35. NON ME L'ASPETTAVO

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Jughead.

Il giorno dopo.

<Allora?> mi dice picchiettando continuamente il suo gomito nel mio fianco.

<Allora niente, Toni. Non mi ha...> mi fermo di colpo.

Aspettate. Lei non ha il mio numero.
Cavolo!

Magari è per questo che non mi ha scritto. Non ha il mio numero.
Però sarebbe potuta venire a casa mia. D'altronde, le abito a fianco.

<Non ti ha...?> chiede la mia migliore amica.

<Toni, cazzo> ci fermiamo di colpo e appoggio le mani sulle sue spalle <Non ha il mio numero! Quindi potrebbe essere per questo che non mi ha ancora scritto!>

<Cavolo, Jones. Dopo una lettera del genere sarei venuta a casa tua di corsa, anche se abitassi dall'altra parte del mondo> puntualizza.

Ha lo sguardo dolce. Mi sta scoccando una di quei suoi sguardi che mi manda quando nego la realtà.

No, io ho fiducia in Betty Cooper.

<Magari non è venuta perché doveva dormirci su> ricominciamo a camminare <Oppure perché aveva da fare. Magari l'ha letta tardi, e non aveva l'opportunità di venire da me>

Toni scuote la testa e ride. Siamo davanti alla mia classe.

<Cazzo ridi?> le chiedo, ma sorrido anch'io.

<Adoro quando fai l'ingenuo> mi dà un bacio sulla guancia e si allonta.

Io entro per cominciare questa fantastica giornata. Alzo gli occhi al cielo.

Nel tragitto tra l'entrata e il mio banco, cerco il suo sguardo. Betty mi dà le spalle, ma si accorge della mia presenza quando, praticamente, le passo sopra.

Betty, cara, cosa mi stai facendo?

Finalmente i nostri occhi verdi si incontrano.

Mi siedo e aspetto che lei venga da me a parlarmi. Ma niente.

Cos'ho fatto? Non le è piaciuta? Ma se ha fatto piangere Toni (e ce ne vuole) pensavo che Betty diventasse una fontana.

Diventare una fontana per una stupida lettera, non vuol dire perdonare

Ma stai zitta.

Credevo, anzi ero convintissimo, che mi perdonasse. Cazzo!

Che cazzo posso fare?

L'unica gioia di oggi è che io e Betty abbiamo appuntamento al Blue and Gold.

<Ragazzi, buongiorno!> ecco, che l'agonia inizi.

<Sedetevi, grazie ragazzi! Comunque...> io sono già mezzo addormentato. Tiro fuori un pacchetto di crackers. <...oggi pensavo di formare le coppie per la ricerca sugli Stati Uniti> alcune bruciole mi vanno di traverso.

Tutti si girano a guardarmi.

<Jones, mi scusi, ma non si mangia in classe!> mi rimprovera il professore.

È ridicolo: ha dei baffetti ingellati e arricciati alle punte, modellate verso il su e delle bretella colorate sopra una camicia rosa salmone.

Gli riderei in faccia se non fosse che sto guardando Betty Cooper ridere di me.

Non mi dà fastidio, anzi. Almeno ho la prova che sa che esisto.

<Sì, mi scusi> metto a posto il pacchetto di crackers.

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora