Capitolo 24

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L'infanzia, per Alexander non era mai esistita, lui non sapeva neanche cosa fosse.In quegli anni che dovrebbero essere i migliori per un bambino della sua età Alexander si esercitava a rubare o addirittura ad aggredire se ne avesse avuto bisogno. Il suo maestro di vita, suo fratello, erano orfani o come  Alexander voleva sempre precisare, degli abbandonati. Si abbandonati dal destino, perché in quei momenti lui sperava solo di non morire di fame. Poteva solo contare su suo fratello,  la sua unica casa, perché ovunque loro andassero rimaneva sempre e solo lui. 

Tutto fu difficile nella vita di Alexander e suo fratello, si procuravano il pranzo appunto eseguendo piccoli furti, ma quest'ultimo non voleva rischiare ogni giorno di non riuscire a procurare il necessario per la loro sopravvivenza. Voleva entrare nel giro della droga, ma lo aveva promesso al piccolo Alexander che non lo avrebbe mai fatto. 

Così iniziò la carriera di suo fratello e poi la sua, aveva iniziato con pochi grammi nel suo quartiere, senza farsi vedere, per poi finire su tutti i giornali come il maggior trafficante di droga della Russia. Ovviamente le cose non erano successe così velocemente,ma in modo graduale conquistandosi la fiducia dei clienti sempre più ricchi.  

Alexander affrontò tutto con molto coraggio, suo fratello avendo dieci anni in più sapeva cosa faceva e trascuro il patto che avevano fatto, "stare lontani dalla  mafia", d'altronde lui era un bambino quando cominciò a vedere suo fratello accompagnarlo a scuola con i vestiti puliti e la pancia piena. Se lo potevano permettere, Alexander passo sopra anche al primo arresto del fratello, che usci subito su cauzione, e anche al primo omicidio che lui commise. 

La casa suo fratello aveva guadagnato con quel singolo omicidio era fantastica e niente pesava sulla coscienza dei due giovani, ormai entrambi maggiorenni. Col lavoro, Alexander poté andare all'università più rinomata di Mosca, li piaceva molto studiare ed era anche molto intelligente.

Mai avrebbe potuto sviluppare questa passione senza il fratello che lui riteneva un esempio  da seguire. 

Ma si sa che le storie non hanno sempre un buon fine e che il bravo ragazzo che frequentava medicina all'università non è l'uomo che conosce Celeste, la sua futura moglie, eppure sono la stessa persona.

Il mostro che adesso la sta guardando negli occhi, con un espressione spenta quasi rammaricata di non essere più quel ragazzo che a malapena si ricorda di essere stato. Tutto il male che ha fatto gli hanno cancellato quei ricordi che adesso quegli occhi azzurri, che fuggono dai suoi, gli stanno riportando alla luce, alla luce del celo celeste che vede in quelle due pupille. Lui si stava perdendo a fissarla, quella piccola ragazzina lo distraeva, finche una voce lo risvegliò.

"Alexander a cosa brindiamo?"erano tutti in piedi, dovevano ancora iniziare a cenare aspettavano solo il suo brindisi.

"Al mio matrimonio con una donna fantastica" disse rivolgendo di nuovo lo sguardo verso la ragazza che si avvicinò a lui sorridendo falsamente.

Entrambi mentivano, e di nuovo un ricordo.


"Dove stai andando?" gli chiese Alexander, ultimamente usciva spesso senza di lui, sapeva che lui era piccolo e non poteva uscire con gli amici di suo fratello ma di solito lo portava spesso con lui per rubare ai ricchi che passavano. 

"Esco con i miei amici, tu sta a casa" disse velocemente per chiudere la conversazione, ma Alexander continuò.

"E per la cena come facciamo? Non ti servo per lo stratagemma?" si riferiva al loro schema per rubare in qui lui aveva un ruolo fondamentale, doveva distrarre la vittima e lo sapeva fare molto bene si era abituato con gli anni.

"No c'è Mike" era un suo amico, un altra risposta secca. Suo fratello uscì senza prima scompigliarli i capelli "non preoccuparti non faccio niente che possa metterci nei guai" lo disse come si entrambi sapessero cosa andava a fare, anche se nessuno dei due lo aveva esplicitamente detto. 

Entrambi mentivano, Alexander aveva capito da un paio di giorni cosa faceva suo fratello, ma lui non accennava a dirglielo anche se lo aveva capito. 

Un applauso risuono nella grande sala da pranzo e Alexander ancora confuso  dal ricordo girò lo sguardo verso Celeste. Si avvicinò al suo volto e poggiò le labbra sulle sue morbide e rosee, un bacio freddo che trasmise a Celeste qualcosa di negativo che non capì cosa fosse.

Era odio, quella maledetta stava rovinando la facciata che si era costruito con molta fatica, cancellando dal suo carattere tutte le debolezze, tutto questo non poteva succedere Alexander doveva cambiare lei non l'opposto e questo avrebbe fatto.


Gli ultimi ospiti erano appena usciti e Celste era comodamente seduta sul divano aspettando il momento in cui si sarebbe tolta quei tacchi maledetti e lo fece appena senti la porta chiudersi. Alexander entrò nel salotto e si diresse al piccolo bar allestito su un angolo della sala, il barman era appena andato a casa e si versò da solo uno dei suoi liquori preferiti, la serata era andata bene. Nessuno aveva notato che il loro fidanzamento era tutto uno stratagemma e questo era una cosa positiva. Quelle persone era importanti per i suoi affari e quella cena molto importante. Doveva ammettere che Celeste era stata brava a tenere a bada quelle viscide puttane che si spacciavano per brave mogliettine di uomini importanti, peccato che la maggior parte di quelle signorine erano state a letto con lui.  

Aveva detto a quelle che si erano conosciuti grazie a suo nonno John e che da li era stato amore a prima vista. La bugia più semplice che una abituata a dire sempre la verità era riuscita ad inventare sul momento, ma anche la più credibile.  In effetti non c'era molto da inventare come avrebbero potuto conoscersi due persone così diverse che non avevano niente in comune, in nessun modo con un eccezione. Loro infatti non si erano conosciuti grazie a John, ma era stata Celeste che con un momento di follia aveva deciso di partecipare ad uno spogliarello.

Alexander rise ripensandoci però tutto quello gli fece venire in mente un bel modo per mettere in imbarazzo quella ragazza che si era cacciata nei guai da sola, tutta la colpa era sua se adesso doveva sposare un bastardo come lui.

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