Capitolo 5

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"Amare se stessi è l'inizio di una storia d'amore che dura una vita"
O.Wilde

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La sua mano è enorme e mi sta praticamente tappando anche il naso.
Sento l'odore di fumo sulle sue dita.
Rimango ferma per qualche secondo poi la mordo perché sento l'imminente bisogno di respirare.

Mi giro e lo guardo, osservandolo nei minimi dettagli.
È bellissimo.
Sembra essere arrabbiato, perché il suo viso è sotto sforzo, con occhi fissi nei miei.
Lo osservo, scendendo con lo sguardo sempre più in basso, quasi dimenticandomi dell'impressione sfacciata che potrei dare.

Non sembra in cattive condizioni, non ha più la divisa, ma è rimasto con una maglietta ed i pantaloni.
Mi basta abbassare lo sguardo per notare una ferita fin troppo evidente, a causa del sangue che fuoriesce anche dalla maglia.
Troppo sangue....

Non so bene cosa dire, cosa fare, rimango solo ferma ad analizzarlo.
Non l'avevo notato prima perché aveva la giacca e la teneva ben chiusa.

Lui mi spinge in avanti, sospirando.
-Ti lascio in camera tua- si affretta a dire, probabilmente non mi vuole tra i piedi.
E poco fa neanche io volevo lui, tra i piedi.

Però adesso, sento come il bisogno di capire un po' di più su questa storia e continuo, perciò, ad analizzare la sua maglietta. -Che ha fatto?- domando non trattenendomi.

-Stai zitta- risponde prontamente, ignorando totalmente la mia domanda.

Che gentile...

-Era per lei il kit di pronto soccorso...- deduco ripensando alla richiesta di prima.

Ma lui mi spinge contro il muro, è vicino, riesco a percepire il calore che emana il suo corpo.
-Non ti conviene parlare ancora...-

Io non resisto,
E faccio una cosa che mi costerà la morte...

Gli alzo la maglia.

E cavolo, che ferita!

Lui si tira subito indietro ma io ormai ho visto l'enorme graffio che dal davanti continuava anche sulla schiena.

Il mio graffietto sul polso non è niente a confronto...

Mi dispiace per lui e decido di fare qualcosa nonostante il suo atteggiamento da maleducato.
-Si faccia aiutare...- lo guardo negli occhi.
-Non riuscirà mai a disinfettarla da dietro da solo...- mormoro e lui sa che ho ragione.

Quindi sospira pesantemente dopodiché mi spinge con forza nel bagno in cui si trovava prima.

La luce è fortissima e riesco a vedere benissimo la mia faccia di merda in questo momento.

I capelli sono sparsi un po' qua e un po' la e la maglia larga è di un colore che mi sta proprio male.

Strano che Brandon non mi abbia riso in faccia...

-Avanti alzi la maglia...- parlo piano perché è un tipo molto suscettibile.
Lui fa, stranamente, come dico e se la leva.

Non guardare gli addominali
Non guardare gli addominali
Non guardare gli addominali

Ah, fanculo come si fa a non guardare.

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