Capitolo 8

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"Allora dove vi volete sposare?"la domanda fece andare di storto la saliva a Celeste, che ricevette uno sguardo ammonitore dall'uomo affianco a lei, Alexander.
"Penso che debba scegliere la sposa tutti i preparativi"disse quest'ultimo continuando a guardare la ragazza che ancora tossiva.
"Posso aiutarti anche io non c'è problema conosco anche una bravissima wedding planner ti può essere comodo" Celeste sorrise e ringraziò la madre ma lei non aveva la minima idea di dove avrebbe potuto sposarsi, perché non lo voleva fare. Poi li venne in mente quella volta che aveva fantasticato con un amica
"Venezia" gli occhi di suo padre si illuminarono, era lui che le parlava sempre dell'Italia e di quanto fosse bella.
"Possiedo un albergo e un ristorante a Venezia, quindi possiamo organizzare li"
"Hai visto che fortunata che sei Celeste, ogni tuo desiderio si realizza e adesso scusatemi ma la vecchiaia mi costringe a ritirarmi" e detto ciò John li lasciò da soli, non era mai capitato che accadesse e la situazione mise a disagio Celeste. Ordinarono il caffè e sia suo padre che Alexander accesero una sigaretta
"Alexander" disse suo padre "il contratto è pronto dovete solo firmarlo entrambi" poi rivolgendosi sempre e solo all'uomo anche se parlava con entrambi "pensateci bene prima di firmarlo, non si può tornare indietro"
Celeste deglutì rumorosamente, non si poteva tornare in dietro, il suo futuro rovinato e distrutto li veniva di nuovo da piangere e lo fece. Alexander la guardò e lei si ricordo le sue parole "non voglio una bambina come moglie" ma lei non voleva essere sua moglie lei avrebbe preferito cento volte rimanere la piccola bimba innocente che era.
"Domani mattina nel suo ufficio?" Chiese lo zar lasciando perdere la scenata che stava facendo la ragazza di fianco a lui. Il padre annuì e si alzò strinse la mano di Alexander e guardò la figlia per un secondo per poi andarsene, sua moglie lo segui lasciando la sua bambina con il diavolo.
"Hai finito?"le chiese porgendole un tovagliolo, lei annuì poco convinta perché le lacrime continuavano a scendere da sole. Poi Alexander fece un gesto azzardato, poggiò una mano sulla ginocchia della ragazzina sotto il suo sguardo tremolante e iniziò a precorrere la coscia liscia su e giù, spingendosi ogni volta più su, finché non incontro le mani della ragazza tenute in grembo. Le prese una mano e se la portò alle labbra per lasciarci un leggero bacio. Celeste fece di tutto per sottrarsi a lui ma non ci riuscì e la sua mano riprese quel movimento lento sulla sua coscia, finché lei non si stufò e si alzò in piedi. Mossa sbagliata che fece innervosire zar che le si avvicinò e la fece arretrare fino al tavolo dove la blocco poggiando le mani a lato del suo esile corpicino. Li Celeste iniziò a tremare vistosamente anche perché aveva il viso di Alexander a pochi centimetri dal suo permettendoli di sentire il respiro di questo.
Lui avanzo ancora col corpo e lei per sottrarsi si sedette sul tavolo
"Non puoi più scappare" le sussurrò sulle labbra e riprese il movimento con le mani sulle sue cosce lisce. Si avvicinò ancora al viso di Celeste ma appena le sfiorò si allontanò di colpo come scottato lei riapri gli occhi che aveva chiuso appena lui si era avvicinato troppo.
"Andiamo" disse lui dirigendosi verso una metà a lei sconosciuta. Celeste segui il diavolo che si diresse verso il molo. Poi li si accostò un uomo serio e vestito tutto di nero e anche se fuori si moriva di caldo, questo indossava un giubbotto in pelle e sotto anche uno antiproiettile, fu quello che stupì di più Celeste.
"Capo, qui è tutto sotto controllo, Nikola è arrivato in Russia e sta facendo il punto della situazione" lo zar annuì al suo uomo e girò la testa verso la ragazza per prenderle la mano, non avrebbe mai voluto che si perdesse.
"Bene allora possiamo goderci il pomeriggio" Celeste non avrebbe mai passato un intero pomeriggio con quell'uomo così si fermò sui suoi passi e cercò di sottrarsi alla presa di Alexander riuscendoci, non scappò rimase lì ferma.
"Io non vengo"lo voleva dire convinta ma non ci riuscì, uscì solo un sussurro, questo fece arrabbiare l'uomo e anche il suo sicario Markus rimase stupito dalla risposta della ragazza.
"Ah si?"disse con calma lo zar" e cosa vorresti fare?"chiese fissandola dritta negli occhi con aria di sfida.
"Niente, con te" non abbassò lo sguardo di fronte all'uomo per dei secondi interminabili, lei era capace di fare quello che voleva e lo avrebbe fatto.
Lo zar stupito dal coraggio della ragazza, che non le aveva mai mostrato, ma anche scocciato dal suo poco rispetto decise di darle una lezione. La prese per il braccio e non curante delle persone che passavano per la strada è del fatto che lei urlasse la condusse nella sua limousine, spingendola all'interno. Celeste fu assalita dalla paura e cercò di scappare da quella macchina ma le portiere erano bloccate, le l'unica via d'uscita era bloccata dallo zar. Così si diresse nella parte più lontana dall'uomo ma poco serviva era in gabbia.
"Ti prego... non toccarmi" ripete un paio di volte col terrore negli occhi da cui colavano le lacrime.
Lui si avvicinò come un cacciatore alla sua preda
"Potevi pensarci prima di rifiutarti di venire con me, in quel caso non ti avrei punita" disse posando una mano sulla sua coscia percorrendola su e giù, con l'altra invece percorse dal fianco poi salendo alla pancia, al petto, il profilo della ragazza per poi spostare la mano sempre appoggiata sul corpo, sulla gola.
Celeste si sentì mancare il fiato e sempre più lacrime scesero, non riusciva a muoversi, ma con uno sforzo mise le sue mani sul polso dell'uomo e gli infilò le unghie nella carne ruvida. Alexander aumento la presa sul collo della ragazza e la costrinse a mollare la presa, finché non vide la ragazza chiudere gli occhi e respirare a fatica non la mollo. Quando la stacco, Celeste prese un enorme respiro e lo pregò di smetterla, lui però non aveva neanche iniziato, la prese per i fianchi e se la posizionò sulle gambe, lei prima si appoggiò a lui e poi sottrasse subìto le mani dal suo petto muscoloso e caldo coperto da una camicia nera.
Aveva le gambe chiuse e tutti i muscoli rigidi, le mani dell'uomo percorsero tutto il suo corpo e lei rossa in viso e con le guance bagnate senti l'eccitazione di Alexander sulla sua coscia.
"Smettila, ti giuro che non lo farò più" iniziò a dire quando lui prese a baciarle il collo, leccandolo e mordendolo, per poi succhiare la pelle morbida.
"Non ma ne faccio niente delle tue promesse"rise e rispose senza spostare il viso e Celeste sentì dei brividi quando il fiato caldo la colpì sul collo umido.
Poi lui la mollo e lei scappò dalla sua presa, erano arrivati.

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