Capitolo 48

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"Finché il colore della pelle sarà più importante del colore degli occhi, sarà sempre guerra"
B. Marley

//Questa frase bellissima e al contempo triste penso rispecchi molto anche la situazione che stiamo vivendo attualmente.
Ricordate sempre;
Non sono il colore della pelle, la nazionalità, la religione, l'orientamento sessuale o l'opinione politica a fare una persona.
Siamo tutti uguali, nessuno merita di essere screditato, offeso o trattato male da qualcun altro//

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Sto fissando l'orologio sulla parete di camera mia.
Brandon sarà qui tra poco.
Ormai è tardi, ma non ho per niente sonno.

Le parole di Marcus non mi sono risultate strane, ma di più.
Che significa...
"spero che tu riesca a correre il più velocemente possibile?"
Mica devo andare a correre le Olimpiadi, bello mio.

Sbuffo e mi appoggio con la testa sul cuscino.
Chiudo gli occhi.
La piccola parte matura di me sa che Marcus è solo un ragazzo violento, privo di autostima che sente il bisogno di scaricare la rabbia sugli altri;
Ma la parte curiosa e ansiosa ha come il netto bisogno di capire che cosa diavolo intendesse dirmi.

Cioè, si riferiva a Brandon o a qualcun altro?

Perché ci tiene a farmi sapere queste cose?
D'altronde se dovessi farmi del male, lui sarebbe solo contento...

Sento qualcuno bussare.
-Sei in ritard...- faccio per dire a Brandon mentre apro la porta.
Ma non è Brandon colui che ho davanti.

Kevin con le mani in tasca, sudato e con addosso ancora la tuta da lavoro mi sta fissando in modo intenso.
-Emh...ciao- mormoro confusa.
Cosa ci fa qui?
Lui alza un sopracciglio -Ti ricordi vero del film che dovevamo guardare?- mormora sospirando, sembra leggermente frustato.
Oddio, giusto, il film!
-Oh cavolo...- mi tengo la testa chiudendo gli occhi e appoggiandomi alla porta -Me ne sono completamente dimenticata...- provo a giustificarmi anche se sto maledicendo me stessa.

Essere fidanzata Natalie, non significa che devi trascurare i tuoi amici...

-Tranquilla...- mormora lui guardando in terra -Sei sola?- sposta lo sguardo verso la mia camera studiandola nei minimi dettagli.
-Si, Brandon ha una riunione...- spiego mordendomi le unghie.
E tra poco sarà qui...
-Posso entrare?- mi chiede con voce incerta.
Lo guardo negli occhi, soffermandomi più del dovuto sulle sue iridi color nocciola e i capelli scompigliati.
Come posso dirgli di no?
Perché mai dovrei smetterla di trattarlo come un amico?
-Certo...- rispondo subito facendogli spazio per entrare -Accomodati-

Si guarda un po' intorno, poi titubante, si siede sull'orlo del letto.
Io poco distante da lui.
-Quindi...- inizia -Tu e Brandon...-

-Si, lo so è strano...- alzo subito le mani sorridendo, ma lui non ricambia -Però penso che sia vero il motto "non si decide di chi innamorarsi"...-
Lui fa un sorrisetto -Amore Natalie? Stai seriamente parlando di amore?- sbuffa e scrocchia le mani.
-In che situazione ti stai cacciando...- mormora a bassa voce scuotendo la testa.

-Scusami?- chiedo con tono acido -Cosa ne sai tu se è amore o no?- Sbotto.

Odio quando qualcuno cerca di capire cosa provo io,
cosa sento
e cosa penso.
Kevin è mio amico, ma non per questo deve farmi da psicologo.

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