Capitolo 7

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La serata fu lunga e a Celeste i piedi facevano molto male, anche se era abituata a portare i tacchi fin da adolescente. Alexander invece era stanco di sprecare il suo tempo li, a lui piaceva lavorare sul campo, giustiziare i traditori e i nemici o passare il tempo con i suoi soldi. Ma proprio quando voleva ritirarsi, il nonno di Celeste li chiamò vicino a lui e prese il microfono in mano.
"Scusate signori posso avere la vostra attenzione" parlo con calma John "volevo cogliere questa occasione per fare un annuncio che riguarda la nuova generazione dei Faiter e cioè la mia cara nipote Celeste" tutti li sguardi si diressero su di lei "e quindi annunciare l'imminente matrimonio tra lei e il signor Alexander Volvon" un applauso si diffuse in tutta la sala. La mano di lui strinse più forte il fianco della ragazza si avvicinò al suo orecchio "sorridi".
Alexander adorava tenere il controllo era indifferente se di una persona o di un oggetto, lui voleva e otteneva.
Era l'una e Celeste aveva bisogno di riposare, dopo il brindisi un paio di signore le si erano avvicinate per vedere l'anello che il suo futuro marito gli aveva regalato e poi era rimasta seduta in disparte mentre il suo accompagnatore continuava a parlare di affari. Starli vicino era impossibile per lei, un sacco di brividi le percorrevano il corpo ogni volta che lui la sfiorava e il suo sguardo sembrava sempre cercare qualcosa di sbagliato nel suo comportamento e la cosa la innervosiva.
Così stanca e triste Celeste decise senza il permesso di nessuno di andarsene, ma non fece in tempo a varcare la porta che Alexander, lo zar che la teneva d'occhio da tutta la sera, la prese per il braccio bloccandola.
"Dove credi di poter andare?" Chiese scocciato
"Io ... io volevo andare a dormire"
"Non..." stava iniziando a parlare quando il nonno intervenne
"Ha chiesto a me il permesso Alexander, non diamo spettacolo" lo zar tolse le mani dalla ragazza ma il suo sguardo continuò a fissarla furioso. Lui doveva avere il controllo e questo la ragazzina lo avrebbe imparato molto presto.
"Buona notte"

Un altro mese passava ma Miami rimaneva sempre calda e afosa con le spiagge piene di turisti e sportivi che si godevano il sole caldo.
Era tutto così allegro che quella felicità contagiò anche la piccola Celeste che decise di andare a fare una passeggiata per il campo da golf che si trovava dietro il grande hotel, ma che lei preferiva chiamare casa. Era un hotel a cinque stelle, c'era una piscina all'aperto è una al chiuso, la S.p.A. , le terme e altre cose che il nonno aveva deciso di mettere in quell'enorme edificio. Indossava un semplice vestitino bianco un po' trasparente e ampio, morbido. Le arrivava fino a metà coscia ed era perfetto per un clima così, con se aveva portato un blocco da disegno e delle matite colorate. Le piaceva disegnare, ma solo paesaggi naturali e incontaminati. Trovò proprio l'ispirazione quel giornata tanto che perse la concezione del tempo. Non si accorse dell'orario finché un clacson la risveglio dai suoi pensieri. Si alzò dal terrà e si pulì la gonna, l'uomo che l'aveva disturbata era contro luce e lei non lo riconobbe subito.
"Celeste la pappa è pronta" urlo dalla sua golf car. Lei riconobbe subito quella voce profonda e cattiva che le faceva venire tremore.
"Torno a piedi" disse lei incamminandosi verso l'hotel, ne aveva fatta molta di strada all'andata ma non se ne era accorta. Alexander le si parò davanti agli occhi, la ragazza pensando di essere investita fece un balzo all'indietro e un piccolo urlo uscì dalle sue labbra.
Imbarazzata anche dalla reazione divertita dell'uomo Celeste sali sulla golf car.
Alexander accelerò bruscamente e lei cercò di aggrapparsi a qualcosa, ma l'unica cosa che trovò fu l'avambraccio muscoloso dell'uomo al suo fianco lasciato scoperto dalla camicia arrotolata sulle maniche. Celeste interruppe subito quel contatto ma gli occhi dello zar la fissarono per un secondo con brama e desiderio ma questa volta fu lui per primo a terminare il contatto visivo. Arrivò sana e salva al gazebo dove la sua famiglia era riunita, pranzarono in silenzio che fu il nonno a rompere.
"Allora dove vi volete sposare?"

CelesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora