"«Non sono di proprietà di quello stupido Alpha, che vada a-»
«È dalla graziosa bocca del mio Omega che escono queste dolci parole?»"
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La guerra porta a fare scelte affrettate dalla quale non c'è via di fuga. Un patto non può essere spez...
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raga, sì. finalmente, sì.
sono sconvolta dall'annunciarvi: ALLERTA SMUT
mi sto espandendo troppo, in questi giorni, rimarranno tutti in astinenza per anni, probabilmente.
nada, buona lettura e grazie di leggere :)
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Spalanco gli occhi, respirando pesantemente e drizzando a sedere. Spaventato, mi guardo attorno, rilassandomi nel vedere di essere nel letto della casetta.
«Taehyung... Cosa...» mormora Jeongguk, sedendosi a sua volta e aggrottando la fronte.
«Uhm... Cosa è successo?» chiedo, confuso.
«Oh mia Dea! Finalmente ti sei svegliato. — esclama, ignorandomi e stringendo le sue braccia muscolose attorno alla mia vita coperta dalle lenzuola — Non sai quanto io sia stato preoccupato! Sei svenuto in biblioteca!»
«Aspetta... In che senso sono svenuto?» ripeto, spalancando le palpebre.
Mi spiega tutto, sospirando di tanto in tanto. «Sei rimasto incosciente per un giorno intero. Adesso è sera, non so che ore siano di preciso.» conclude, gettandosi a peso morto sul letto, facendolo cigolare.
«Woah... Nemmeno sapevo di poter dormire così tanto.» ridacchio per smorzare la tensione creata.
Scuote il capo, portando le dita fra i miei capelli, accarezzandoli delicatamente. Socchiudo gli occhi, riabbassandomi e sprofondando sul morbido materasso. Emetto un piccolo mugolio di piacere, mordendo il mio labbro con forza, deglutendo.
Il mio corpo cerca contatto, dannazione.
«Tutto bene, Tae? Devo smetterla?» domanda, fermando i suoi movimenti.
«No! — esclamo, forse con un po' troppa foga a causa di come mi ha chiamato, infatti ride rumorosamente — Continua...»
Smette di ridere ed esegue, nel silenzio più totale. Il mio lupo, però, decide di prendere il sopravvento e ringhio in tono basso, accoccolandomi sul suo petto, affondando il volto sulla sua casacca scura.
«Taehyung...» mormora in tono contenuto.
«Mh?»
«Nulla.» borbotta, portando poi una mano sotto il mio mento, alzandomi il viso per incrociare i suoi occhi.
Rimaniamo a fissarci per qualche secondo. Mi sporgo e faccio incrociare le nostre labbra in un bacio dolce.
Esso, però, in poco tempo, diventa un qualcosa di più focoso, qualcosa che non ho mai provato. La sua lingua sfiora il mio labbro inferiore e sussulto, scioccato da tale contatto estraneo.
