Capitolo 31

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"Si ama quello che colpisce e si è colpiti da ciò che non è ordinario"
Aristotele

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Penso di aver sentito male.
Si devo proprio aver sentito male.
Mi muovo a disagio nell'acqua, sento i suoi occhi addosso.
-Posso restare?- chiedo
-Se vuoi- mi risponde con tono pacato fissando l'acqua cristallina.
Mi sento a disagio vicino a lui, ma non perderò un'occasione del genere.

Nuoto verso il centro, dove si trova Brandon, restando comunque ad alcuni metri di distanza.
I suoi occhi si posano per un attimo sul mio viso, di sfuggita, e si riposano velocemente sul bordo della piscina.

-Beh...- dico rompendo il silenzio
-Che ne dice di fare un gioco?- gli chiedo con tono incerto.
Lui sorride scuotendo la testa -Era ovvio che chiedessi di fare un gioco...-
Io alzo le spalle guardandolo storto.

-Di che si tratta?- chiede comunque con un leggero tono di curiosità.
Ehhh
Cerco di inventarmi un nome.
-Domande e...domandine- la butto li.
La realtà è che voglio solamente sapere qualcosa in più su di lui, e questa sembra una scusa fattibile.
Alza un sopracciglio -Lo hai appena inventato?- chiede con tono pacato trattenendo un altro sorriso.
-No...no- mi giustifico prontamente.

Lui ovviamente non sembra credermi.
Tossisco -Inizio io- dico subito e vedo che si irrigidisce.
-Quanti anni ha?- domando.
-Perché ti interessa?- risponde subito con tono scocciato
Io mi fingo sorpresa -Non interessa a me...è il gioco- invento.
Sospira -28- dice e io annuisco.

Come immaginavo, quasi trenta.

-Perché sei così snervante?- arriva il suo turno e giustamente lo utilizza come momento ottimo per offendermi.
-Non sono snervante!- lo guardo male
-Si sei snervante- continua
-Sicuramente non lo faccio di proposito...- continuo a parlare con tono stizzito.

-Lei perché è così arrogante?- controbatto
Lui punta i suoi occhi nei miei, la leggera luce rimasta mette in evidenza la possente statura ed il viso.
-Non sono arrogante- parla a voce chiara, sicura.

-Pensa di essere superiore agli altri...- mormoro dicendo finalmente ciò che mi passava per la testa da molto tempo, nuotando un po' indietro, per aumentare la distanza.
-Lo sono- dice con tono ovvio.

Sbuffo -Molte persone, con questo comportamento, la troveranno antipatica...- dico cercando di farlo riflettere -Se provasse ad avere un po' di empatia, ogni tanto, scommetto che avrebbe molti amici...-
Vedo che scuote la testa, starei ore a guardarlo, solo per vedere le goccioline dell'acqua scendere dalla fronte alle labbra.
-Non mi interessa piacere a nessuno- dice subito, sorprendendomi.
Tutti cercano almeno di piacere a qualcuno...
-Non le credo-
-Non farlo...- alza la voce, si sta scaldando e devo cercare di far tornare la situazione tranquilla come prima.

-Una volta...ho fatto a botte- dico infatti cercando di cambiare argomento e vedo che un leggero sorriso si fa carico sulle sue labbra.
Lo vorrei vedere più spesso, questo sorriso.
-Tu? Fatto a botte?-
-Proprio io...- alzo la testa, fiera.
-Con chi? Un peluche?- ironizza.

-Nessun peluche signore, con una ragazza...anche più grande di me-
-Che stronzata...- mormora
Alzo le spalle.

Non mi stavo inventando niente, mi era capitato per davvero...

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