Capitolo 32

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"Cadere non è un fallimento.
Il fallimento è rimanere là dove si è caduti"
Socrate

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Non ho dato molte spiegazioni ai miei amici ieri sera.
Tornata in camera, i loro sguardi pungenti erano carichi di curiosità.
Ho detto loro che semplicemente ho chiarito il discorso dei "fascicoli" e che c'e una sorta di tregua tra noi due adesso.
Non ho menzionato il nostro momento intimo semplicemente perché non sono sicura che Brandon adesso provi qualcosa per me;
è pur sempre un uomo, non si sarà allontanato al mio contatto per quello.
Ma sotto sotto sento che un minimo di interesse c'è l'ha e che probabilmente non lo ammetterà mai, visto il suo orgoglio.

Ricordo ancora le emozioni, il calore del momento e non potrei mai dire che per me non c'è stato niente.
Ho cercato il contatto fisico, perché con lui quello mentale è incerto.
Sento comunque che per qualche strana ragione il suo passato gli sta dando parecchi problemi.
Da quello che ho capito è sempre stato un uomo duro, e pieno di se, ma ciò non vieta che riesca a tenergli testa e che comunque la sua antipatia, fortunatamente, non dura sempre.

Mai, e dico mai, in passato mi sarei avvicinata ad un ragazzo del genere, perché non sono il mio tipo.
Ho sempre preferito le persone aperte, semplici, gentili ed adesso mi ritrovo con il cuore carico di emozioni per una persona che forse non mi pensa neanche.

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La mattina seguente, sbuffo al suono della sveglia.
Si ho dovuto metterla, altrimenti arriverei sempre in ritardo.

Una volta pronta esco dalla stanza, sperando di vederlo magari anche solo di sfuggita, ma non c'è traccia di lui.

La colazione non migliora di certo il mio umore, dato che il suo posto è vuoto.
Noto che mancano anche i militari però....
-Natalie?- chiede Kevin toccandomi il braccio
-Dimmi...- gli sorrido scuotendo la testa per cacciare i pensieri.
-Hai letto l'email che ha mandato ieri il capo dell'officina...?-
Alzo un sopracciglio -No ero stanca, che diceva?- dico mettendo altro latte nella tazza dei cerali.

Sono tornata tardi in camera e a causa di tutte le emozioni provate ho preferito immergermi nel mondo dei sogni.
Un mondo dove magari Brandon prova qualcosa per me.

Max e Milly stanno parlando a bassa voce in sottofondo.
-Oggi ci faranno vedere un'altra officina, più grande, si trova dall'altra parte della base, vicino al campo centrale- mi spiega -Dicono che lavoreremo spesso li perché necessitiamo più spazio- mi dice
Annuisco.
Speriamo sia un officina magnifica, anche se quella dove già lavoriamo mi sembra enorme.

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-Non pensavo che fossimo così tanti...- mormora Milly mentre a coppie ci stiamo dirigendo nel nuovo posto di lavoro.

Il mio pensiero va diritto al fatto che passeremo accanto al campo dove lavora Brandon e che finalmente potrò guardarlo negli occhi.
Capire ciò che pensa...ciò che magari ha provato.
-Si in effetti siamo tanti- risponde Max alle mie spalle.
Mi giro e noto che accanto a lui si trova Kevin, stranamente silenzioso.
-Non vedo l'ora di vedere l'officina...- Milly mi stringe il braccio -Scommetto che sarà bellissima- dice

Una volta usciti, l'aria fresca mi fa venire dei leggeri brividi sulle braccia.
Guardo il campo, e vedo che oggi si stanno allenando con dei palloni.
Dov'è Brandon?
Mi giro in tutte le angolazioni, quando finalmente lo vedo.

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