanto poi non aveva contribuito a sentirsi meglio e mentre indossava un semplice vestitino largo di un color pesca senti delle martellate alla testa. 'Dei buoni propositi per iniziare una giornata' fu la prima cosa che penso. Quando usci dalla camera trovo la donna che l'aspettava, Celeste le rivolse un altro sorriso e aggiunse"Posso chiederle di chiamarmi solo Celeste" la donna non se lo aspettava ma acconsentì

Scese le scale trovandosi nella grande sala e come disorientata si fermo davanti alle grandi vetrate, in quel momento scorse Alexander. Era comodamente seduto su una di quelle sedie da spiaggia a petto nudo e con una bottiglietta in mano. Capi che era andato a correre dal fatto che aveva addosso le scarpe da ginnastica ed era tutto sudato. Affianco a lui c'era anche Markus, stavano ridendo tra di loro mentre guardavano la spiaggia. Si fermarono quando il sicario fece un cenno verso di lei facendo girare Alexander che le rivolse uno sguardo che lei non decifrò.

Celeste non rimase li sotto lo sguardo dell'uomo ma si diresse in cucina con l'intenzione di mangiare qualcosa, ovviamente lui la raggiunse.

"Buongiorno"le disse con voce seducente e attirando l'attenzione di lei che si girò a guardarlo, le immagini di loro due la sera prima le comparvero davanti gli occhi e si senti invadere da un calore nel basso ventre.

"Buongiorno" li rispose velocemente, tornandosi a girare ed aprendo il frigo. Non mangiava dalla mattina prima, aveva saltato il pranzo e la cena perché Alexander tutte le due volte era sparito, e aveva parecchia fame. Nel frigo c'era della frutta, uno yogurt e nient'altro e dovette accontentarsi, prese entrambi le cose e mise la mano sullo sportello per richiuderlo ma c'era già la mano di Alexander. Si giro e se lo trovò a poca distanza, l'aveva bloccata tra il suo corpo e il frigo e se si fosse avvicinato ancora lei sarebbe entrata letteralmente nel frigo. La guardava con aria maliziosa e sembrava che vedesse l'ora di giocare di nuovo con lei, il suo nuovo giocattolo. Ed era proprio così Celeste in quel momento era il suo gioco preferito.

"Vuoi che ti prepari qualcosa per colazione?" fu lui a chiederglielo e Celeste non se lo aspettava ma fece cenno di no indicando le cose che aveva appena preso dal frigo ancora aperto. Si aspettava che a quel punto la lasciasse andare ma non lo fece le prese il volto tra le mani e li lasciò un casto bacio sulle labbra e a quel punto li permise il passaggio.

"Vado a farmi una doccia" lei annui vedendolo uscire dalla stanza, ma si ricordo che in camera c'era la donna delle pulizie e lo richiamò.

"Alexander" aspetto finche non lo vide riapparire, perché lo aveva chiamato non lo sapeva neanche lei ma di sicuro era ancora stordita dal mal di testa e soprattutto dal bacio.

"Vuoi venire anche tu?" le chiese in modo provocatorio e lei alzò lo sguardo dalla frutta che stava facendo a pezzettini, fece una faccia sconvolta e arrossi in pochi secondi.

"NO in realtà sopra c'è la donna delle pulizie"lui si riavvicino sorridendo leggermente e si passo la lingua sulle labbra. Si appoggio all'isola della cucina vicino a Celeste e prese una mela dal cesto che si trovava davanti a lui e l'addento.

"Vuol dire che aspetterò"

Celeste finalmente mangiò qualcosa anche se avrebbe preferito non avere puntato su di se lo sguardo di Alexander e per questo fece il più veloce possibile. Si sentiva in completo imbarazzo e non sapeva proprio come comportarsi soprattutto perché non voleva peggiorare il buon umore di Alexander.

"Oggi non voglio uscire quindi stiamo qua tutto il giorno" lui le aveva letto nel pensiero, infatti Celeste si stava chiedendo come avrebbero passato quella giornata.

"Va bene" rispose solo questo, sicura che non sarebbe servito

"Perché non vai mettere il costume?"

CelesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora