64. STAMMI A SENTIRE

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Jughead.

<Non capisco ancora perché, dopo quello che ti ha fatto, tu non hai nemmeno un po' di paura a cercarlo. Ceh, lui ti ha rapito e buttato nelle fiamme, e tu ancora ti ostini a cercarlo> mi dice Sweetpea riferendosi a Clifford Blossom.
<Perché quello che ha fatto a me potrebbe farlo anche ad altre persone che c'entrano con questa storia e non lo posso permettere, quindi è meglio che lo troviamo. Voglio vederlo dietro le sbarre> sentenzio io.
<Altre persone tipo la tua biondina?> mi chiede riferendosi a Betty.
<Non ricominciare Pea> lo avviso ridacchiando divertito.
<Aah, Betty Cooper...Se non stesse con te ci proverei io, sai, l'ho adocchiata dal primo giorno. Proprio un gran fi..>
<Non ti azzardare, se no mi costringi a mettere da parte la nostra amicizia e spaccarti la faccia> lo interrompo prima che faccia commenti sulla mia ragazza, e ci tengo a sottolineare /mia/.
<Adoro quando fai il geloso, è esilarante vedere la tua faccia quando dico queste cose, un giorno ti dovrò fare una foto, amico> ride
<Ma smettila, non è vero> chiudo il discorso io.
<Ma approposito di Betty, stasera ho cancellato i miei impegni perché volevo stare con lei, ma in realtà non so cosa possiamo fare, tu che dici?>
Mi guarda cominciando a pensare a come possiamo passare la serata.
Appoggia la schiena e un piede al muretto ed incrocia le braccia al petto.
Comincia a sorridere malizioso.
<No!> esclamo capendo dove vuole arrivare <Non siamo nemmeno ufficialmente usciti, non me la porterò a letto così. Voglio che capisca che per me non è una da una botta e via, quindi aspetteremo> dico deciso.
<Da quando il mio amico è così romantico?!> mi chiede ridendo.
/Da quando stai con Betty./
<Da sempre!> rispondo facendo ridere entrambi per l'enorme cazzata che ho appena detto.
<Sono contento però> inizia lui.
<Di?>
<Di vederti così felice> mi dice tirandomi una pacca sulla spalla.
Sorrido sapendo che il motivo principale della mia felicità in questo periodo è Betty, credo che se ne siano accorti tutti.
<Lo sono. Anche se non so ancora cosa possiamo fare stasera. Togliti quel sorriso malizioso, coglione!>
I suoi piani piacciono molto anche a me, ma stiamo parlando di Betts. Non posso rovinare tutto così.
<Ok, ok. Beh visto che non siete mai usciti ufficialmente, uscite. Portala ad un ristorante, parlate, tornate a casa, guardate un film e poi..>
<Ti ho detto di toglierti quel sorriso malizioso razza di idiota!> dico io più serio.
<Va bene va bene> ride e alza le mani in segno di resa.
<Ora chiedo a Betty di uscire> dico prendendo il telefono.
Cerco il nome della mia ragazza sulla rubrica e le scrivo un messaggio dove le dico che la andrò a prendere alle sette.
<Bene, vai a prepararti e mi raccomando: rendimi fiero!> sorride di nuovo e mi da' una pacca sulla spalla
<Ma ho detto basta sorrisini e toglitelo dalla testa!>
/Ore 18.45/

<Che cazzo mi metto aiuto!>
Sono a casa e sto decidendo da mezz'ora cosa mettere, ho provato una marea di camice e nessuna mi stava decentemente.
<Questa no, sembro l'omino bianco dei detersivi>
<Questa no, ora sembro un depresso che va ad un funerale>
<Oddio, questa no. Sembro un principe azzurro>
<Nah, con questa sembro gay>
<Perché ho una camicia con i fiori?!>
Sto seriamente commentando i miei vestiti ad alta voce?
Oh mio dio, come sono ridotto...
Aspetta! Eccola. Perfetta.
Una camicia color panna con i pantaloni e la giacca nera.
Lascio un po' di bottoni aperti così da non sembrare uno che sta per sposarsi.
<Che gran figo che sono> mi dico guardandomi allo specchio.
/E che ego./
Scendo velocemente le scale e mi precipito a casa di Betty, continuando a toccarmi i capelli che, stasera, sono liberi senza il cappello.
Busso alla porta.
<Alice> saluto la madre della mia ragazza.
<Jughead, che piacere> si certo, un gran piacere <Vado a chiamarti Betty, ci vediamo!> mi dice salendo le scale lasciandomi in salone.
Betty scende le scale ancora scalza con i tacchi in mano.
Indossa top corto nero con una gonna a balze rosa. I capelli lasciati sciolti.
È davvero bellissima, qualche volta mi stupisco del fatto che sono riuscito a conquistare una ragazza del genere.
<Ma ciao bellissima> la saluto avvicinandom, le metto una mano in vita e le bacio la testa.
Arrossisce.
<Mh anche tu non sei niente male> mi dice sorridendo e lasciandomi un bacio a stampo.
<Quindi dove andiamo?> mi chiede infilandosi il cappotto e le scarpe.
<Ehh, sorpresa principessa> la prendo in giro io, sapendo che odia le sorprese.
<Uffaa, sai che le odio> mi dice facendomi ridere.
Saliamo in macchina e arriviamo davanti al ristorante in cui ho prenotato.
<Ma lo sai che a me andava bene anche un hamburger da Pop's vero?> mi dice guardando l'enorme e lussoso ristorante che ha davanti.
<Si, lo so, ma oggi mi sono reso conto che non abbiamo mai avuto un primo appuntamento serio quindi eccoci qui>

/Ore 20.37/

<Oh, ma non dirmi che fai sul serio?!>
<Ma certo che sono serio!>
<Vuoi dirmi che tu preferisci seriamente il tiramisù al gelato?!> mi chiede come se fosse ovvio che il gelato è meglio.
<Ovviamente!> dico salendo in macchina.
<Il gelato è il mio piatto preferito, mi mette sempre di buon umore> dice lei sognante.
<Ma il gelato non è un piatto!> dico ovvio.
<Se lo metti in un piatto lo diventa!> rido di risposta per la sua teoria insensata.
<Il gelato rende felici, Jughead!> dice salendo in macchina e incrociando le braccia.
<Beh allora fermiamoci a prenderne uno, ok?> chiedo.
<Ok, però solo se fai scegliere il gusto a me per entrambi e mi fai scegliere il gelataio> rido di nuovo alla sua proposta e accetto.

<Su entriamo> dico scendendo dalla macchina per dirigermi con Betty dal gelataio che mi ha nominato.
<Salve Fernando!> strilla Betts.
Perché Betty conosce il vecchio gelataio?
L'uomo avrà all'incirca 60 anni, è grassottello e abbastanza basso. Ha un sorriso molto dolce, si vede che è una bella persona.
<Betty, amore! Come stai oggi? Che mi racconti?>
Oggi? Cos'è una cliente abituale?
<Come sei carina! E questo giovanotto chi è?>
Chiede riferendosi a me.
Ride.
<Sto bene e te?> chiede sorridente.
<Ohh, bene piccola. Quindi lui chi è?>
Oh ma cosa vuole?
<Fernando, lui è Jughead, il mio ragazzo. Jughead, lui è Fernando!>
<Oh che caro ragazzo!> mi dice avvicinandosi e abbracciandomi fino a stritolarmi.
<Allora, Betty tu il solito?> Solito? Ma quante volte ci è venuta?
<Sì, e anche lui prende lo stesso>
<E cosa sarebbe questo "stesso"?> chiedo divertito.
<Due palline del gusto inventato da Betty!>
<Da betty?> chiedo senza parole.
Ha persino inventato un gusto di gelato. Ma c'è qualcosa che questa ragazza non ha fatto?
Annuisce sorridendo.
<Si, l'ho inventato un po' di tempo fa insieme a Fernando> mi spiega.
<E...cosa c'è dentro?>
<Ehh, non possiamo dirlo a nessuno! Altrimenti le altre gelaterie ce lo possono copiare> continua lei con fare ovvio.
<Ecco a voi ragazzi! Betty ci vediamo domani! >le dice facendo un sorriso dolce che lei ricambia subito.
Usciamo dal gelataio e ci mettiamo a mangiare il nostro gelato nelle panchine lì fuori.
<Quindi? Ti piace?> mi chiede sbattendo le palpebre.
Sembra una bimba.
Assaggio il mio gelato.
<Oh mio dio> dico meravigliato.
<Cosa?> chiede preoccupata.
<Credo sia il miglior gelato che abbia mai mangiato> rispondo sincero.
Non voglio fare il leccaculo, davvero, è fenomenale.
<Facciamo una cosa. Se mai uno di noi dovesse avercela a morte con l'altro, davanti a questo preciso gelato, dovrà avere la possibilità di spiegarsi> propone lei.
<Quindi aspetta, faccio un esempio per vedere se ho capito> inizio <Se tu ti incazzi con me per non so quale motivo e non mi lasci spiegare, davanti a una pallina di questo gelato> indico la mia coppetta <tu dovrai starmi a sentire?>
<Esatto, non dico che bisogna perdonare, ma solo ascoltare. Allora ci stai?> mi chiede speranzosa.
<Ci sto> dico ridendo per questa sua stranezza.
<Ma ce l'ha un nome?> chiedo riferendomi al gelato.
<In realtà no> ride. <Ma se hai qualche idea..> chiede.
<Mmh, vediamo...chiamiamolo "Stammi a sentire"> esclamo io.
<Hahahah va bene!> ride felice e spensierata.
<Comunque, seriamente, è buonissimo> ripeto io buttando la coppetta, rimasta ormai vuota, e il cucchiaino. Mi avvicino, le prendo la mano e la bacio.
<Oh, lo so. Ho un dono> afferma facendomi ridere.
Si ferma di scatto, incrocia le braccia al mio collo e mi bacia.
Oh, mia cara Betty, hai anche il dono di farmi stare bene in qualsiasi situazione, non scordarlo mai.

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Amici miei!
Come va?
Preparatevi per i prossimi capitoli, sapete che a Riverdale non è mai tutto tranquillo per troppo tempo.
Chi vuole intendere, intenda.
Bacioni.
-Sof 🌻

Distant - Bughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora