40-Cerimonia del Capobranco pt.2

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ehm, mi odierete a fine capitolo :D

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«Perfetto. — ghigna, voltandosi verso le tre ciotole in pietra che avevo visto poco prima — Diamo il via alla Cerimonia.» ed estrae un coltello dalla tasca del suo mantello, puntandolo dritto verso di me.

Rimango rigido, senza trasmettere alcuna emozione né con il mio viso né con il mio corpo. Non so assolutamente nulla di queste prove. Cosa dovrò fare? Lottare contro mio padre? Lottare contro altri Alpha? Sono pronto a tutto.

«Avvicinati, Jeongguk.» ordina mio padre e lo guardo attento. Che diamine hai in mente, vecchio?

Compio pochi passi, arrivando proprio difronte a lui e continuando a fissarlo dritto negli occhi. Non mi mostrerò spaventato perché bisogna sempre trattenere le emozioni e concentrarsi sull'obbiettivo.

«Allunga la mano.» pronuncia, con ancora il ghigno in viso.

Stringo la mascella, porgendogli il palmo della mano destra aperto. La folla trattiene il respiro non appena l'attuale Capobranco alza il coltello che emette un inquietante bagliore al chiaro di Luna.

Spero solo che Taehyung non si stia preoccupando troppo, è tutto sotto controllo.

Grazie ad uno scatto veloce del polso, mio padre incide un profondo taglio sulla mia mano, lasciandomi di stucco. Sgrano gli occhi, soffocando un ringhio di rabbia e un sibilo di dolore.

Le dita dell'uomo avvolgono le mie, facendole chiudere a pungo. Il sangue zampilla dalla ferita e cola per terra, seppur cerchi di non darci troppo peso. Io e l'altro Alpha ci scambiamo un'occhiata profonda e prendo un respiro profondo.

«Prima che la ferita si rimargini. — grida mio padre, stringendo la mia mano con forza — Jeongguk immergerà il palmo nel fuoco, — si volta, indicando con un dito la prima delle ciotole in pietra — nel sale — indica la seconda, al centro — e nel ghiaccio.»

Un verso scontento e preoccupato viene dalla gente sotto il palco, ma ignoro tutto e tutti, scambiando un'occhiata di sfida con mio padre. 

Raddrizzo le spalle, avvicinandomi verso la prima ciotola, quella col fuoco, il quale arde prepotente e la fiamma sembra alzarsi man mano che cammino verso di lei.

Gli altri lupi si sono azzittiti, probabilmente, per capire meglio la situazione o godersela con più tranquillità. Sento il cuore battere nel petto ad una velocità surreale e una strana paura s'impossessa di me.

Comprendo subito che quest'ultima non è mia, bensì è proprio del mio Compagno.

Senza alcun timore, immergo la mano nel fuoco e subito un confortante calore invadere la mia epidermide. Aggrotto la fronte, confuso e piacevolmente sorpreso.

I'm not just a stupid Omega  |KookTae|Where stories live. Discover now