Betty.
<Fai silenzio> sussurro a Toni.
<Scusa, B>
È così strano sentirsi chiamare così da qualcun'altro che non sia Kevin o V.
Kevin, quanto mi manca.
Cavolo! Non l'ho nemmeno chiamato da quant'ero presa da Jug, ma sono sicura che non è arrabbiato con me, mi capirà e mi farò perdonare.
Ora è dai suoi nonni perché un fratello del suo prozio è morto.
Niente di che, non era legato a lui, nemmeno sapeva della sua esistenza fino a una settimana fa, ma è dovuto andare comunque.
<Dai, su! Andiamo!> la incoraggio.
Mi metto la giacca, mentre Toni si allaccia l'ultima scarpa saltellando su un piede, avvicinandosi alla porta.
Prendo il biglietto in cui diciamo a C e V che siamo in ospedale, dalla tasca.
<Lascio il biglietto qua> le dico indicando il tavolo dell'enorme cucina. Prima di uscire ed aprire la porta, lancio una sguardo verso la stanza dove tutto il casino con Jug è iniziato.
Non mi era nemmeno venuto in mente, ieri, che sarei ritornata nel posto in cui tutti i miei problemi sono iniziati. Ed ora la mia mente è annebbiata dai ricordi.
Sospiro, esco e ci avviamo verso l'ospedale.
<Che hai?>
Le parlo apertamente? Le dico la verità? Mi devo fidare?
<È Jug, Toni. So che> faccio le virgolette in aria <non avrei il diritto di avere paura di perderlo, ma non posso fare a meno>
Mi mette un braccio intorno alle spalle e mi stringe a sé.
<Non volevo dirti quelle cose, al fienile. Sono stata cattiva, lo so, ma, in fondo, ho detto la verità> la sua schiettezza mi piace un sacco.
<Lo so> sospiro.
<Cosa? Che ha detto Elizabeth Cooper?> si appoggia una mano dietro l'orecchio e lo avvicina alla mia bocca.
Alzo gli occhi e ridiamo.
<Avevi ragione, T. Sono stata un stupida a perdonare, così su due piedi, Archie e non provare a fare lo stesso con Jug>
Che stupida. Cavolo!
Mi sento male. Mi avrà pensata prima di perdere conoscenza?
Non voglio che muoia senza sapere che so della lettera. Senza sapere che lo perdono. Senza sapere che io...
<B, si risveglierà> mi ha letto nel pensiero <Gli potrai dire della lettera e che lo perdoni>
<Ma perché Jug non è venuto da me, dopo avermi scritto la lettera? Perché non me l'ha data lui? Perché non me lo ha detto direttamente?>
Sospira e ride.
<Perché Jughead non era...>
<È> la interrompo. Lei mi guarda.
<Jughead non è> dico.
<Jughead non è un tipo espansivo. Si vergogna un sacco. Scrive molto bene...>
<L'ho notato> ridacchio.
<Ma non ha il coraggio nemmeno di mettere nero su bianco i suoi veri sentimenti. Non ci riesce nemmeno con la scrittura, e vuol dire tanto, non immaginare mai che ti possa dire qualcosa di dolce a voce. >
Sorrido.
<Ma credo che con te sia diverso. Ho letto la lettera, prima che lui te la dasse. Non aveva mai scritto cose del genere. Mi sono messa a piangere, quella mattina, e non solo per ciò che aveva scritto, ma più che altro perché, finalmente, è riuscito ad esporsi. Ero felicissima che il mio tesoro fosse riuscito a farlo. E questo è solo grazie a te> mi sorride e mi mette un mano sulla spalla.
"Tesoro?"
Lei...
Aspetta...<Provi qualcosa...hai mai provato qualcosa per...>
Scoppia a ridere.
<Jug?> ride ancora di più.
Abbasso lo sguardo imbarazzata.
<No, B. Non ho mai provato niente per lui e mai lo farò. A me piacciono le ragazze> ride ed io mi sento ancora più in imbarazzo.
Per fortuna siamo arrivate all'ospedale. T mi apre la porta ancora con le lacrime agl'occhi per le risate.
Beh, dai, almeno l'ho fatta ridere.
FP e mia madre, appena ci vedono, si alzamo, ci salutano e vanno a casaa cambiarsi.
Non immagino che notte possano aver passato.
<Chi entra per prima?> chiedo prendendole la mano e fissando la porta marrone davanti a noi.
<Vai tu B, credo che...>
<Secondo te mi vuole dentro?>
<Sei l'unica che vorrebbe lì, ora. Se conosco abbastanza il mio ragazzo, so per certo che stava pensando a te per tutto il tempo>
Accenno un sorrido. Stringo un po' più forte la mano di T per un secondo e poi entro in camera.
Il rumore dei macchinari attaccati a Jug mi danno i brividi.
<Hey...> sussurro <Juggy>
È così che l'ho chiamato dentro a quel maledetto stanzino.
<Come va?> rido per averli fatto questa domanda e per alleggerire un po' l'aria.
Gli prendo la mano.
<Scusami, ok? Scusami per tutto. Ora dovrò io scriverti un lettera di scuse> bagno la sua mano con una lacrima. Sorrido.
<Toni mi ha detto della lettera. Credo che diventeremo buone amiche. Abbiamo litigato, sai? Ma ora è tutto a posto. Sono venuta qui con lei, non devi preoccuparti di noi due>
<Avrei dovuto sapere che non era stato Archie a scriverla. Mi dispiace>
Appoggio la fronte sulla sua mano e scuoto la testa.
<Juggy, svegliati. Per favore. Tu devi svegliarti. FP non beve più da quando sei sparito. È un grandissimo passo avanti, no? T credo che stia per avere un crollo emotivo. È una bomba ad orologeria. Sto solo aspettando che esploda. Non riescono a vivere senza di te e...>
Lo guardo.
<Non credo che ce la farei nemmeno io>
Non riesco a stare qua, devo andarmene.
Gli bacio una guancia ed esco dalla stanza. Mi fiondo nelle braccia di Toni.
<Tesoro> mi stringe quasi fino a farmi mancare il respiro.
Sciolgo l'abbraccio e la guardo fisso negli occhi.
<Credo che mi piaccia Jug>
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Hey hey, amici!
Ecco a voi un nuovo capitolooo!
Come state?
Ditemi se vi è piaciuto!
Finalmente B l'ha capito! Aaaaaa
Baci.
-M🌹
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Distant - Bughead
FanfictionCOMPLETA. Los Angeles. Città perfetta per Elizabeth (Betty) Cooper. La tipica ragazza biondina, con la vita apparentemente perfetta. Con un ragazzo che la ama e che fa il musicista. Dopo la morte di sua sorella, tutto è cambiato. Lei non respira pi...