«Grazie per le fragole, Ggukie.» sorrido dolcemente verso il mio Alpha, appoggiando la testa sulla sua spalla, terminando intanto di masticare il frutto che ho in bocca.
Pochi minuti fa mi sono svegliati con una strana e forte voglia di fragole mature, così il povero Jeongguk — mezzo addormentato seduto sul divano, ai miei piedi — è sceso in cucina ed è appena tornato.
Gli ho tolto subito il cesto dalle mani e ho incominciato a mangiarle con voracità, rivolgendogli qualche sorriso ricambiato non appena avvertivo i suoi occhi su di me. Ho avvertito — sfortunatamente — anche una nota pungente, nelle sue emozioni, che sono arrivate dritte al mio petto, confondendomi leggermente.
Preoccupazione, tristezza e, perfino, paura. Di cosa hanno discusso al Consiglio degli Alpha?
Avrei voluto accedervi ma, da come dice il nome, non mi è stato possibile, così ho deciso di non oppormi più di tanto e fare altro nell'attesa. Sono rimasto per un bel po' di tempo con Jin e Jimin, parlando del più e del meno poi però una grande sonnolenza ha preso possesso del mio corpo e mi sono ritirato nella nostra stanza, crollando dal sonno in mezzo secondo.
L'Alpha continua a guardarmi e ricambio l'occhiata, aggrottando la fronte in una tacita domanda di spiegazioni. Blocco la mia mano dal prendere un'altra fragola, percependo comunque le dita fremere e lo stomaco gorgogliare come se non mangiassi da giorni — cosa assolutamente non vera.
«Hai qualcosa da dirmi, vero?» lo anticipo, emettendo un piccolo sospiro.
Non risponde ma i suoi occhi parlano chiaro. Mi sistemo meglio sul comodo divano, poggiando il cesto sul tavolinetto basso in legno davanti a noi, spezzando solo per qualche istante il nostro contatto.
«Quindi? — continuo, percependo la sua e la mia agitazione accentuarsi. — Di cosa avete parlato? Avete trovato una qualche soluzione?»
«Sì. L'abbiamo trovata.» risponde semplicemente, portando le sue falangi tra le mie ciocche e attorcigliandole.
Sforzo un piccolo sorriso, confuso e titubante. «Devo continuare a farti domande a vuoto oppure mi rispondi una volta per tutte, Gguk?»
«Tu lo sai che ti amo e che sei il mio unico amore, vero?» chiede con una strana urgenza, poggiando una mano sulla mia guancia.
Sbatto più volte le palpebre, annuendo immediatamente senza nemmeno rifletterci per un secondo. Ovviamente lo so, che domande sono?
Non parla più e nei suoi occhi leggo terrore. Istintivamente, mi preoccupo ancora di più e avvicino il mio corpo al suo. Ci dividono solo svariati centimetri e vorrei letteralmente fondermi con lui per non avere questa — seppur minima — distanza tra i nostri corpi.
Qualcosa mi dice che la distanza aumenterà.
«Jeongguk, parla. Mi stai facendo— » tento di dire.
«Io e il Consiglio abbiamo deciso una tattica di guerra e una di difesa. — prende parola, interrompendomi bruscamente. — Quella di difesa è classica dei Min. Tu sai di che parla?»
Scuoto solamente il capo, non proferendo parola.
«Consiste in riunire il popolo all'interno delle mura difensive e mettere molte guardie a fare, per l'appunto, la guardia senza intervalli e suddivisi in quattro cambi. — spiega lentamente, come se volesse che io capissi fin in fondo il discorso. — Anche noi vogliamo fare così.»
«Ma-Ma... — balbetto. — Come? Dove? Quando?»
«Io e Jung Hoseok abbiamo dei terreni abbandonati un po' più lontani da qui che sono molto vasti. Entrambi siamo disposti ad usarli per... — affievolisce la voce, stringendomi la mano ancora poggiata sul divano. — ...Per unire i nostri popoli e separarli per evitare perdite di lupi innocenti...»
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I'm not just a stupid Omega |KookTae|
Fanfiction"«Non sono di proprietà di quello stupido Alpha, che vada a-» «È dalla graziosa bocca del mio Omega che escono queste dolci parole?»" ___________ La guerra porta a fare scelte affrettate dalla quale non c'è via di fuga. Un patto non può essere spez...