Capitolo 37

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Il vestito di Celeste era magnifico, rosso come preferiva Alexander, lungo e stretto aderiva al suo corpo perfettamente. D'altronde quegli abiti erano creati apposta per lei da diverse marche famose. Quando abitava con i suoi genitori veniva invitata ad alcune sfilate, essendo loro cliente ma non aveva mai dato tanta importanza ai vestiti. Era la tipica ragazza che preferiva dei buoni libri a una giornata di shopping e si intuiva dai suoi comportamenti, ma sua madre aveva sempre premuto per farla vestire bene. Le diceva che una ragazza, figlia di una famiglia così importante non poteva non vestire come una vera principessa. E lei aveva fatto anche il suo debutto in società vestita da una vera e propria principessa ricordava quel giorno. Era tutto cosi bello, solo una cosa era andata storta, suo nonno non sarebbe stato presente, ma si era fatto perdonare la mattina stessa di quel giorno, con un diadema che Celeste avrebbe indossato per l'occasione.

Il vestito azzurro, della cerimonia era completamente diverso da quello che aveva adesso indosso. A pensarci i suoi occhi stavano già per gonfiarsi di pianto ma non poteva rovinare il trucco o sarebbe arrivata in ritardo. Si guardò un ultima volta allo specchio scorgendo non solo la sua figura ma anche quella di Alexander dietro di lei, aveva in mano un cofanetto che apri. Lo scintillio della collana presente fece luccicare anche i suoi occhi, poi Alexander gliela indosso. Non capì se fosse il tocco con la collana fredda a procurarle dei brividi o il corpo di lui e la loro vicinanza, e anche lui se ne accorse muovendo le mani sulle spalle di lei scoperte. Celeste abbassò lo sguardo non poteva continuare a guardare quella scena e si diresse a prendere il suo giubbotto, era come una mantella e infatti non aveva maniche e si adagiava sulle spalle, le copriva il collo con la pelliccia e era completamente rosso come il vestito.

Lui l'aveva osservata e si giro indossando anche lui il suo giubbotto e uscendo dalla camera con lei dietro.

Raggiunsero la macchina, quella sera Alexander non avrebbe guidato, si sedettero sui sedili posteriori mentre Markus che li avrebbe accompagnati avrebbe fatto compagnia all'autista, che era un suo caro amico. Per qualche secondo nella macchina si sentiva solo il rumore dei motore ma poi Celeste iniziò a parlare.

" Dove andiamo?" più che altro era curiosità la sua e sperava veramente che stessero andando in un luogo affollato.

"Andiamo in uno dei miei uffici, quindi devi comportarti come fossi la padrona di casa e conoscessi quel posto" fino a qui Celeste tirò un sospiro di sollievo "inutile dirti di starmi sempre vicino e soprattutto io sono il capo di tutti li dentro" alzo il tono e si girò anche verso di lei per dire le ultime parole " prova solo a mancarmi di rispetto e perderai ogni diritto"

Il suo sguardo le aveva fatto paura e aveva provato ad abbassare lo sguardo ma la mano di Alexander le aveva preso il mento costringendola a guardarlo e prima di lasciarla le aveva stampato una bacio. "Stai attenta ai giornalisti "

Non capi più niente Celeste, dopo quel bacio Alexander la trascino fuori dalla macchina e moltissimi flash la colpirono e non vedendo più niente si era retta a lui che le aveva fatto raggiungere l'entrata. Markus aveva cercato di allontanare i fotografi senza ostacolarli ma permettendo soltanto il passaggio dello zar e di Celeste, i giornali dovevano essere pieni di loro foto.

All'entrata i vetri trasparenti permisero lo scatto di altre foto alla coppia più importante della Russia, ma in parte a quella massa di fotografi si scorgevano dei cartelloni segno che qualcuno stesse protestando contro di lui. Celeste non se ne accorse solo perché Alexander la trascinò via prima che potesse girarsi verso la vetrata. In ascensore Alexander e Markus parlandosi in russo discussero su quello che stava succedendo la fuor, dovevano trovare un modo di fermarli, Markus sarebbe sceso e avrebbe chiamato la polizia, sarebbe bastato. Quella sera c'erano troppe persone per fare qualche azione più pesante.

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