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«Dicevi... dicevi realmente?» sussurro senza guardarlo, rimanendo a pancia in su sopra il nostro letto.
I raggi lunari filtrano tramite le tende, creando ombre argentate sul pavimento. Da quando siamo in stanza, Jeongguk si è limitato ad andare in bagno per poi dormire.
So che era arrabbiato, prima, e che non vuole realmente entrare in guerra, ma posso ben capire i suoi sentimenti contrastanti. Ha perso i suoi uomini, mandandoli a morire. Questa è una dichiarazione di guerra bell'e buona, se al suo posto ci fosse stato un qualsiasi altro Alpha, adesso l'esercito sarebbe in cammino verso il branco rivale, pronti ad estinguerlo.
L'unica cosa che mi consola è proprio questa: Jeongguk non è come tutti gli altri lupi, non lo è mai stato. Non mancherebbe alla parola data nei miei confronti, così come non lo farei mai e poi mai nemmeno io.
Sento come se lo conoscessi da tutta la vita e penso di aver iniziato a capire cosa intendesse Jimin quando cercava di spiegarmi il profondo — ed, effettivamente — e indescrivibile rapporto che hanno due Compagni.
Percepisco una connessione tra di noi, un solido filo che ci tiene stretti, impedendoci di allontanarci l'uno dall'altro.
«No.» bisbiglia e sospiro rumorosamente di sollievo.
«C-Che cosa faremo?» domando, tremante e insicuro, sedendomi correttamente sul materasso.
Il corvino non mi imita, rimanendo di schiena a fissare un punto non ben identificato mentre si prende svariati secondi straboccanti d'ansia prima di rispondere. Nonostante tutto, anche questo mi rincuora: sta cercando di ragionare e metter a tacere la sua parte animale.
«Andrò io stesso a parlare con il Capobranco. — risponde serio. Sgrano le palpebre, colpito in pieno petto dalle sue parole — Lo devo ai miei soldati, morti al posto mio.»
«Non sono morti al posto tuo, è stato il destino a decidere la loro sorte. — mormoro, stringendo tra le dita la soffice coperta — Jeongguk, verrò con te. Non osare dirmi che non posso o qualcosa del genere perché— »
«Tae, non te lo impedirò. — mi blocca, mettendosi a sedere e afferrando di scatto le mie mani. Incrociamo le nostre iridi e credo di non averlo mai visto così serio prima d'ora — Voglio essere davvero sincero, ci sarà una guerra, per quanto io la stia posticipando, avverrà. Voglio lasciarti fare tutto quello che vuoi, ogni singola cosa, anche se potresti r-rischiare. — prende un respiro profondo, queste parole sono difficili da pronunciare per lui e terrificanti da ascoltare per me — Quindi... vuoi venire? Per me va bene, ti avrò al mio fianco. Però, amore mio, non posso assicurarti che andrà tutto bene. Non voglio mentirti e non lo farò mai. — il mio cuore accelera di battiti quando odo il nomignolo con cui mi ha chiamato e sorrido inconsapevolmente — Ovviamente, se qualcosa andrà storto - la Dea Luna non voglia - sarò pronto a sacrificarmi per far sopravvivere te e il nostro bambino.»
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I'm not just a stupid Omega |KookTae|
Fanfiction"«Non sono di proprietà di quello stupido Alpha, che vada a-» «È dalla graziosa bocca del mio Omega che escono queste dolci parole?»" ___________ La guerra porta a fare scelte affrettate dalla quale non c'è via di fuga. Un patto non può essere spez...