23-Il Viaggio

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«Tra quanto arriveremo?» domanda, per la centesima volta, Taehyung.

Siamo a cavallo da circa quattro ore piene, il Sole batte prepotente sopra le nostre teste, la temperatura è abbastanza alta nonostante l'inverno sia alle porte. L'unico rumore presente è quello degli zoccoli duri sul sentiero morbido sotto di noi.

Giro di poco il capo verso l'Omega, trovandolo intento a studiare gli uccelli in cielo che svolazzano indisturbati. Torno con gli occhi sulla strada, ridacchiando sottovoce.

«Perché ridi?» esclama, aumentando il passo del cavallo e affiancandomi.

Il suo broncio mi intenerisce e rilasso le labbra in un sorrisino dolce.

«Nulla, non preoccuparti. — rispondo — Manca ancora molto.»

«Ma è la stessa cosa che ripeti da due ore!» sbotta e percepisco la sua occhiataccia bruciare sulla mia pelle.

«Non è di certo colpa mia se ci vuole molto, Taehyung.» ribatto, scrollando le spalle.

«Hai ragione. — sospira, annuendo appena — Non sei stanco?»

«Io? Stanco? — lo guardo divertito, inarcando un sopracciglio — Sono un Alpha, non ricordi? Tu, per caso, lo sei?»

«Oh! No! Certo che no.» si affretta a dire, raddrizzando la schiena e stringendo le redini.

Aggrotto la fronte, confuso, studiandolo da capo a piedi. Sembra stare abbastanza bene, però c'è qualcosa che non mi convince del tutto. Osservo meglio il suo volto e posso scorgere delle piccole gocce di sudore, mi sposto con lo sguardo più in basso, verso il petto, il quale si abbassa e alza in modo molto veloce.

Sgrano le palpebre, fermando bruscamente il cavallo. Anche Taehyung fa la stessa cosa, guardandomi stranito, la testa inclinata verso destra in una tacita domanda.

«Taehyung. — lo richiamo, serio — Se stai male, devi dirmelo immediatamente.»

Deglutisce, socchiudendo leggermente le labbra. «Io non sto—»

«Non mentirmi. — affermo, alzando una mano per bloccare le sue parole — Sei stanco, vero? Perché non hai detto nulla, fino ad ora?»

«Tu... Tu sembri stare bene.» sussurra, abbassando lo sguardo.

«Certo che sto bene, sono un Alpha! — sbotto, adirato — Io e te abbiamo un corpo totalmente diverso.» sbuffo sonoramente.

«Voglio andare al Branco Min.» replica, guardandomi male.

«E ci arriveremo anche se facciamo una piccola pausa.» lo contraddisco, incrociando le braccia al petto e ricambiando l'occhiata.

«Non voglio fermarmi.» sibila.

I'm not just a stupid Omega  |KookTae|Where stories live. Discover now