Capitolo 39

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"Ho voluto la perfezione e ho rovinato quello che andava bene"
C.Monet

Ps. sono tornata 💪🏻

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I successivi cinque minuti rimaniamo tutti in silenzio, troppo sorpresi per parlare.
Guardo la manica con lo strappo e mi maledico mentalmente.
Come è possibile? Stavo correndo abbastanza lontano dal tavolo e la sedia è praticamente enorme, come ho fatto a non vederla?

Forse ho sottovalutato la mia stupidità...

-Siamo nella merda totale...- Kevin scuote la testa, probabilmente sta per avere un attacco di panico, e non lo biasimo.
Anche io non sono tranquillissima, però cerco di trovare una soluzione.
Milly annuisce mentre Max ha lo sguardo puntato su di me.

Prima era felice e si divertiva, adesso ha uno sguardo serio che non fa che sottolineare per la milionesima volta il guaio che abbiamo combinato.

-Cosa possiamo fare?- chiedo levandomi di dosso l'enorme giacca di Brandon -Cioè...- continuo
-Non penso che mi ringrazierà...quello è sicuro...- mormoro con un sorrisetto cercando di alleviare la situazione.

Ma nessuno ricambia il mio sorrisetto.

E chissà perché non mi sorprende.

-In ogni caso ragazzi...- dico passando lo sguardo da uno all'altro -È colpa mia, non è necessario che voi...-
-Non essere stupida...- mormora Max con gli occhi puntati nei miei -Siamo in questo casino insieme-
-Esatto- conferma Milly mentre Kevin annuisce.

Ah beh, che sollievo.

-Sentite io so cucire...- dico alzando le mani -Basterà solo che porti questa giacca in camera mia e subito dopo la restituirò a Brandon...- mi sembra un'ottima idea.
-Gi spiegherò cosa è successo, il graffio non è ampio, forse non lo noterà neanche...-
Soprattutto adesso che io e Brandon abbiamo migliorato il nostro rapporto...
Loro riflettono un attimo, poi capiscono che è l'unica soluzione.
-Allora muoviamoci...non abbiamo molto tempo-
Kevin mi prende per un braccio e gli altri ci seguono a ruota.

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-Ragazzi...- dico mentre stiamo camminando nel mezzo al corridoio.

La giacca di Brandon è pesante, ma profuma di lui quindi tenerla in mano è un buon compromesso.

-C'è solo un problema...- mormoro.
Kevin si gira verso di me alzando un sopracciglio -Quale?- chiede
Alzo le spalle
-Dobbiamo procurarci un'ago e del filo per cucire...- dico
-Io so cucire ma non mi sono portata il materiale da casa...-
Dico con tono ovvio andando a sbattere contro Max, che si è appena fermato.
-Andiamo in segreteria a chiedere se hanno qualcosa...- propone.

E non sono del tutto certa della sua idea.
Perché a dir la verità ho paura che non riusciremo a trovare un'ago e del filo in una base militare.
Rimango comunque zitta e lo seguo.

La segreteria è un ufficio piccolo, molto meno curata delle altre stanze e mi ritrovo a stringermi nelle spalle con i miei amici a pochi centimetri di distanza.

-Buonasera...- un uomo minuto, con i capelli grigi e il viso magro entra nella stanza con sguardo incuriosito.
-Posso aiutarvi?- domanda, ha una voce profonda che sbilancia un po' con la sua struttura fisica.
-Buonasera ci servirebbe un'ago e del filo...- dice Kevin velocemente, sento che ha una leggera ansia addosso.
Vorrei dirgli di stare tranquillo, che ormai io Brandon lo conosco, ma non ne sono ancora del tutto certa neanche io.
Una piccola parte di me ha paura che si arrabbi molto, infondo si tratta di una giacca che ha comunque un valore sentimentale deduco.
-Del filo? Per cucire?- chiede l'uomo assottigliando lo sguardo.

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