"«Non sono di proprietà di quello stupido Alpha, che vada a-»
«È dalla graziosa bocca del mio Omega che escono queste dolci parole?»"
___________
La guerra porta a fare scelte affrettate dalla quale non c'è via di fuga. Un patto non può essere spez...
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
*
quanto è bellino jungkook qui sopra? ; - ;
questo capitolo è uno dei più belli di questa storia a parere mio ovviamente haha
buona letturaaa
*
«Dannato curatore, dannata porta chiusa, — continuo a maledire, lanciando un sassolino, camminando avanti e indietro davanti alla capanna da ben tre ore — dannato mio padre, dannata la sua voce da Alpha, dannato il curatore, sì, un'altra volta!»
«Principe Jeon. — mi richiama proprio colui che stavo maledicendo con tanta foga e mi blocco di scatto — Il vostro Compagno si è risvegliato. In breve: è svenuto a causa della troppa pressione.»
«Pressione?» ripeto, confuso.
«Era assieme a troppi Alpha nella stessa stanza. — spiega, atono — Poi, probabilmente, qualcuno ha utilizzato uno dei poteri per sottomettere gli Omega ed è svenuto. Nella sua— » si ferma, sgranando gli occhi e tossendo rumorosamente, più volte.
Aggrotto la fronte, mezzo preoccupato. Sta morendo..? Che devo fare? Come si cura un curatore?!
«Sta... bene?» chiedo, compiendo un passo verso di lui.
«Sì, sì. — prende un grosso respiro, spostandosi da davanti la porta della capanna — Può andare.» indica con un cenno l'entrata.
Annuisco, scrollando le spalle ed entro all'interno dell'infermeria. Sposto gli occhi per tutta la larga stanza, trovandola vuota se non fosse per una minuta figura dai capelli argentati posta in fondo.
Sorrido e cammino verso Taehyung, sentendo il cuore bloccarsi quando noto l'espressione scura nel suo volto e le mani che torturano la sua casacca panna.
«Tae? — domando, sentendo una forte preoccupazione, non mia, invadere la mia mente — Cosa succede? Stai male?» gli afferro le mani, stringendole forte e guardandolo dritto nelle iridi.
Deglutisce sonoramente per poi sorridermi. «Tutto bene.»
«Tae, non dirmi bugie. — sbotto, stringendo la mascella — Abbiamo promesso.»
«Scusa, hai ragione. — annuisce, guardandomi dispiaciuto — Facciamo una passeggiata?»
Inarco un sopracciglio ma non replico, acconsentendo semplicemente e aiutandolo a scendere dalla branda, sotto le sue proteste e le mie risa.
Camminiamo per tutto il villaggio, mano nella mano, passando per la piazza. I popolani si limitano a lanciarci qualche occhiata stranita, per poi commentare tra loro. Il fatto che siano quasi tutte donne Beta non mi turba: è meglio che Tae non stia a contatto con troppi Alpha.
