Guardo il Sole sopra di me con tristezza, incurante del fatto che mi sto letteralmente bruciando le iridi. Farei di tutto pur di non guardare la carovana di persone davanti a me, pronte a partire.
Un colpetto alla spalla mi distoglie bruscamente da questi pensieri e sospiro, rivolgendo i miei occhi a Jimin.
L'omega ha gli occhi contornati di rosso e il naso ancora gocciolante che tira su ogni venti secondi. Mi guarda a sua volta e si porta una mano sulle palpebre, richiudendole.
Jimin è un lupo fragile, piccolo, che ha necessariamente bisogno del suo Alpha affianco per stare bene. Forse per via della gravidanza oppure perché ha già capito che non vedrà Yoongi così presto a causa della guerra.
Forse ha paura di non rivederlo mai più.
Un brivido di puro terrore mi attraversa la schiena e sussulto, distogliendo lo sguardo dal mio amico. Non saprei cosa dire per consolarlo, spero che qualcun altro lo faccia al posto mio.
Come un miraggio, arriva Seokjin con un piccolo sorriso triste in volto. Poggia una mano sulla spalla del ragazzo più basso e questo immediatamente si spiaccica contro di lui in un abbraccio di conforto.
Il fidanzato di mio fratello mi guarda più che sorpreso, quasi imbarazzato. Probabilmente non gli capita spesso di dover abbracciare un Omega incinto piangente sull'orlo di una crisi isterica.
Mi limito a sollevare le spalle nella sua direzione, portando le iridi dietro la sua figura, studiando attentamente il popolo e le loro emozioni.
La maggior parte è triste, nostalgica. Altri sono impauriti e nervosi. Altri ancora fiduciosi. Nessuno è andato contro la decisione degli Alpha, anche perché di meglio non credo ci possa essere, in queste difficili circostanze...
«Tae.» mi richiama la voce di Jeongguk. Mi giro nella sua direzione, non sforzandomi nemmeno di metter su un sorriso poco credibile per non farlo stare in pena.
So che percepisce quanto io odi questa situazione, quanto io voglia rimanere con lui a combattere pur non avendo mai avuto un addestramento valido contro i nemici. Però, per lui, mi rimboccherei le maniche e studierei ogni tecnica di combattimento.
Farei di tutto se il premio è poter passare questi mesi difficili al suo fianco.
E invece no. Devo ricordarmi più spesso che sono un Omega, per giunta incinto di abbastanza mesi da sentirmi male e stanco.
Jeongguk non mi permetterebbe mai una cosa del genere, seppur mi lasci sempre libero arbitrio.
Non sono migliore di nessun lupo che è presente adesso, costretto a lasciare la sua famiglia, la propria metà, i propri amici e i cari. Non sono migliore né superiore a loro, quindi soffrirò anch'io, sopportando a tutti i costi la mancanza provando nel mentre a trovare questo dannato potere di cui nessuno sa nulla.
L'Alpha si avvicina senza dire nulla e mi abbraccia, avvolgendo le braccia attorno alla mia schiena. Faccio la stessa cosa, legando le mani attorno al suo collo.
Sgrano le palpebre quando percepisco qualcosa di bagnato scivolare sui miei capelli, sorprendendomi a livelli estremi. Faccio per spostarmi e guardarlo negli occhi ma me lo impedisce, stringendo la presa sul mio corpo, immobilizzandomi.
Vedo solo il nero della stoffa della sua giacca scura ma posso percepire ugualmente le sue lacrime di tristezza e nostalgia anche senza vederle.
Richiudo lentamente gli occhi, passandogli le dita tra i capelli della nuca per farlo rilassare.
Mi si spezza il cuore nel sentire un suo breve singhiozzo. Jeongguk allontana il suo petto dal mio e sorride, scacciando con un gesto veloce della mano i rimasugli di lacrime, tornando ad essere il forte e insensibile Capobranco di cui il popolo ha bisogno.
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I'm not just a stupid Omega |KookTae|
Fanfiction"«Non sono di proprietà di quello stupido Alpha, che vada a-» «È dalla graziosa bocca del mio Omega che escono queste dolci parole?»" ___________ La guerra porta a fare scelte affrettate dalla quale non c'è via di fuga. Un patto non può essere spez...