Capitolo 9

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"Ricordare tutto è una forma di pazzia"
B.Friel

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Sono seduta sul letto, in ansia, e con il portatile in mano.

Il pensiero di andarmene, mi da fastidio.

Io sono in grado di continuare a lavorare qui, probabilmente spesso combino guai e dovrei starmene più zitta ma sono un ottima meccanica.

Il computer sta caricando, e finalmente l'immagine di mio padre si fa più nitida.
Ho deciso di video-chiamarlo perché mi manca e sento il bisogno di confidarmi con lui.

Joseph Flores.
Un uomo sulla quarantina, dai lineamenti duri ma con il sorriso dolce mi sorride.
I capelli biondi sono sparsi qua e là e probabilmente troppo lunghi e anche la barba andrebbe tagliata.

-Natalie...- la sua voce mi riscalda il cuore, mi ricorda casa
-Come stai?-
Sorrido anche io -Alla grande papà...-
sono in bilico dal decidermi se dirgli o no che potrei perdere il lavoro ma lui è così contento che io abbia finalmente trovato la strada giusta.

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Odiavo la scuola, odiavo praticamente tutto.
I compagni poi, apparte un paio, non li potevo vedere.
Avevano principi diversi dai miei, tutti pensavano al fuori, all'apparire, non all'essere, non c'era una persona fuori posto, e se non rispecchiavi i loro ideali, venivi deriso e cacciato fuori.

Ho sempre preferito starmene a casa ed aiutare mio padre ad aggiustare oggetti, fin da piccola.

Ero arrivata al punto di romperli di proposito per poi chiedergli una mano a ripararli.
Lui mi sorrideva, non mi hai sgridato, ed insieme li sistemavamo.

-Non servono i libri per aggiustare le cose...- mi diceva sempre
-Basta la logica-

Piano piano passavo sempre più tempo insieme, mi sono appassionata proprio come lui e ho deciso di iscrivermi ad un corso di meccanica dove di donne ce n'era veramente poche, e quelle poche non venivano trattate benissimo.

I compagni sembravano quasi disturbati dalla mia presenza.
Un giorno all'uscita trovai la vera e propria prova dello stare sul cazzo a tutti.

Il mio motorino con tutte e due le ruote bucate.
-Aggiustale!- mi avevano urlato dietro ridendo prima di sparire dalla mia vista

-Non mi piace la scuola- avevo detto a mio padre appena tornata a casa.
-Non mi piace la gente che ci va- ammisi sinceramente, dopo aver visto il suo sguardo torvo.

-Vai a scuola perché vuoi studiare meccanica vero?- mi aveva chiesto.
Io avevo annuito.

Mio padre mi aveva guardato negli occhi in un modo fin troppo espressivo
-E allora prendi il diploma e una volta esperta...-
mi aveva appoggiato una mano sulla spalla...

-Fai il culo a tutti-

Così lo feci.
Un diploma importante, ricordo ancora le lacrime agli occhi di mio padre quel giorno...

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Adesso sono qui, faccia a faccia con lui, a decidere se rovinargli la giornata con una notizia ancora non certa.

-Com'è li?- mi chiede in tono gentile.

Beh sai papà, militare non mi da tregua e sono un po' il pagliaccio della base...

-Bene, mi trattano bene-
in effetti l'atmosfera generale non è male, se leviamo Brandon.
-Te come stai?- chiedo riferendomi alla sua malattia.

-Oh...- il suo sorriso diminuisce leggermente -Sto guarendo- risponde subito, distogliendo però lo sguardo.

Lo spero papà, lo spero.

Soffre di alcuni problemi respiratori, prende un sacco di pasticche e la sua situazione mi ha sempre preoccupata.

Ho solo lui.

Mia madre è morta.
Il giorno esatto della mia nascita,
diciamo che la mia vita si è presa il posto della sua.

L'ho scoperto non troppi anni fa, mio padre da giovane diceva che se n'era andata per colpa di un incidente.
Aveva paura che mi sentissi in colpa, quando di colpa non ne avevo nessuna.
Ci sono stati momenti che mi sono chiesta, perché lei e non io?
Ma nessuno potrà mai darmi una risposta.

Mia madre era una donna minuta e giovane, aveva un grave problema al cuore ma nonostante ciò aveva deciso di intraprendere la gravidanza.
Da un lato avrei voluto chiederle il perché.
Era stata avvertita delle conseguenze...

Mi dispiace tutt'ora per mio padre.

Mi chiedo se abbia mai provato odio nei miei confronti, magari perché è come se lo avessi privato della donna che amava.

Ma lui sembra così fiero di me.

È sempre stato molto protettivo nei miei confronti.
Quando aveva scoperto che un mio compagno di classe mi attaccava le gomme sui capelli aveva dato di matto.
Ha sempre parlato con tutti pur di tenermi al sicuro tanto che i prof avevano deciso di spostarmi per un intero anno attaccata alla cattedra.
La gente rideva e la situazione non era migliorata.

-Dammi spazio!- gli avevo urlato contro una volta tornata a casa, puntandogli un dito contro.
-Me la so cavare da sola!-
l'ho guardato malissimo e lui non aveva battuto ciglio.

Ti voglio bene papà, ma staccati.

Così ho passato l'ultimo anno sbraitando contro tutti quelli che provavano a darmi noia, riuscendo a guadagnarmi una sorta di rispetto che mai mi avevano portato.

Ormai è tardi stronzi, tra poco me ne vado finalmente.

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-Hai fatto dei nuovi amici?- il tono incerto di mio padre mi ricorda i vecchi tempi.
Sorrido e gli parlo di Kevin.
Un ragazzo simpatico che piano piano sta diventando il mio migliore amico.

Parlare con lui è rassicurante, lo farei tutte le sere, ma torna tardi da lavoro e non voglio disturbarlo troppo, ormai sono grande, devo staccarmi un po'.

Ma quest'uomo è praticamente tutta la mia vita, sono grata a lui per come sono cresciuta.

-C'è qualcuno che ti ha dato noia?- continua con il questionario.

Brandon Evans, un uomo affascinante che avrà all'incirca 28 anni, alto più di un metro e novanta, dalla stazza grande e con un carattere di merda, ti do l'indirizzo se vuoi.

-No, no, figurati-

Lui mi fissa intensamente negli occhi.
-Natalie devi dirmelo se qualcosa non va, ricordati che tutto si può sistemare...- capisce che ho qualcosa, perché di solito passo un'ora intera a trovare battutine stupide.

-È okay papà, ti terrò aggiornato, se c'è qualcuno da fare fuori, mi spedisci un AK-47 per posta okay?-

Lui sorride.
-Perfetto-

E mi da la buonanotte.
L'unica persona che può darmi la buonanotte è lui.

L'uomo che sta contando su di me, che spera in me.

Chiudo gli occhi.

Tranquillo Papà,
Questo lavoro rimarrà mio.

Be MineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora