Be Mine

Capitolo 8

"Nessuno ci fa del male. Siamo noi che ci facciamo del male perché facciamo cattivo uso del potere che abbiamo,
il potere di scegliere"
J.M.Kole

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La mensa sfortunatamente è vuota, ho provato a convincere una cuoca a darmi da mangiare, ma mi ha minacciata con un cucchiaio di legno e sono dovuta uscire.

Sto girovagando alla ricerca di cibo

Trovo un distributore e prendo il portafoglio

Cosa potrò mai prendere con 50 centesimi che mi riempa abbastanza?

Inizio a digitare i numeri per i cracker quando vedo un ombra dietro di me

Una grande ombra

-Carino lo spettacolo di prima-

Brandon parla senza emettere emozioni

-Infantile- aggiunge

Alzo un sopracciglio -Ha iniziato lei, ed io non lascio le cose in sospeso-
Lui mi guarda con sufficienza, come se fossi uno scarafaggio
-Se fossi stata matura avresti lasciato perdere-

Sono più matura di te

Lo ignoro e prendo i cracker

Sento tirarmi indietro per un braccio

-Ma che vuole!- mi stacco

Certe volte esagera, non ha nessun diritto di toccarmi o tanto meno spingermi

È pur sempre un uomo che non conosco

E che fa sempre come gli pare

-Stiamo parlando- continua lui -Non ti ho detto che puoi andartene-
È serio, e non sembra offeso dal fatto che mi allontano da lui

Lo guardo esterrefatta -Non ho bisogno del suo permesso! Non sto lavorando- sottolineo con tono di voce alta

Lui continua a fissarmi attentamente

Chissà cosa passa per i suoi pensieri

1000 modi per uccidere probabilmente

-Perché ti sei vestita così?- mi chiede

Abbassa il tono di voce, come se fosse una domanda intima

-Non posso?- lo sfido incrociando le braccia

Okay sei bello, ma non puoi comandarmi o dirmi cosa fare.
Non scendo a questi livelli solo per un bel faccino.

Lui nota questo mio gesto
-È maleducazione fare così, è una mancanza di rispetto-
dice riferendosi alle braccia incrociate

Io faccio finta di nulla e continuo a guardarlo con sfida

Sei il primo che dovrebbe comportarsi più umanamente e ti lamenti di me? Ma va

Mi lascio sfuggire un sorrisetto

Lui sembra veramente offeso e arrabbiato, così con gesto veloce, mi prende per un braccio avvicinandomi a lui