Capitolo 15

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"Hai posato il piede nella mia cella e il cemento è diventato prato"
N.Hikmet

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Continuo a correre, vedo di sfuggita Kevin parlare con Max e Milly, tutti seduti su un materasso

Corro.
Lentamente,
poi affretto il passo.
Conto i battiti del cuore, appoggio una mano sul petto.

E poi boom,
Inciampo

Un tonfo rimbomba in tutta la palestra ed i miei amici si avvicinano subito a me.

-Tutto okay?- Kevin mi porge la mano, cercando di non ridere per la mia caduta
Gliela stringo e mi rialzo -Si...benissimo...- faccio dei respiri profondi, sperando di non avere un bernoccolo in testa.

-Potresti anche sederti un po' adesso...- mi consiglia Milly, mentre mangia un panino -Hai già corso tanto....- biascica.

-Abbiamo questa palestra due volte a settimana e basta, la voglio utilizzare al massimo...- dico allacciandomi meglio le scarpe, per non rischiare di fare la stessa figura di merda.

Avevo chiesto al dirigente se potevamo passare un po' di tempo all'aperto, magari in quel bel campo enorme.
Ma lui mi ha riferito che potevamo utilizzare solo la palestra, insieme a tutti gli altri collaboratori.

Noto che siamo tanti, ci sono persone che stanno facendo yoga addirittura.
Gente che prova i pesi.
Ma la maggior parte usa quest'ora di svago per parlare e chiacchierare tra loro, proprio come i miei amici.

Mentre io mi sto limitando a fare dei giri di corsa, per schiarirmi le idee.

Ho bisogno di rilassarmi, anche se ormai sono più i giorni in cui mi ritrovo sudata e puzzolente che asciutta e profumata.

-Sediamoci a quel tavolo prima che c'è lo rubino...- Kevin mi appoggia una mano sulla schiena, e mi sprona ad andare.

Avrei ancora voglia di correre, ma mi arrendo e li seguo.

Mi siedo accanto il Max che non sembra molto emozionato di trovarsi in palestra.
Neanche Milly a quanto pare.
Vederli con i loro vestiti normali mi fa strano, sopratutto perché Milly indossa principalmente colori forti e contrastanti tra loro, mentre Max si limita a dei jeans neri stretti ed una t-shirt bianca.

Kevin è vestito sportivo perché prima di stancarsi e cadere al suolo, mi stava facendo compagnia durante la corsa.
Lo guardo con la coda dell'occhio e vedo che mi sta fissando

-Hanno detto che c'è una piscina!- Milly cattura l'attenzione di tutti ed io resisto all'impulso di dire che lo sapevo già.

Perché lo sapevo avendo spiato Brandon.

-Ah si?- mi fingo sorpresa -Bello!-

Lei annuisce emozionata -Secondo voi ci permetteranno di usarla? È sicuramente molto meglio della palestra...- dice mentre poggia lo sguardo su di noi, a turno.

L'idea non mi dispiaceva, e neanche a Kevin e Max a quanto pare che iniziano a discutere sul fatto che una rinfrescata sarebbe un buon modo per rilassarsi.

-Non credo che c'è la faranno usare...- dico alzando le spalle -Sarà sicuramente per i militari...- agito le mani facendo finta di fare una supposizione

-Magari ne dovremmo discutere con il dirigente...- dice Max, sorprendendo tutti

Di solito non interveniva molto durante le conversazioni, le poche volte che lo faceva rimanevamo tutti zitti ad ascoltare.

L'idea della piscina sembra piacere a tutti, ma nessuno ha intenzione di offrirsi volontario per chiederlo al dirigente.

Io tiro subito le mani indietro -Mi odia...- dico sinceramente
-Se lo chiedo io, la piscina magari ce la lascia, ma per affogarmici dentro- spiego

-Anche io non gli vado a genio...- Kevin fissa il tavolo, mentre Milly scuote già la testa -Io non ci vado!-

Vedo Max girare gli occhi -Vado io!- si alza, sorprendendo tutti, poi mi guarda e con un po' di incertezza mi chiede
-Mi accompagni?-

Ed io rimango senza fiato
Lo chiedi anche?

Ultimamente il nostro rapporto stava migliorando, Max piano piano si sta sciogliendo un po' con tutti ed è bello vederlo sorridere anche se poche volte.

Mi alzo subito -Andiamo a prenderci la piscina!- urlo alzando la mano in alto sorridendo ai miei amici e prendendo a braccetto Max.

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-In che senso non possiamo prenderci la piscina?- chiedo delusa al mio amico dopo che è uscito dall' ufficio del dirigente con la brutta notizia.

Lui alza le spalle -Semplicemente non è lui che decide chi ci deve andare e quando, sono questioni esterne...- mi spiega -Come il campo, se un posto è privato non ci possiamo mettere piede senza permesso, sembrano luoghi pubblici ma non è così-
Sospiro pesantemente mentre camminiamo in un lungo corridoio

Avevo voglia di una bella nuotata, di fare sport senza affaticarmi troppo.

Poi mi fermo.
Brandon sta firmando dei fogli in segreteria.
Indossa dei pantaloni della tuta neri ed una canottiera bianca che mette in risalto i muscoli.
Nessuna divisa oggi,
sembra semplicemente un uomo spaventoso

Si vede che è sudato ed il viso è un po' rosso probabilmentea causa dello sforzo durante l'allenamento.
Ha un atteggiamento tranquillo, parla con un paio di persone e annuisce con scarso interesse.
Sembrano azioni così insignificanti, ma il solo vederlo per me è già tanto, visto che da tipo 3 giorni non si presenta in mensa.

Vorrei poter dire che il suo volto ormai non mi fa alcuna differenza ma mentirei, perché saprei disegnare a memoria quei lineamenti duri e sempre sotto sforzo, quella leggera barba e quegli occhi freddi.

Che adesso sono su di me.

Mi nota di sfuggita e continua a parlare con due uomini mentre non toglie lo sguardo da me neanche un secondo ed io lo sorpasso ignorando la stretta allo stomaco.

Il suo sguardo brucia, come se mi mandasse a fuoco.

-Tutto bene?- la voce di Max mi risveglia e gli sono grata
-Si...- mormoro guardando indietro e notando che Brandon ormai se n'è già andato. -Tutto bene- dico
Lui mi guarda incerto -Sicura?- mi chiede

Ed io lo fisso, sono contenta che me lo stia chiedendo.

-Si, si- stavolta lo dico in modo più convincente e lui non risponde, ma distoglie lo sguardo

-Comunque ha detto il dirigente che se proprio vogliamo, possiamo parlarne con qualcun'altro, magari ci lascerà andare li due giorni a settimana, visto che è più o meno l'asso di tempo in cui è libera...- mi dice ed io sorrido subito.

-Perfetto!- dico stringendogli il braccio
-Andiamo a parlare con questa persona, di chi si tratta?- chiedo

-Il capo dei militari-

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