58-Torniamo a casa

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questo perché vi voglio troppo bene (NONOSTANTE TUTTE LE MINACCE DELLO SCORSO CAPITOLO) e voglio ringraziare della vostra essenziale presenza.

buona lettura a tutti!!





Una forte luce bianca mi costrinse a chiudere gli occhi con forza, accasciato contro il corpo di Taehyung e schiacciando il muso contro il suo pelo morbido. 

Miele. Odora di miele. Il suo odore è diventato più dolce durante la gravidanza, a quanto pare. Il miele non mi è mai piaciuto ma su di lui sembra tutto perfetto.

Passano svariati secondi prima che una folata di vento e l'ennesimo tuono mi faccia rialzare il capo, guardandomi istintivamente attorno. Rimango scioccato, spalancando le palpebre.

Non ci sono più. I fantasmi, i nemici, non ci sono più. Sono svaniti e a loro posto vi è della... polvere grigio scuro?

«No! Cosa sta succedendo?!» grida la voce del Capobranco dei Jeoju. Volto velocemente il volto nella sua direzione, trovando il lupo che si sta lentamente sgretolando. Il suo corpo si riduce in piccole schegge che cadono in terra, sciogliendosi sulla neve.

Il volto è una maschera di terrore e paura, consapevolezza della morte. Ma non provo pietà, non per un essere che ha causato così tanta distruzione. 

Con un ultimo grido pieno di dolore, la sua figura scompare dalla Terra. Rimane solo la forma delle sue zampe sul terreno bianco. Non una goccia di sangue, non una goccia di lacrime. Il nulla assoluto.

Sento dei passi pesanti arrivare da me. Namjoon — zoppicante dalla zampa sinistra anteriore — spalanca la bocca nonostante sia ancora in forma di lupo. Non mi considera nemmeno, posizionandosi dall'altro lato di Taehyung, non pronunciando una parola.

«Fratellino... — prova. La voce flebile come una fiammella che si spegne tirata via dal forte freddo. — Taehyung, non è vero. Non può essere vero.»

Tira sul con il naso e abbasso il capo, consapevole di star per scoppiare a piangere. Non importa se davanti a tutti i miei soldati, non importa cosa possano pensare: ho appena perso il mio Compagno predestinato, morirò a breve.

«Non anche tu. — continua, poggiando il muso bagnato sulla zampa del fratello. — Mi stai lasciando solo anche tu?»

Un forte dolore pervade il mio cuore e chiudo le palpebre per qualche secondo. Le riapro immediatamente, accorgendomi di una cosa fondamentale.

Non sto sentendo alcun dolore fisico mortale come invece dovrei provare alla morte del mio Compagno. 

Il cuore accelera dalla felicità e poggio di scatto l'orecchio contro il petto di Taehyung. Passano alcuni secondi, poi altri ed altri ancora prima di sentire un piccolo — quasi insignificante — "tum, tum".

«È vivo! — grido, sollevando lo sguardo su quello perso di Namjoon. — È vivo! Il suo cuore batte, lo giuro!»

Il fratello del mio Compagno aggrotta la fronte, scuotendo il capo. Un fruscio mi avverte della presenza di Yoongi al mio fianco e gli rivolgo un'occhiata felice, ripetendo ciò che avevo esclamato poco prima.

Mi guarda con compassione, poggiando il capo sulla mia spalla e sospirando rumorosamente. «So che è difficile ma...»

«Non mi credi. — interrompo, scostandolo da me con uno scatto d'ira. — Non mi credete.»

«Capisco che è complicato però questa è la verità.» sussurra il mio migliore amico, avanzando di qualche passo.

«No, non lo è!» grido, esausto. Torno da Taehyung, gettandomi al suo fianco e scuotendolo.

I'm not just a stupid Omega  |KookTae|Where stories live. Discover now