59-Ti voglio al mio fianco per sempre

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Mi asciugo il sudore dalla fronte mentre, sotto il mio sguardo attento, titubante e spaventato, Taehyung viene trasportato nella camera del curatore a palazzo. La porta di quest'ultima stanza si chiude con un sonoro tonfo e, se possibile, i battiti del mio cuore e la sudorazione aumentano a dismisura.

Prendo una boccata d'aria, per calmarmi, non riuscendo nell'intento dato che tutto ciò che inspiro è solo il profumo terrorizzato e pregno di ansia di Taehyung.

Proprio quest'ultimo mi ha svegliato, a mezzanotte in punto, e mi ha gridato dritto nel mio orecchio addormentato che — cazzo — stava per partorire!

Inizialmente, pensavo fosse uno scherzo, una sorta di esercitazione al vero parto però poi ho scorto il suo viso completamente spaventato e le coperte umide di liquido e mi sono dato uno schiaffo per riprendermi. Sono uscito di fretta dal letto, chiamando a gran voce i servi e i medici — svegliando, probabilmente, tutto il castello se non il reame.

Taehyung faceva dei corti respiri, come se mi stesse per svenire davanti, e non potevo far altro che aspettare mentre gli stringevo forte la mano. Ho dovuto lasciarlo pochi minuti dopo prima di essere condotti qui. Il problema è che non mi fanno entrare perché prima devono svolgere alcuni, veloci, esami e gli sarei solo d'intralcio, in poche parole.

«Jeongguk. — pronuncia mio padre e sussulto violentemente. — Sta' calmo, figliolo! Questo curatore è il migliore del villaggio, andrà tutto bene.» mi sorride e ricambio appena, troppo preoccupato.

Sono felice di aver recuperato il rapporto con mio padre e di averlo perdonato. La sua figura è sempre stata essenziale per me ed averlo al mio fianco in un momento delicato come questo è una delle miglior cose che mi potesse capitare.

Anche con mia madre ho una buona amicizia ma mi sono trovato sempre meglio con la figura paterna, senza alcuna spiegazione.

Deglutisco sonoramente, annuendo alle parole di mio padre e facendo avanti ed indietro davanti alla porta per scaricare la tensione.

Cerco di pensare ad altro e mi concentro sui bimbi di Jimin e Yoongi. Ricordo quando con Taehyung abbiamo riflettuto che i nostri cuccioli sarebbero stati quasi coetanei con quelli dei nostri amici ed eravamo rimasti ancora più sorpresi dal ricordarci che avrebbero avuto la stessa età e sarebbero stati quattro gemelli!

L'abbiamo preso come un segno del destino ed entrambe le coppie abbiamo deciso di far conoscere i nostri pupilli il prima possibile, magari potrebbero diventare grandi amici.

Ridacchio, pensando alla prima volta che Yoongi ha visto Woojae e Byungsoo. Aveva gli occhi così tanto lucidi che pensavo potessero cadergli dai bulbi. Poi li ha stretti fortissimo, annunciando ad alta voce che fossero Alpha ed era scoppiato in lacrime.

Fino ad un anno e mezzo fa non avrei mai pensato di poter vedere questa scena.

Però ora lo capisco completamente: anche io ho voglia di piangere come un bambino e i miei, di figli, nemmeno sono nati! In realtà, non posso ancora credere di star per diventare padre... molte volte non mi sono sentito all'altezza e subito l'ho confidato a Taehyung, il quale mi rassicurava e mormorava frasi dolci e sincere, continuando a ripetermi quanto fossi fantastico ed adatto a quel ruolo.

Capitava che anche lui avesse quei momenti tristi ed ero subito lì, a braccia aperte, pronto a consolarlo ed ascoltarlo, parola dopo parola.

Alla fine, la gravidanza era andata per il meglio, senza molti intoppi. Cercavo sempre di non far mancare mai nulla a Taehyung e spero con tutto il mio cuore di esserci riuscito: voglio solo il meglio per lui e per la mia famiglia.

«Alpha Jeon, può entrare.» una figura sbuca dalla porta e sgrano le palpebre, arrestandomi di scatto per poi — praticamente — correre all'interno della stanza.

I'm not just a stupid Omega  |KookTae|Where stories live. Discover now