*
scusate scusate scusate scusate scusate scusate
scusatemi tantissimo, davvero.
due settimane o più che non aggiorno.
scusatemi davvero.
spero che a qualcuno possa ancora piacere questa storia... e che insomma, qualcuno sia rimasto nonostante io faccia schifo.
e nulla, buona lettura e grazie grazie grazie per essere qui, con me.
*
«Questo è il centocinquanetesimo morto. — sibila Yoongi, stringendo i pugni. — Centocinquanta fottuti soldati in meno.»
«Il nostro esercito è con più di cinquecento guardie.» replico, provando a tranquillizzarlo.
«Se soltanto avessimo indagato di più, adesso non— »
«Sai fare altro oltre lamentarti? — sbotta Hoseok, inclinando il capo lateralmente. Il mio migliore amico ringhia, mostrando i denti dall'altra parte del tavolo delle discussioni. Sospiro pesantemente, ancora una volta. — Non è di certo colpa nostra se quei giovani dovevano per forza scopare. Le guardie con più anni stanno bene e in salute.»
«Quei giovani non meritavano di morire.» ribatto, aggrottando la fronte nella sua direzione.
«Sarebbero morti comunque. — risponde, freddo. — Prima o dopo non fa differenza.»
«Ma ti senti quando parli?» quasi grida Yoongi, alzandosi di scatto e puntandogli un dito contro.
Le guardie personali di Hoseok si raddrizzano e si avvicinano al loro capo di qualche passo, in allerta. La stessa cosa fanno quelle dei Min, fissando in cagnesco gli altri.
«Calma, per favore. Restate calmi. — pronuncia Namjoon, battendo due volte le mani e passando gli occhi tra i due Alpha. — Litigare non ci porterà a nulla se non alla distruzione tra di noi. Come possiamo pretendere un esercito unito ed organizzato se noi non riusciamo nemmeno a parlare civilmente?»
Stringo le labbra, dandogli mentalmente ragione. Come sempre, il fratello del mio Compagno ha la risposta pacifica pronta per rasserenare gli animi bollenti. Vorrei essere maturo e saggio come lui ma poi ricordo che lui ha più anni di me ed è cresciuto in un contesto nettamente diverso dal mio, con una famiglia dalle convinzioni nettamente diverse dalle mie.
Involontariamente, ripenso a mio padre. Anche lui è nell'esercito, insieme a mia madre, seppur ricoprano entrambi un ruolo più morale che fisico. Non possono combattere poiché, in caso di morte, dovremmo fermare le battaglie per celebrare i funerali sacri dei due ex Capobranco. I Jeon sono molto attaccati alle tradizioni sui defunti, ecco perché abbiamo tutti quei libri sull'aldilà e sul simbolo del Branco Jeoju.
Però io non sono utile, ora come ora. Mi sforzo di essere più intelligente, più forte, più sicuro... ma non riesco mai appieno. Potrei fare di più eppure non avere Taehyung al mio fianco risucchia le mie energie molto più di quanto pensassi fosse possibile.
Alle volte scapperei solo per passare una notte vicino a lui, coccolandolo e accarezzandogli i suoi capelli argentati che mi mancano come l'aria. Mi manca il mio Omega, come l'aria.
Ovviamente mi manca anche il mio cucciolo, mio figlio, e vorrei potergli parlare anche solo tramite la pancia di Tae. Se partorisse senza me vicino, non me lo perdonerei mai.
YOU ARE READING
I'm not just a stupid Omega |KookTae|
Fanfiction"«Non sono di proprietà di quello stupido Alpha, che vada a-» «È dalla graziosa bocca del mio Omega che escono queste dolci parole?»" ___________ La guerra porta a fare scelte affrettate dalla quale non c'è via di fuga. Un patto non può essere spez...