9. CHE FA MALE LA GELOSIA...

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Veronica.

Mia madre è arrivata a Riverdale alle 9 di ieri sera.

Non sapevo nemmeno come accoglierla. Un bacio? Un abbraccio? Un saluto con la mano? Una stretta di mano?

Verso le 8 ho deciso di guardarmi una puntata di "Una mamma per amica" su Netflix, tanto per distrarmi un po' e non pensare a quello che sarebbe successo dopo neanche un'ora.

Ho sempre invidiato il rapporto che hanno le due protagoniste: una mamma ed una figlia che vanno sempre d'accordo.

Vorrei che anche la mia, di mamma, fosse così.

Presente nella mia vita.

Anche se forse pure io ho contribuito a far sì che succedesse il contrario. L'ho sempre respinta. Non so nemmeno io il motivo.

Dopo aver suonato il campanello, si precipita fra le mie braccia, dopo che ho aperto la porta. Non la sopporto.

Però è pur sempre mia madre e questo gesto mi ha fatto piacere.

Credo.

Ora sono le 7 di mattina e non riesco più a chiudere occhio. Quindi mi alzo e vado in cucina.

La trovo seduta su una sedia con una tazza di caffè latte.

Per un attimo la guardo e sorrido, senza che lei mi noti.

So che non è stata una grande madre, ma, qualche volta, mi piace pensare che non sia successo nulla.

Niente divorzio.
Niente Los Angeles.
Niente mafia.
Niente omicidi.
Solo una famiglia.

Purtroppo però, io credo di non averne mai avuta una.

Mi dirigo verso il tavolo.

<Ronnie!> odio il suo tentativo di trovarmi un soprannome, il mio nome è Veronica. Non c'è un soprannome per Veronica.

<Buongiorno!> dico facendo uno dei miei sorrisi più falsi.

<Visto che sei già sveglia, ne approfitto per parlarti di una cosa. Stasera, se non hai impegni ovviamente, andremo a una cena a casa di Alice, la mia amica, e sua figlia, Elizabeth.> mi dice con un tono come se mi stesse supplicando di venire.

<Ehm, si, certo... mamma...> lei mi stringe in un abbraccio. Mi fa sentire a casa.

Ma che dici lei ti ha abbandonata!

È vero, perché lascio sempre che tutti mi manipolino?

Sono le 6 di pomeriggio.

Fra mezz'ora devo essere a casa di questa Alice con mia madre.
Che mi metto?
Aiuto.
Panico.

Ma si Veronica di che ti preoccupi?

Vero.

Respiro a fondo.

Mi metto il primo vestito che vedo e lo indosso.

È viola scuro con una cintura bianca molto carina.

Vado in salone e vedo mia madre che mi aspetta.

Entriamo in macchina e ci dirigiamo verso la nostra destinazione.

Sono agitata. Non so nemmeno io il perché.

Magari diventerò amica di questa Betty. Ho bisogno di qualcuno di cui fidarmi in questo periodo. Mi sento tremendamente sola.

In men che non si dica mi ritrovo seduta a tavola con mia madre, Alice e Betty.

Prima quando siamo entrate Betty si è precipitata su mia madre.

Abbracciandola forte e lei ricambiò.

<Ciao tesoro!> ha detto a quella ragazzina. "Tesoro" davvero mamma?
Vedere quella scena mi ha fatto stare male. Perché? Non capisco.

Io e Betty non ci siamo rivolte la parola, a parte il "Piacere, Betty" e il "Piacere mio, Veronica."

La cena è stata un disatro.

Io e Betty non ci siamo rivolte la parola. E non ci siamo nemmeno guardate.

Indifferenza reciproca.

Alice decide di rompere il ghiaccio.

Anzi, il ghiacciaio che c'è tra di noi.

<Betty, perché non andate in camera tua, tu e Veronica?> dice toccando un braccio a sua figlia.

Io e Betty saliamo le scale e entriamo in camera sua.

Ma è tutta rosa oddio.

<Ti piace il rosa vedo!> dico imbarazzata, ma con un pizzico di sarcasmo. Lei non coglie la mia battuta e annuisce. Quindi aggiungo secca: <Tanto quanto ti piace mia madre>

Questa volta con tono quasi provocatorio.

<Che vuoi dire?> mi chiede.
Ma cosa fa ora? La finta tonta.

<Mia madre ti adora. Più di quanto abbia mai adorato me.>

<No, non è affato ver...>

<Non dire cazzate! Ho visto come vi guardate e come ti tratta. Manco fossi sua figlia!>

<Veronica, smettila> dice incerta e questo mi irrita.

<No, Elizabeth!>

<Betty...> dice

Ha il coraggioso di correggermi?

Io la guardo e sono sicura che dai miei occhi sprizzi solo rabbia.
Ma rabbia per cosa? Non dovrebbe infastidirmi. Contenta lei se vuole avere una come Hermione nella sua vita.

<Veronica, senti...> inizia lei.
La interrompo

<Stai zitta>

Scendo in salone più veloce che posso e vado verso la porta.

<Io vado. Grazie per la cena Alice, era squisita.> sorrido alla padrona di casa e me ne vado da quella casa infernale.

Mia madre mi segue. Ma che vuole ora?

<Ronnie, che succede?>

<Vedi, non sai niente di me! Non sai nemmeno che odio essere chiamata così! Mi ha lasciata sola mamma! Te ne sei andata a Los Angeles a fare da seconda mamma a quella Betty!> una lacrima scende sulla mia guancia.

Come posso essere gelosa? Non mi importa di lei.

<Amore, ma tu lo sai che io preferisco te. Lei è una brava ragazza e le voglio bene. Ma tu sei e resterai sempre la mia bambina.> non le credo troppo, ma in questo momento ho bisogno di un abbraccio.

Mi avvicino a lei e la stringo forte. Di nuovo quella sensazione.

Sta cominciando a piacermi.

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Ehy! Ecco a voi subito un altro capitolo. Speriamo che le cose fra B e V si sistemino!
Con amore, -S🌻

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora