Capitolo 17

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"Ció che rende duri e violenti è la sete di tenerezza"
C.Pavese

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Wow.

È l'unica cosa che riesco a dire da praticamente mezz'ora.

Fermo il cronometro
- 7 secondi e 4!- urlo esterrefatta mentre Brandon mi fissa dal basso della piscina.

Non sto assolutamente guardando il suo viso rosso dallo sforzo e la sua postura enorme.
Per niente

Ma lui non ha una espressione contenta -È poco-
dice solo, prima di fare almeno altri 5 giri di piscina.

"Poco"
Pochissimo
Ma vaffanculo

Mi siedo sul bordo e faccio partire per la trentesima volta il timer, conscience del fatto che ad ogni giro migliorerà e raggiungerà con poco sforzo il suo obbiettivo.

Quando nuota riesco a vedere bene i muscoli delle sue braccia e ringrazio Dio che almeno gli addominali sono nascosti dall'acqua perché altrimenti qua rischiavo di svenire.

Mi aggiusto l'accappatoio enorme che sto indossando e mi stiracchio, pronta a fermare il timer giusto in tempo vedendo Brandon arrivare davanti a me.

Si alza e mi fissa, aspettando ad una risposta mentre io sto solo guardando la sua mano troppo vicina alla mia coscia

È bella, grande e un po' sciupata...
Ormoni off.
Perfavore.

-Allora?- alza un sopracciglio, probabilmente sono stata zitta troppo tempo
-Oh...Gia...- balbetto riprendendomi -6 secondi e 9...- mormoro sempre colpita.

Riesce a fare un tempo ottimo ma continua a cercare di fare ancora di meglio

Lui annuisce e si allontana leggermente, osservo incantata il modo in cui tossisce.

Perché tossisce in modo eccitante...
Ma basta Natalie!

-Pensi che sia un buon tempo?- mi chiede, e noto un incertezza che in genere non appartiene a questo uomo, infatti sono praticamente certa di essermela immaginata.

Si, me la sono immaginata.

-Sta scherzando?- non so se essere più sorpresa del fatto che me l'abbia chiesto o che gli interessi la mia opinione.
-È un tempo ottimo!- dico sinceramente anche se vorrei solo dirgli che è un perdente, per il gusto di sapere la sua reazione.

Lui continua ad annuire senza spostare lo sguardo dal mio viso, fa movimenti lenti in acqua e io ricambio la lunga occhiata.

Mi odi ma mi fissi sempre Brandon
Glielo vorrei dire...

-Te te la cavi a nuotare? Vuoi provare a fare un giro?-
rompe improvvisamente quel silenzio incantevole

Mi fissa con tranquillità e sono sicura di non averlo mai visto così pacato e rilassato.

-No...- dico solo sorridendo -E non ho intenzione di fare figure di merda, con tutto rispetto-

In realtà me la cavo a nuotare ma tutte le mie doti vengono spazzate via dalle sue ottime prestazioni.

Lui trattiene un sorriso -Basta imparare...- dice

Mi insegni te? Allora va bene

Ma che sto pensando, andiamo.
Non mi devo auto-buttare nella fossa del leone, non ha senso.

Però decido di fare la finta incerta -Mh...non lo so-
deve rosicare e deve desiderarmi in acqua

Lui si avvicina sempre di più
Con sguardo fermo e serio

-Non mi va tanto in realtà...- continuo a fissarlo sorridendo

Ma quando si trova praticamente a 10 centimetri dalla mia faccia la voglia di sorridere mi passa immediatamente

Perché improvvisamente capisco che nuotare con lui non sarebbe una buona idea

Ripenso a tutto ciò che ha fatto, a Kevin, a come tratta le persone in generale...
Quest'uomo fa paura, per quanto bello, una parte di me sente come se non fosse una brava persona...

E mi dispiace pensarlo, mentre i suoi occhi ignari dei miei pensieri passano sicuri sul mio accappatoio, sento che sta per toccarmi e spingermi in acqua ma resisto e mi alzo prima che possa farlo.

Appoggio il timer sul bordo della piscina, accanto alle sue mani, ignorando il suo sguardo sorpreso quanto arrabbiato.

A Brandon Evans non piace la gente che gli dice no.
E a Brandon Evans non piaccio io.
La combo delle due cose probabilmente è letale per lui.

-Sono stanca...- mormoro solo giustificandomi per poi allontanarmi e dirigermi verso lo spogliatoio, con una scusa tanto falsa quanto infantile.

Stanca? Io? Ma quando mai.

Mi guardo all'enorme specchio e decido di pettinarmi i capelli, per subito dopo indossare la tuta che avevo prima di venire qui.

Ho fatto la cosa giusta no?

Prendo il mio zaino e vedo la maniglia muoversi quindi indietreggio automaticamente.

Brandon, con indosso il solito costume ma con una canottiera bianca mi fissa come di solito si fissa un pezzo di pollo prima di mangiarlo.

Corri Natalie

Tu non devi essere quel pezzo di pollo.

Lo saluto cordialmente, come si saluta in genere un capo di lavoro, e mi avvicino con passo veloce alla porta.

Il suo braccio mi blocca e mi tira indietro.

-Sei più infantile di quello che pensavo...- dice scrutandomi attentamente mentre io faccio di tutto per allontanarmi, i suoi occhi da vicino sono così scuri che sembrano dei pozzi senza fondo, senza anima
-Ti credevo più intelligente...- continua con i suoi discorsi che non fanno una piega e sposto lo sguardo in terra, improvvisamente attratta dalle belle mattonelle bianche.

Sento come il bisogno di andarmene, di tornare in camera e dormire.

Sono stata stupida ad accettare di rimanere con lui, ma mi sento come se una parte di me sentisse di voler stuzzicarlo e l'altra di scappare il più lontano possibile.

Trovate una persona più bipolare di me.

Non mi tocca ma il suo sguardo basta a farmi tremare sul posto, la mia ironia ed il mio solito autocontrollo vanno a quel paese quando si abbassa per guardarmi meglio.

E sono costretta ad alzare gli occhi rimanendo attratta da quel viso così bello e sciupato, di chi la sa lunga e non teme niente.

Mi accorgo improvvisamente di quanto in realtà faccia paura Brandon, un uomo che cerca costantemente il controllo su tutti e con modi crudeli fa di testa sua.

Lo sento come mi detesta, quando mi guarda e mi fulmina con lo sguardo, ma sento anche come mi desidera subito dopo che me ne sono andata.

Non è da molto che sono qui e non avrei mai detto di conoscere in così poco tempo una persona.

Non sposto lo sguardo, resto immobile mentre lui sospira pesantemente.

Penso di star provando solo attrazione fisica, è solo attrazione fisica...

Se fossi un adulta probabilmente andrei a letto con lui per una sera, dimenticherei tutto e farei finta di niente il giorno dopo.
Ma non è quello che stiamo cercando di ottenere noi due, uno sfizio per l'altro.

La mia mente da ragazzina mi fa credere che c'è di più sotto, lui non vuole solo quello,
vuole me,
ma per mille motivi so di sbagliarmi e non ho intenzione di caderci.

-Devo andare- dico chiaramente sta volta, senza peli sulla lingua e senza smettere di guardare i suoi occhi.

Lui non dice nulla, si sposta e basta, ed io lentamente cammino verso l'uscita

-Ormai è tardi per scappare Natalie-

sono le ultime parole che sento pronunciargli prima di correre via.

Be MineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora